Cosa comporta lo stress

Buongiorno Dottore, volevo farle una domanda. Io ho sempre sofferto d’ansia e panico ma ultimamente per vari motivi ne ho avuto un po’ in più, tanto da avvicinarmi ai farmaci. Farmaci che ho deciso di togliere, dopo poco. Però mi sorge una curiosità, perché ci sono momenti della giornata in cui mi sento forte come un leone, positiva e cerco tutto ciò che vorrei e mi piacerebbe fare, ma poi ricado in momenti non più d’ansia, ma di malessere e leggera derealizzazione con confusione e ovviamente un po’ di tristezza. Io sono sempre stata una persona molto controllata, non molto euforica, difficilmente mi lascio andare alle gioie e per questo mi chiedo, questa gioia che mi procuro, può essere un modo in cui il mio cervello cerca di rimettersi apposto ? È così curioso come un prolungato periodo di stress possa modificarti, anche se non totalmente. Mi incuriosisce tanto, il modo in cui le emozioni si fondono e cambiano tra loro. Lei cosa ne pensa? Assumo comuque ancora ansiolitici, anche se a bassa dose. Grazie per la risposta.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Non c’è nulla su cui riflettere. Il cervello riceve degli stimoli stressanti e provoca alterazioni di trasmissione.


Il problema è che se non si cura può rendere cronici i disturbi.

Non si è avvicinata ai farmaci come alla preghiera o alle droghe, si stava curando...


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
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Sono seguita da una psichiatra, la quale non ha fatto chissà quale problema quando le ho chiesto di smettere. È la sua unica paura era una possibile ricaduta in un periodo di stress maggiore, e che la paroxetina poteva aiutarmi a non far ripresentare mai più i sintomi, cosa che credo sia anche soggettiva dato che conosco persone che nonostante abbiamo seguito cure farmacologiche per anni, siano lo stesso catturate dallo stress e quindi da ricadute. Quindi, se non si è preoccupata tanto lei, non vedo perché io dovessi sentirmi costretta a risolverla per forza coi farmaci. Ci sono altri modi! Grazie della risposta comuque.
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Utente
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Anzi e le aggiungo che la sua diagnosi e cura reale è stata quella di dirmi, di trovare un reale obbiettivo per ritrovare sicurezza nella mia persona. Cosa che sto iniziando a fare. Se l’ha presa con leggerezza lei, non vedo perché non debba farlo io. O avrò sbagliato dottoressa, chissà!