Una depressione maggiore
Gentili Dottori,
Sono da circa 9 anni in terapia dopo una depressione maggiore, e posso dire di aver passato lunghi periodi di benessere, durante i quali si sono succedute quattro ricadute, più o meno forti, dalle quali mi sono ripreso in periodi brevi.
Il farmaco utilizzato da 9 anni è sempre lo stesso, lo zarelis in vari dosaggi. Me lo aveva prescritto il primo psichiatra, che purtroppo si è trasferito, e dopo un tentativo fallito di cambio con la duloxetina, ha continuato sulla stessa linea anche lo specialista che attualmente mi segue.
Nei primi anni, ho assunto dosaggi anche alti (ricordo fino a 300 mg), e passate le prime due crisi, abbiamo provato a scalarlo e poi smetterlo ma alla fine sono ricaduto. Da circa 6 anni lo assumo ininterrottamente, con altri lentissimi tentativi del medico di ridurmi il dosaggio, arrivato nel 2015 a 75mg.
Nel 2016 ultima grossa crisi, con dosaggio passato passato da 75 a 150 per poi riscendere a 112,5 fino al oggi. Attualmente, dopo tre anni di moderato benessere, sto avendo una crisi, apparentemente non grave come in passato, dovuta prevalentemente a dei cambiamenti di vita che mi hanno turbato.
La cura non è stata modificata per ora, che prevede un dosaggio di 112,5, ed è così da almeno 2 anni; è stato aggiunto solo un ansiolitico e a basso dosaggio.
Come ho già scritto in un altro post, per quanto possa capirne io e per la mia esperienza personale, non ho più i benefici e le sensazioni di benessere che in passato percepivo grazie al farmaco.E questa non è solo una sensazione attuale dovuta al peggioramento, ma che dura da un po'.
Vi chiedo pertanto un parere, è possibile che il mio cervello si sia abituato allo zarelis e non funzioni più questo farmaco con me? Ho provato a parlare di un cambio di terapia allo specialista ma non mi pare intenzionato.
Voi cosa ne pensate? Sto valutando se chiedere un parere a un bravo specialista dalle mie parti, ma non so a chi rivolgermi. Potete indicarmi qualcuno?
Grazie.
Sono da circa 9 anni in terapia dopo una depressione maggiore, e posso dire di aver passato lunghi periodi di benessere, durante i quali si sono succedute quattro ricadute, più o meno forti, dalle quali mi sono ripreso in periodi brevi.
Il farmaco utilizzato da 9 anni è sempre lo stesso, lo zarelis in vari dosaggi. Me lo aveva prescritto il primo psichiatra, che purtroppo si è trasferito, e dopo un tentativo fallito di cambio con la duloxetina, ha continuato sulla stessa linea anche lo specialista che attualmente mi segue.
Nei primi anni, ho assunto dosaggi anche alti (ricordo fino a 300 mg), e passate le prime due crisi, abbiamo provato a scalarlo e poi smetterlo ma alla fine sono ricaduto. Da circa 6 anni lo assumo ininterrottamente, con altri lentissimi tentativi del medico di ridurmi il dosaggio, arrivato nel 2015 a 75mg.
Nel 2016 ultima grossa crisi, con dosaggio passato passato da 75 a 150 per poi riscendere a 112,5 fino al oggi. Attualmente, dopo tre anni di moderato benessere, sto avendo una crisi, apparentemente non grave come in passato, dovuta prevalentemente a dei cambiamenti di vita che mi hanno turbato.
La cura non è stata modificata per ora, che prevede un dosaggio di 112,5, ed è così da almeno 2 anni; è stato aggiunto solo un ansiolitico e a basso dosaggio.
Come ho già scritto in un altro post, per quanto possa capirne io e per la mia esperienza personale, non ho più i benefici e le sensazioni di benessere che in passato percepivo grazie al farmaco.E questa non è solo una sensazione attuale dovuta al peggioramento, ma che dura da un po'.
Vi chiedo pertanto un parere, è possibile che il mio cervello si sia abituato allo zarelis e non funzioni più questo farmaco con me? Ho provato a parlare di un cambio di terapia allo specialista ma non mi pare intenzionato.
Voi cosa ne pensate? Sto valutando se chiedere un parere a un bravo specialista dalle mie parti, ma non so a chi rivolgermi. Potete indicarmi qualcuno?
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
La dose dello zarelis di 150 mg è normale, e se una dose del genere è efficace su un episodio, non necessariamente vi è da concepire una riduzione, specie se si sa che la depressione è ricorrente. Non so se la riduzione è dovuta alla necessità di ridurre effetti collaterali o meno.
Se nonostante la cura le ricadute sono comunque "piene", andrebbe verificato se non sia più utile una cura preventiva basata su stabilizzatori.
La dose dello zarelis di 150 mg è normale, e se una dose del genere è efficace su un episodio, non necessariamente vi è da concepire una riduzione, specie se si sa che la depressione è ricorrente. Non so se la riduzione è dovuta alla necessità di ridurre effetti collaterali o meno.
Se nonostante la cura le ricadute sono comunque "piene", andrebbe verificato se non sia più utile una cura preventiva basata su stabilizzatori.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie per la risposta dott. Pacini.
La diminuzione del farmaco è stata prescritta dopo un lungo periodo di benessere, e anche per diminuire gli effetti collaterali della venlafaxina, soprattutto sessuali.
Chiedo ancora una cortesia... se lei o i suoi colleghi del portale sapete indicarmi un bravo specialista a Genova (o nelle vicinanze) per rivalutare eventualmente la cura.
Buona serata
La diminuzione del farmaco è stata prescritta dopo un lungo periodo di benessere, e anche per diminuire gli effetti collaterali della venlafaxina, soprattutto sessuali.
Chiedo ancora una cortesia... se lei o i suoi colleghi del portale sapete indicarmi un bravo specialista a Genova (o nelle vicinanze) per rivalutare eventualmente la cura.
Buona serata
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In tal caso, se la ragione erano gli effetti collaterali, la questione sarebbe valutare se ci sono altre opzioni, ma gli effetti collaterali nel caso singolo vanno inevitabilmente valutati a terapia in corso, altrimenti è solo una previsione statistica.
Non possiamo indicare nominativi specifici di colleghi.
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 937 visite dal 02/06/2019.
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