Nervosismo, ansia e disturbi del sonno

Gentile dottore, ho 41 anni, sin da piccolo ho sofferto disagio da ansia e stati emotivi per una ipoacusia neuro sensoriale acquisita a causa di una febbre infantile, risolta tardivamente, che ha condizionato i rapporti sociali avendo difficoltà di ascolto e di conseguenza l'impossibilità, come può ben comprendere, di comunicare con gli altri, ciò ha causato non pochi disagi a livello psicologico durante l'età scolastica, il sentirsi diverso, ignorato, emarginato, gli eventi stressanti che mi hanno accompagnato lungo tutto il percorso che va dall'infanzia sino alla maturità, hanno provocato sintomi come colon irritabile, esofagite da reflusso, ansia, tutte situazioni che però in qualche modo sono riuscito a superare per conto mio, così che posso dire di aver vissuto anche situazioni positive e soddisfacenti; capita a volte di ricadere nel nervosismo che genera pensieri negativi da cui non riesco a staccarmi, sopratutto nel momento di coricarsi, già due anni fa ho sofferto per un mesetto di insonnia, non mi andava di dormire, poi gradualmente ripresi; ora sto vivendo la stessa situazione per alcuni avvenimenti spiacevoli, da qualche settimana, quando sono a letto mi assopisco, ma mi risveglio, è un sonno agitato, in dormiveglia, poi di giorno accuso stanchezza e nevralgia, senso di stretta allo stomaco, nervosismo, leggo su internet che la perdita di sonno può provocare malattie come alzheimer e questo accresce l'ansia e la preoccupazione; non prendo farmaci, solo ranitidina antiacido per reflusso. Lei che ne pensa dottore, sarei a rischio di sviluppare la patologia citata nel tempo? Grazie