Ansia che non finisce mai
Buonasera dottori,
Purtroppo sono tre anni e mezzo che a fasi alterne soffro di ansia e questo ha reso la mia vita sempre più difficile. Tutto è iniziato quando nell’autunno 2015 ho avvertito delle palpitazioni fortissime. Ho iniziato un lungo iter diagnostico cardiologico che ancora oggi non è concluso e sono state rilevate extrasistoli e tiroidite autoimmune compensata. A questo si è abbinato spesso un disturbo digestivo e ansia, che è stata curata per circa due anni e mezzo con prazene gocce 10 x 2 volte. Ci sono stati periodi buoni, soprattutto in inverno e in estate, anche se le ricadute avvenivano in autunno e in parte in primavera. Poi due anni fa è iniziato un periodo di stress fortissimo a causa di stalking condominiale. Ho iniziato a ridurre le mie abitudini, ho dormito male per mesi a causa dei rumori degli autori di stalking, ho avuto tante pesanti preoccupazioni. Non ho mai perso la voglia di fare ma mano mano il mio fisico e la mia mente si sono stancati finché non sono arrivata al punto di non guidare, non uscire da sola, vivere in casa con il timore di sentirmi male e chiedere continua compagnia. Intanto la scorsa primavera il prazene è stato gradatamente interrotto dal medico e per un lungo periodo ho assunto solo biosame compresse. Dopo fugaci miglioramenti in estate, quest’autunno è ricominciato l’incubo. Attacchi di panico, dolori al braccio e al petto, intorpidimento della mano sinistra, problemi digestivi, stanchezza, testa leggera. Ho rinviato tutti i miei impegni a data da destinarsi perchè ogni giorno non so mai se sto bene o meno. E questo mi rende amareggiata. Riprendo la terapia con saffril e serenplus e tavor al bisogno. Peggioro e la terapia torna alla solita dose di prazene , che assumo per circa due mesi. Nessun miglioramento e mi viene prescritto lexotan 10 gocce x 3 volte, 1 compressa di samyr 400. Sospesi il samyr perché l’ansia aumenta. Si passa a dropaxin gocce 5 alla sera ma è sospeso dopo pochi giorni perché mi provoca forte sonno e battito sotto i 50. Adesso sono in terapia da circa un mese con 1/2 compressa di congescor 1,25 per le extrasistole, tenendo conto della mia solita pa 90/60 e lexotan 10 gocce x 3 volte al giorno. Io continuo a non vivere bene: stanchezza, non riesco a leggere e a concentrarmi, non posso rilassarmi, ho paura di stare male, ho lo stomaco gonfio e irritato, palpitazioni, delusione. Vi prego di aiutarmi a trovare una strada per affrontare l’ansia, che mi ha reso la vita impossibile.
Purtroppo sono tre anni e mezzo che a fasi alterne soffro di ansia e questo ha reso la mia vita sempre più difficile. Tutto è iniziato quando nell’autunno 2015 ho avvertito delle palpitazioni fortissime. Ho iniziato un lungo iter diagnostico cardiologico che ancora oggi non è concluso e sono state rilevate extrasistoli e tiroidite autoimmune compensata. A questo si è abbinato spesso un disturbo digestivo e ansia, che è stata curata per circa due anni e mezzo con prazene gocce 10 x 2 volte. Ci sono stati periodi buoni, soprattutto in inverno e in estate, anche se le ricadute avvenivano in autunno e in parte in primavera. Poi due anni fa è iniziato un periodo di stress fortissimo a causa di stalking condominiale. Ho iniziato a ridurre le mie abitudini, ho dormito male per mesi a causa dei rumori degli autori di stalking, ho avuto tante pesanti preoccupazioni. Non ho mai perso la voglia di fare ma mano mano il mio fisico e la mia mente si sono stancati finché non sono arrivata al punto di non guidare, non uscire da sola, vivere in casa con il timore di sentirmi male e chiedere continua compagnia. Intanto la scorsa primavera il prazene è stato gradatamente interrotto dal medico e per un lungo periodo ho assunto solo biosame compresse. Dopo fugaci miglioramenti in estate, quest’autunno è ricominciato l’incubo. Attacchi di panico, dolori al braccio e al petto, intorpidimento della mano sinistra, problemi digestivi, stanchezza, testa leggera. Ho rinviato tutti i miei impegni a data da destinarsi perchè ogni giorno non so mai se sto bene o meno. E questo mi rende amareggiata. Riprendo la terapia con saffril e serenplus e tavor al bisogno. Peggioro e la terapia torna alla solita dose di prazene , che assumo per circa due mesi. Nessun miglioramento e mi viene prescritto lexotan 10 gocce x 3 volte, 1 compressa di samyr 400. Sospesi il samyr perché l’ansia aumenta. Si passa a dropaxin gocce 5 alla sera ma è sospeso dopo pochi giorni perché mi provoca forte sonno e battito sotto i 50. Adesso sono in terapia da circa un mese con 1/2 compressa di congescor 1,25 per le extrasistole, tenendo conto della mia solita pa 90/60 e lexotan 10 gocce x 3 volte al giorno. Io continuo a non vivere bene: stanchezza, non riesco a leggere e a concentrarmi, non posso rilassarmi, ho paura di stare male, ho lo stomaco gonfio e irritato, palpitazioni, delusione. Vi prego di aiutarmi a trovare una strada per affrontare l’ansia, che mi ha reso la vita impossibile.
[#1]
I trattamenti che ha elencato non hanno una indicazione nel lungo termine.
La terapia va stabilita con una indicazione precisa di farmaci che siano in grado di trattare questi sintomi.
Ad oggi, ha utilizzato un gran numero di benzodiazepine che possono anche essere responsabili della riduzione della capacità di concentrazione.
La terapia va rivista da uno specialista.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La terapia va stabilita con una indicazione precisa di farmaci che siano in grado di trattare questi sintomi.
Ad oggi, ha utilizzato un gran numero di benzodiazepine che possono anche essere responsabili della riduzione della capacità di concentrazione.
La terapia va rivista da uno specialista.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.5k visite dal 31/03/2019.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.