Conseguenze disturbo bipolare
Buonasera Dottori,
nell'ottobre 2018 mi è stato diagnosticato un disturbo bipolare in seguito a un episodio maniacale avvenuto circa 1 mese prima e conclusosi nel giro di due settimane da sé e successivamente seguita una fase di umore pressoché stabile, ma in cui comunque le mie idee erano state influenzate da quanto accaduto.
Su consiglio dei miei familiari, essendo anche più calmo, mi sono sottoposto ad una visita psichiatrica. Dopo il colloquio, in cui ho esposto quanto accadutomi, mi è stata prescritta una cura consistente in 250+500 Depakin (mattina e sera) e 75 mg di seroquel.
Iniziata la terapia, non so se un caso o un decorso naturale del disturbo, sono andato incontro ad una fase decisamente depressiva, accompagnata da notevole astenia, motivo per il quale si è deciso di aggiungere 150mg di wellbutrin.
Dopo circa 6 mesi posso dire che il mio umore risulta abbastanza stabile, e il medico, in seguito a ripetuti colloqui, ha deciso di iniziare a sospendere il seroquel e il wellbutrin per lasciare soltanto il depakin. Inoltre mi sono sottoposto a sedute di rTMS.
Mi chiedevo, siccome ho letto alcuni articoli online in cui si faceva riferimento al fatto che alcune zone del cervello in pazienti bipolari risultano lievemente assottigliate, se tale fenomeno possa comportare un notevole peggioramento delle capacità mentali? O se, curandosi adeguatamente, tale diminuzione di volume possa essere minimizzata o comunque venuta compensata dal fatto che il cervello si adatti stabilendo magari nuove connessioni.
Inoltre nell'articolo letto, che posso eventualmente citare, si fa riferimento al litio come stabilizzante neuroprotettore, è conveniente sostituirlo al depakin per evitare tale fenomeno? O trattandosi il mio di una forma di disturbo di entità lieve, almeno da quanto riferito dal medico, non dovrebbe essere un problema tale da richiedere ciò?
nell'ottobre 2018 mi è stato diagnosticato un disturbo bipolare in seguito a un episodio maniacale avvenuto circa 1 mese prima e conclusosi nel giro di due settimane da sé e successivamente seguita una fase di umore pressoché stabile, ma in cui comunque le mie idee erano state influenzate da quanto accaduto.
Su consiglio dei miei familiari, essendo anche più calmo, mi sono sottoposto ad una visita psichiatrica. Dopo il colloquio, in cui ho esposto quanto accadutomi, mi è stata prescritta una cura consistente in 250+500 Depakin (mattina e sera) e 75 mg di seroquel.
Iniziata la terapia, non so se un caso o un decorso naturale del disturbo, sono andato incontro ad una fase decisamente depressiva, accompagnata da notevole astenia, motivo per il quale si è deciso di aggiungere 150mg di wellbutrin.
Dopo circa 6 mesi posso dire che il mio umore risulta abbastanza stabile, e il medico, in seguito a ripetuti colloqui, ha deciso di iniziare a sospendere il seroquel e il wellbutrin per lasciare soltanto il depakin. Inoltre mi sono sottoposto a sedute di rTMS.
Mi chiedevo, siccome ho letto alcuni articoli online in cui si faceva riferimento al fatto che alcune zone del cervello in pazienti bipolari risultano lievemente assottigliate, se tale fenomeno possa comportare un notevole peggioramento delle capacità mentali? O se, curandosi adeguatamente, tale diminuzione di volume possa essere minimizzata o comunque venuta compensata dal fatto che il cervello si adatti stabilendo magari nuove connessioni.
Inoltre nell'articolo letto, che posso eventualmente citare, si fa riferimento al litio come stabilizzante neuroprotettore, è conveniente sostituirlo al depakin per evitare tale fenomeno? O trattandosi il mio di una forma di disturbo di entità lieve, almeno da quanto riferito dal medico, non dovrebbe essere un problema tale da richiedere ciò?
[#1]
Le cure consentono di evitare vi possano essere delle alterazioni cerebrali per cui l'assenza di terapia ovviamente le può amplificare a causa della malattia.
La terapia di prima linea è considerata il litio, al di là del grado di malattia considerato, in quanto la diagnosi si configura come disturbo bipolare che va considerato in trattamento cronico.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La terapia di prima linea è considerata il litio, al di là del grado di malattia considerato, in quanto la diagnosi si configura come disturbo bipolare che va considerato in trattamento cronico.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 20/05/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.