Depressione, panico: problema psicologico o psichiatrico?
Gentilissimi,
Sono al momento nell’occhio del ciclone di un periodo tremendo. Dopo un grave peggioramento di alcune problematiche familiari (ho un rapporto fortemente disfunzionale con mio padre, di cui potreste leggere nei miei precedenti consulti) mi è piombato addosso un altro macigno: mia madre mi ha contattata dicendomi che aveva trovato mio zio (di primo grado) morto, impiccato. Dopo lo strazio iniziale (affrontato completamente da sola) sono entrata in uno stato di apatia/calma, alternata a crisi di pianto e di panico. Sono a casa mia da 4 giorni e mi sento invisibile agli occhi di tutti tranne che di mia madre (che ritengo stia intuendo il mio status). Allo stesso tempo peró sento molto piu amplificati gli abusi psicologici di mio padre, la solitudine mentre sono a casa, lo scherno di mio fratello, la mia angoscia di base. Il paradosso che non mi spiego è che mi sento spenta nel rapporto con gli altri, non riesco a dare stimoli ma allo stesso tempo, se ricevo degli stimoli li percepisco in modo molto amplificato e quasi sempre negativo, per non parlare della scena del suicidio che mi appare non appena chiudo gli occhi.
Mi sembra di essere entrata in una spirale dove invece che uscire, sto affondando, visto l’ultimo evento. La spirale l’avevo individuata già precedentemente e infatti mi sono mossa per provare un consulto con uno psicologo, ma arrivata a questo punto, considerando anche un precedente di depressione in famiglia sfociato in tragedia, mi chiedo se non sia meglio un consulto psichiatrico. Le problematiche che sto riscontrando sono (credo) crisi di panico, pianto immotivato, dolori di stomaco, tremore, iperventilazione, angoscia, arrendevolezza, disagio... non saprei cos’alto aggiungere
Sono al momento nell’occhio del ciclone di un periodo tremendo. Dopo un grave peggioramento di alcune problematiche familiari (ho un rapporto fortemente disfunzionale con mio padre, di cui potreste leggere nei miei precedenti consulti) mi è piombato addosso un altro macigno: mia madre mi ha contattata dicendomi che aveva trovato mio zio (di primo grado) morto, impiccato. Dopo lo strazio iniziale (affrontato completamente da sola) sono entrata in uno stato di apatia/calma, alternata a crisi di pianto e di panico. Sono a casa mia da 4 giorni e mi sento invisibile agli occhi di tutti tranne che di mia madre (che ritengo stia intuendo il mio status). Allo stesso tempo peró sento molto piu amplificati gli abusi psicologici di mio padre, la solitudine mentre sono a casa, lo scherno di mio fratello, la mia angoscia di base. Il paradosso che non mi spiego è che mi sento spenta nel rapporto con gli altri, non riesco a dare stimoli ma allo stesso tempo, se ricevo degli stimoli li percepisco in modo molto amplificato e quasi sempre negativo, per non parlare della scena del suicidio che mi appare non appena chiudo gli occhi.
Mi sembra di essere entrata in una spirale dove invece che uscire, sto affondando, visto l’ultimo evento. La spirale l’avevo individuata già precedentemente e infatti mi sono mossa per provare un consulto con uno psicologo, ma arrivata a questo punto, considerando anche un precedente di depressione in famiglia sfociato in tragedia, mi chiedo se non sia meglio un consulto psichiatrico. Le problematiche che sto riscontrando sono (credo) crisi di panico, pianto immotivato, dolori di stomaco, tremore, iperventilazione, angoscia, arrendevolezza, disagio... non saprei cos’alto aggiungere
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Solitamente il lutto deve essere elaborato spontaneamente e se riscontra difficoltà potrà rivolgersi ad uno psichiatra.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Dottore, credo che la mia condizione vada oltre il lutto; come le ho scritto nel primo messaggio, sono sintomi che avverto già da qualche mese, da dicembre circa in modo sistematico. Con il lutto si sono aggravati, ma non so fino a che punto dipendano da esso.
L’altra mia domanda implicita é: vista la tragedia in famiglia e visti i miei sintomi, dovrei preoccuparmi di un qualche tipo di predisposizione genetica’ alla depressione e/o a psicosi? Questa volta la tragedia è toccata al fratello di mio padre, ma anche da parte di mia madre, sebbene non fosse un parente cosí vicino, anni fa un suo parente fece lo stesso.
L’altra mia domanda implicita é: vista la tragedia in famiglia e visti i miei sintomi, dovrei preoccuparmi di un qualche tipo di predisposizione genetica’ alla depressione e/o a psicosi? Questa volta la tragedia è toccata al fratello di mio padre, ma anche da parte di mia madre, sebbene non fosse un parente cosí vicino, anni fa un suo parente fece lo stesso.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 599 visite dal 24/04/2019.
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