Residui sintomi post stato d'ansia

Salve dottori,
Come precedentemente detto, ho avuto circa 10 gg fa un evento che ha scatenato un fortissimo stato d'ansia in me, per circa 3 gg sono stato molto male e assumevo meno di 37.5mg di venlafaxina, perché dopo anni stavamo cercando di abbandonare il farmaco con il mio psichiatra. Vista la situazione molto compromessa, ho contattato telefonicamente il mio psichiatra informandolo dell'accaduto e elencando i sintomi classici di uno stato ansia: mancanza di appetito, pensiero continuo sull'accaduto, irrequietezza, difficoltà con il sonno. Mi disse che avrei dovuto ristabilire quanto prima il disaggio di 150 mg, cosa che ho fatto non proprio gradualmente (in passato l'ho fatto senza che mi causasse problemi, ma partendo da 37.5). Lavorando psicologicamente sull'evento, mi sono tranquillizzato, quindi non ho più problemi legati all'evento accaduto, ma mi sono rimasti dei residui sintomatologici, che dopo una settimana di venlafaxina a 150 mg non tendono a passare, quando in passato una settimana è stata più che sufficiente: l'ansia non c'è più, avverto una live rigidità sulle gambe, l'appetito sta tornando pian piano e mi gusto ciò che mangio, l'intraprendenza e la voglia di fare e studiare non è al massimo, ma accettabile, l'umore è discreto, ma non al top, ma un sintomo che non mi è mai capitato in passato e che mi preoccupa è l'insonnia, sia la notte con risveglio dopo 4 ore di sonno, con difficoltà a riaddornentarmi e il non riuscire a dormire il pomeriggio, (eppure sono abbastanza tranquillo), cose che ho fatto sempre tranquillamente. Secondo voi dottori, soprattutto il problema dell'insonnia da dove potrebbe dipendere? Da un aumento repentino del farmaco o come conseguenza dell'accaduto? Si può rimediare?