Anni soffro
Salve,
Premetto che ormai da svariati anni soffro, così come diagnosticato dal mio medico, di un forte disturbo di ansia che da altrettanti anni mi porta problemi quali attacchi di panico, insonnia, e via discorrendo.
Il suddetto disturbo è aggravato da uno stato ipocondriaco che quando si manifesta elargisce i sintomi ansiosi sopracitati.
In particolare in questi ultimi giorni sono letteralmente impaurito e eccessivamente sovrappensiero riguardo la possibilità di essere schizofrenico; questa ipotesi è sorta leggendo i sintomi del suddetto disturbo e riconoscendomi - seppur in modo nettamente meno "grave" - in alcuni di essi, come ad esempio le manie di persecuzione (mi capita ogni tanto di temere che amici e familiari mi vogliano fare del male o che alcune cose che leggo possono essere rivolte direttamente a me) che anche se presenti non mi debilitato in alcun modo il vivere in modo sano, poiché riconosco che sono solo pensieri che vagano. Inoltre, sempre in questo ultimo periodo, mi sento distaccato da me stesso: quasi ogni azione che eseguo mi sembra forzata perché prima di compierla mi chiedo "come si comporterebbe il normale me stesso in questa situazione?" e finisco per rimuginarci troppo sopra ed a sovranalizzare ogni azione che devo compiere. Il problema si riduce ad una costante analisi e ricerca di pensieri/comportamenti che possono essere ricondotti ad un disturbo schizofrenico, e al termine finisco col comportarmi in modo inusuale o ad isolarmi dagli altri.
Come posso gestire questa situazione? Come posso essere certo di non essere schizofrenico e, in generale, a smettere di avere questi picchi di ipocondria? Le manie di persecuzione sopra citate possono essere sintomo di un'insorgenza più grave?
Tengo a dire che mi sto già mobilitando per chiedere un supporto psicologico.
Saluti.
Premetto che ormai da svariati anni soffro, così come diagnosticato dal mio medico, di un forte disturbo di ansia che da altrettanti anni mi porta problemi quali attacchi di panico, insonnia, e via discorrendo.
Il suddetto disturbo è aggravato da uno stato ipocondriaco che quando si manifesta elargisce i sintomi ansiosi sopracitati.
In particolare in questi ultimi giorni sono letteralmente impaurito e eccessivamente sovrappensiero riguardo la possibilità di essere schizofrenico; questa ipotesi è sorta leggendo i sintomi del suddetto disturbo e riconoscendomi - seppur in modo nettamente meno "grave" - in alcuni di essi, come ad esempio le manie di persecuzione (mi capita ogni tanto di temere che amici e familiari mi vogliano fare del male o che alcune cose che leggo possono essere rivolte direttamente a me) che anche se presenti non mi debilitato in alcun modo il vivere in modo sano, poiché riconosco che sono solo pensieri che vagano. Inoltre, sempre in questo ultimo periodo, mi sento distaccato da me stesso: quasi ogni azione che eseguo mi sembra forzata perché prima di compierla mi chiedo "come si comporterebbe il normale me stesso in questa situazione?" e finisco per rimuginarci troppo sopra ed a sovranalizzare ogni azione che devo compiere. Il problema si riduce ad una costante analisi e ricerca di pensieri/comportamenti che possono essere ricondotti ad un disturbo schizofrenico, e al termine finisco col comportarmi in modo inusuale o ad isolarmi dagli altri.
Come posso gestire questa situazione? Come posso essere certo di non essere schizofrenico e, in generale, a smettere di avere questi picchi di ipocondria? Le manie di persecuzione sopra citate possono essere sintomo di un'insorgenza più grave?
Tengo a dire che mi sto già mobilitando per chiedere un supporto psicologico.
Saluti.
[#1]
la presenza di alcuni sintomi, pur sporadici, deve essere inquadrata al meglio.
Non basta avere un sintomo per poter stabilire che sia presente l'una o l'altra diagnosi ma va fatta una valutazione globale per consentire un orientamento diagnostico che consenta di stabilire quale effettivamente possa essere il trattamento più adatto alla sua situazione.
Né tantomeno è possibile considerare un andamento prognostico sulla base della sola descrizione.
Il consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista in psichiatria proprio per consentire un corretto approccio a tutta la sintomatologia.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Non basta avere un sintomo per poter stabilire che sia presente l'una o l'altra diagnosi ma va fatta una valutazione globale per consentire un orientamento diagnostico che consenta di stabilire quale effettivamente possa essere il trattamento più adatto alla sua situazione.
Né tantomeno è possibile considerare un andamento prognostico sulla base della sola descrizione.
Il consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista in psichiatria proprio per consentire un corretto approccio a tutta la sintomatologia.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 821 visite dal 20/03/2019.
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