Tachicardia durante le visite mediche
Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni e da diversi anni ho un problema al quale sto dando sempre più peso. Mi capita che ogni volta che devo sottopormi ad una visita medica che potenzialmente possa prevedere la misurazione della pressione o della frequenza cardiaca, divento tachicardica. Mi sono interrogata più volte sulla motivazione ed ho cercato di rimanere tranquilla durante le visite mediche, ma con scarsi risultati. Perciò, sotto consiglio medico, prima di sottopormi all'ultima visita che ho avuto, ho assunto delorazepam (1mg/ml) per tre giorni (non avevo mai assunto ansiolitici nella mia vita): 5 gocce per 3 volte al dì due giorni prima, 10 gocce per 3 volte al dì il giorno precedente e 26 gocce per due volte il giorno stesso della visita (che avevo nel pomeriggio). Nonostante la terapia seguita, la mia tachicardia si è puntualmente ripresentata sin dalla mattina del giorno della visita medica. Ora io mi chiedo, perché nonostante la terapia farmacologica continuo ad avere questo problema? Tra l'altro, una qualche funzione credo che l'ansiolitico l'abbia espletata, dal momento che mi sembrava di essere più tranquilla ed ho avvertito una certa sensazione di sonnolenza durante la giornata in cui avevo la visita. Cosa dovrei fare? Si potrebbe trattare della dose troppo ridotta o del fatto che dovrei seguire la terapia per più giorni per beneficiare degli effetti? Ringraziando in anticipo per il servizio prestato, porgo i miei più cordiali saluti.
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La pressione arteriosa ai pazienti tutti si misura sempre almeno tre volte....per l'ansia da camice bianco e ansia da risultato....E si prende per buona la terza misurazione in genere.
È comune dunque.
Ovviamente in soggetti affetti da forme d'ansia più intense o da fobie o da ipocondria è tutto amplificato .
Credo che lei ,al di là di quando deve effettuare controlli medici, debba invece lavorare su se stessa per gestire al meglio le emozioni.
Fare dello sport, praticare yoga, imparare a respirare...avere uno stile di vita equilibrato.
Può fare anche un percorso psicoterapeutico.
Sempre meglio consultare specialista psichiatra psicoterapeuta prima di assumere farmaci...potrebbero anche non essere necessari se riesce ad imparare a gestirsi meglio.
Cordiali Saluti
È comune dunque.
Ovviamente in soggetti affetti da forme d'ansia più intense o da fobie o da ipocondria è tutto amplificato .
Credo che lei ,al di là di quando deve effettuare controlli medici, debba invece lavorare su se stessa per gestire al meglio le emozioni.
Fare dello sport, praticare yoga, imparare a respirare...avere uno stile di vita equilibrato.
Può fare anche un percorso psicoterapeutico.
Sempre meglio consultare specialista psichiatra psicoterapeuta prima di assumere farmaci...potrebbero anche non essere necessari se riesce ad imparare a gestirsi meglio.
Cordiali Saluti
Dr.ssa Nicole Romeo
Medico Chirurgo
Specializzata in Psichiatria
Specialista Psicoterapeuta
Medicina Estetica
(Iscritta Registro Med.Estet)
[#2]
Ex utente
Buongiorno,
innanzitutto la ringrazio per la sua risposta. Quello che mi stupisce, e che in un certo senso mi infastidisce, è che in generale, nella vita quotidiana, sono una persona che riesce a gestire le proprie emozioni... così come sono tranquilla, quando mi sottopongo a visite in cui so per certo che non mi verrà misurata pressione sanguigna o frequenza cardiaca. Al massimo quando so che il medico deve comunicarmi un responso "importante", magari posso essere un po' preoccupata, ma non ho certamente quell'ansia e quella tachicardia sfrenate dalle quali vengo sopraffatta nelle situazioni suddette. Quindi ecco, avevamo provato con i farmaci proprio perché non sapevo cosa fare. Comunque, visti i risultati piuttosto fallimentari della terapia farmacologica (almeno in termini di tachicardia), tenterò un altro approccio, seguendo i suoi consigli. Spero che la mia condizione possa migliorare, poiché sebbene lei mi riferisca essere cosa comune, per me sta divenendo un vero e proprio cruccio.
La ringrazio ancora.
Cordialmente
innanzitutto la ringrazio per la sua risposta. Quello che mi stupisce, e che in un certo senso mi infastidisce, è che in generale, nella vita quotidiana, sono una persona che riesce a gestire le proprie emozioni... così come sono tranquilla, quando mi sottopongo a visite in cui so per certo che non mi verrà misurata pressione sanguigna o frequenza cardiaca. Al massimo quando so che il medico deve comunicarmi un responso "importante", magari posso essere un po' preoccupata, ma non ho certamente quell'ansia e quella tachicardia sfrenate dalle quali vengo sopraffatta nelle situazioni suddette. Quindi ecco, avevamo provato con i farmaci proprio perché non sapevo cosa fare. Comunque, visti i risultati piuttosto fallimentari della terapia farmacologica (almeno in termini di tachicardia), tenterò un altro approccio, seguendo i suoi consigli. Spero che la mia condizione possa migliorare, poiché sebbene lei mi riferisca essere cosa comune, per me sta divenendo un vero e proprio cruccio.
La ringrazio ancora.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 9.5k visite dal 03/03/2019.
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