Manie di persecuzione
Buongiorno,
mio marito da circa 3 anni è in cura da uno psichiatra e assume psicofarmaci( haldol, serenase, abilifay e altro). Nel tempo la cura e le dosi sono state riadattate. Ha seguito un percorso psicoterapico interrotto in seguito ad un ricovero tso.
Nei momenti di crisi pensa di essere spiato, seguito, fotografato, deriso, essere vittima di un grosso complotto sortito contro di lui, parla di colpi di tosse esternati come segnali e bottiglie che vengono schiacciate intenzionalmente vicino a lui.
E' convinto di essere vittima di Mobbing.
Tutto sembrava circoscritto all'ambiente lavorativo, ma nell'ultimo anno ha cominciato a dubitare di me accusandoli di aver fatto sparire degli oggetti per farlo credere pazzo, di far parte del complotto in seguito a dei miei colpi di tosse, fino ad arrivare ad un episodio fisico intimidatorio davanti ai due bimbi, durante un nostro confronto.
Nei momenti di serenità è amorevole ma distratto, introverso. Abbiamo due bimbi molto piccoli. Mostra una morbosa preoccupazione per la madre palesando una forte richiesta della sua presenza per occuparsi dei nostri figli. D'altra parte lei in passato ha cercato di far causa ai colleghi per mobbing ma i test si mostravano negativi.
Ho delle domande a cui non riesco a rispondere. È una malattia cronica? Può incidere negativamente sulla crescita dei bimbi? Posso continuare a sostenerlo da sola con 2 bimbi minorenni dal momento che viviamo lontano dalla famiglia?
La psicoterapia può essere utile anche se lui dice di andare solo per farmi contenta?
Posso lasciare i bimbi da soli con la nonna come lui vorrebbe, non sapendo se anche lei soffre di questo problema?
mio marito da circa 3 anni è in cura da uno psichiatra e assume psicofarmaci( haldol, serenase, abilifay e altro). Nel tempo la cura e le dosi sono state riadattate. Ha seguito un percorso psicoterapico interrotto in seguito ad un ricovero tso.
Nei momenti di crisi pensa di essere spiato, seguito, fotografato, deriso, essere vittima di un grosso complotto sortito contro di lui, parla di colpi di tosse esternati come segnali e bottiglie che vengono schiacciate intenzionalmente vicino a lui.
E' convinto di essere vittima di Mobbing.
Tutto sembrava circoscritto all'ambiente lavorativo, ma nell'ultimo anno ha cominciato a dubitare di me accusandoli di aver fatto sparire degli oggetti per farlo credere pazzo, di far parte del complotto in seguito a dei miei colpi di tosse, fino ad arrivare ad un episodio fisico intimidatorio davanti ai due bimbi, durante un nostro confronto.
Nei momenti di serenità è amorevole ma distratto, introverso. Abbiamo due bimbi molto piccoli. Mostra una morbosa preoccupazione per la madre palesando una forte richiesta della sua presenza per occuparsi dei nostri figli. D'altra parte lei in passato ha cercato di far causa ai colleghi per mobbing ma i test si mostravano negativi.
Ho delle domande a cui non riesco a rispondere. È una malattia cronica? Può incidere negativamente sulla crescita dei bimbi? Posso continuare a sostenerlo da sola con 2 bimbi minorenni dal momento che viviamo lontano dalla famiglia?
La psicoterapia può essere utile anche se lui dice di andare solo per farmi contenta?
Posso lasciare i bimbi da soli con la nonna come lui vorrebbe, non sapendo se anche lei soffre di questo problema?
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Gentile utente,
Innanzitutto si dovrebbe sapere la diagnosi. Se ci sono di mezzo sostanze d'abuso, anche solo la cannabis. La valutazione di altri aspetti che Lei chiede in realtà è molto variabile.
La psicoterapia di che tipo, e finalizzata a quale scopo, se si tratta di una convinzione di tipo psicotico (a giudicare dalle cure) ?
Innanzitutto si dovrebbe sapere la diagnosi. Se ci sono di mezzo sostanze d'abuso, anche solo la cannabis. La valutazione di altri aspetti che Lei chiede in realtà è molto variabile.
La psicoterapia di che tipo, e finalizzata a quale scopo, se si tratta di una convinzione di tipo psicotico (a giudicare dalle cure) ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Ex utente
Può essere utile la psicoterapia? È possibile aiutarlo ad allontanarsi dall'idea di mobbing? Prende regolarmente gli psicofarmaci, ma dice di stare bene e non mette in discussione le sue idee. Anzi, con il passare degli anni durante le crisi ha cominciato a diffidare pure di me. Inoltre, la madre appoggia l'idea del mobbing, dicendo di averlo vissuto anche lei durante la carriera lavorativa; giustificando le idee deliranti su familiari, amici e passanti come esaurimento da stress lavorativo, familiare e dolore per un lutto familiare.
È una patologia che tende alla cronicizzazione?
Grazie
È una patologia che tende alla cronicizzazione?
Grazie
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Avrebbe senso far presente questa situazione al medico. L'assunzione regolare della cura non so se sia "garantita", essendo la consapevolezza questa che Lei descrive...
La diagnosi non è definita, quindi la prognosi neanche, la terapia di per sé sono antipsicotici, ma sono impiegati in diverse forme di psicosi.
La diagnosi non è definita, quindi la prognosi neanche, la terapia di per sé sono antipsicotici, ma sono impiegati in diverse forme di psicosi.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.5k visite dal 16/05/2019.
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