La paura dovesse essere maggiore
Salve,
mi scuso se la mia richiesta non è nella sezione corretta, ma non saprei bene dove scrivere. È da circa 5 mesi che a periodi piuttosto distanziati mi capita di svegliarmi la notte (non ricordo di aver fatto incubi in nessun caso) e apparentemente non avere nulla. Poi dopo pochissimi minuti mi sento come irrequieta, agitata, con la paura di poter svenire dall’ansia. A volte mi sono venute vampate di calore, altre sentivo come se la pulsazione al polso fosse più marcata e mi veniva la paura di un infarto, poi accompagnata da una sensazione di pesantezza al braccio sx localizzata in corrispondenza dell’articolazione della spalla. Il tutto generalmente si affievolisce dopo circa 20-30min, per passare entro 1h; faccio presente che mi è capitato una volta anche di sera. Praticando sport, ho sempre fatto annualmente la visita sportiva e al cuore non mi è mai stato riscontrato nulla. Ho pensato potessero essere attacchi di panico, ma leggendo su internet mi è parso che la paura dovesse essere maggiore.
Faccio presente che sto vivendo un periodo piuttosto stressante. Ho appena concluso un tirocinio di 6 mesi durante il quale ho quasi completamente annullato la mia vita perché abbinato al semestre universitario. Tutto ciò insieme ad alcune idee che mi sono fatta sul mondo di oggi mi ha messa parecchio in crisi sul mio futuro, perché non voglio essere una schiava di questo sistema lavorativo. Vedo diffondersi sempre più spesso malattie in persone giovani che purtroppo non ce la fanno a superarle e anche questo mi fa riflettere molto su cosa abbia davvero senso nella vita. Perché dedicare mediamente 12h al giorno al lavoro (tra orario lavorativo e viaggio), non avere tempo per stare con i propri cari, rinunciare al sogno di avere un cane perché non stando a casa lo farei solo soffrire, non potersi un domani costruire una famiglia perché altrimenti significherebbe rinunciare a veder crescere i propri figli da una babysitter, per accumulare soldi, comprarsi ciò che è alla moda solo per mostrare un determinato stato sociale? Non sono i soldi che contano nella vita, perché non fanno la felicità, mentre ciò che conta sono gli affetti e le relazioni e io non ho più il coraggio di andare avanti in questo sistema che non approvo. Ho riflettuto anche parecchio su soluzioni alternative perché, sebbene non siano lo scopo della vita, non posso negare che i soldi servano per mantenersi e ho trovato un lavoro che mi permetterebbe di conciliare i miei ideali, ma non ho il coraggio di affrontare i miei genitori per dire che gli anni di università che mi sono scelta io non sono serviti a nulla.
La cosa per me strana comunque è che tutti i sintomi riportati non si sono mai manifestati mentre riflettevo, ma in periodi apparentemente meno stressanti. Faccio presente inoltre che sono momentaneamente senza medico di base, ma che comunque non ho la forza di parlare di ciò con chi conosco perché non vorrei far preoccupare inutilmente i miei genitori.
mi scuso se la mia richiesta non è nella sezione corretta, ma non saprei bene dove scrivere. È da circa 5 mesi che a periodi piuttosto distanziati mi capita di svegliarmi la notte (non ricordo di aver fatto incubi in nessun caso) e apparentemente non avere nulla. Poi dopo pochissimi minuti mi sento come irrequieta, agitata, con la paura di poter svenire dall’ansia. A volte mi sono venute vampate di calore, altre sentivo come se la pulsazione al polso fosse più marcata e mi veniva la paura di un infarto, poi accompagnata da una sensazione di pesantezza al braccio sx localizzata in corrispondenza dell’articolazione della spalla. Il tutto generalmente si affievolisce dopo circa 20-30min, per passare entro 1h; faccio presente che mi è capitato una volta anche di sera. Praticando sport, ho sempre fatto annualmente la visita sportiva e al cuore non mi è mai stato riscontrato nulla. Ho pensato potessero essere attacchi di panico, ma leggendo su internet mi è parso che la paura dovesse essere maggiore.
Faccio presente che sto vivendo un periodo piuttosto stressante. Ho appena concluso un tirocinio di 6 mesi durante il quale ho quasi completamente annullato la mia vita perché abbinato al semestre universitario. Tutto ciò insieme ad alcune idee che mi sono fatta sul mondo di oggi mi ha messa parecchio in crisi sul mio futuro, perché non voglio essere una schiava di questo sistema lavorativo. Vedo diffondersi sempre più spesso malattie in persone giovani che purtroppo non ce la fanno a superarle e anche questo mi fa riflettere molto su cosa abbia davvero senso nella vita. Perché dedicare mediamente 12h al giorno al lavoro (tra orario lavorativo e viaggio), non avere tempo per stare con i propri cari, rinunciare al sogno di avere un cane perché non stando a casa lo farei solo soffrire, non potersi un domani costruire una famiglia perché altrimenti significherebbe rinunciare a veder crescere i propri figli da una babysitter, per accumulare soldi, comprarsi ciò che è alla moda solo per mostrare un determinato stato sociale? Non sono i soldi che contano nella vita, perché non fanno la felicità, mentre ciò che conta sono gli affetti e le relazioni e io non ho più il coraggio di andare avanti in questo sistema che non approvo. Ho riflettuto anche parecchio su soluzioni alternative perché, sebbene non siano lo scopo della vita, non posso negare che i soldi servano per mantenersi e ho trovato un lavoro che mi permetterebbe di conciliare i miei ideali, ma non ho il coraggio di affrontare i miei genitori per dire che gli anni di università che mi sono scelta io non sono serviti a nulla.
La cosa per me strana comunque è che tutti i sintomi riportati non si sono mai manifestati mentre riflettevo, ma in periodi apparentemente meno stressanti. Faccio presente inoltre che sono momentaneamente senza medico di base, ma che comunque non ho la forza di parlare di ciò con chi conosco perché non vorrei far preoccupare inutilmente i miei genitori.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 776 visite dal 12/04/2019.
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