Dal 2011 a seguito di problemi digestivi inizio ad accusare problemi di ansia e ipocondria legate
Buongiorno
Sono un uomo di 38 anni, sposato, 3 figli di 9, 6 e 3 anni.
Madre deceduta per tumore al polmone a 53 anni, padre deceduto per complicanze di Parkinson nel 2015.
Dal 2011 a seguito di problemi digestivi inizio ad accusare problemi di ansia e ipocondria legate esclusivamente a malattie di tipo oncologico.
Dopo vari esami mi viene diagnosticata esofagite da reflusso, emorroidi e intestino irritabile.
Vado avanti tra alti e bassi e tra molti esami in varie parti del corpo fino al giugno 2014 in cui a seguito di un vero e proprio attacco di panico vengo indirizzato dal medico verso uno specialista psichiatra.
Dopo un primo tentativo di cura light senza successo, mi fa iniziare cura con sertralina 50 mg per il primo mese e poi 100 mg unita ad una TCC.
Dopo un primo periodo di adattamento la cura funziona e sto bene, le paure sono controllabili.
Visto il benessere a settembre 2018 lo psichiatra decide di iniziare a scendere a 50 mg con lo scopo di smettere il medicinale .
Nel novembre 2018 a seguito di una bronchite persistente ho di nuovo ansia e paure legate alla paura di avere un tumore ai polmoni. Dopo visite ed esami mi tranquillizzo e passo un gennaio tranquillo.
Nel frattempo si aggiungono stress dovuti all’interruzione del mio contratto di lavoro che sicuramente non aiutano.
Ai primi di febbraio il medico, che sta andando in pensione, decide di farmi smettere del metto del tutto il medicinale.
A meta febbraio inizio ad avere nuovamente problemi intestinali e mi ritrovo attualmente di nuovo in una situazione di ansia e panico con la paura di avere una grave malattia.
Riesco ad addormentarmi bene ma ho un risveglio precoce (circa 5 del mattino) senza poter riprendere sonno; ho questa sensazione d’ansia permanente che dura tutto il giorno e che migliora verso sera.
Sto prendendo appuntamento con un nuovo specialista, nel frattempo vi chiedo quanto segue:
1. Innanzitutto un vs parere anche se a distanza sul caso e sulle soluzioni consigliate
2. Visto lo stato di equilibrio che avevo raggiunto, non sarebbe stato meglio continuare col farmaco, soprattutto dopo la crisi in seguito alla prima riduzione del farmaco?
3. Si può pensare di prendere un medicinale come la setralina per periodi di tempo molto lunghi se non a vita? Ci sono report su effetti dannosi legati alla presa a lungo termine di tali medicinali?
Grazie e saluti
Sono un uomo di 38 anni, sposato, 3 figli di 9, 6 e 3 anni.
Madre deceduta per tumore al polmone a 53 anni, padre deceduto per complicanze di Parkinson nel 2015.
Dal 2011 a seguito di problemi digestivi inizio ad accusare problemi di ansia e ipocondria legate esclusivamente a malattie di tipo oncologico.
Dopo vari esami mi viene diagnosticata esofagite da reflusso, emorroidi e intestino irritabile.
Vado avanti tra alti e bassi e tra molti esami in varie parti del corpo fino al giugno 2014 in cui a seguito di un vero e proprio attacco di panico vengo indirizzato dal medico verso uno specialista psichiatra.
Dopo un primo tentativo di cura light senza successo, mi fa iniziare cura con sertralina 50 mg per il primo mese e poi 100 mg unita ad una TCC.
Dopo un primo periodo di adattamento la cura funziona e sto bene, le paure sono controllabili.
Visto il benessere a settembre 2018 lo psichiatra decide di iniziare a scendere a 50 mg con lo scopo di smettere il medicinale .
Nel novembre 2018 a seguito di una bronchite persistente ho di nuovo ansia e paure legate alla paura di avere un tumore ai polmoni. Dopo visite ed esami mi tranquillizzo e passo un gennaio tranquillo.
Nel frattempo si aggiungono stress dovuti all’interruzione del mio contratto di lavoro che sicuramente non aiutano.
Ai primi di febbraio il medico, che sta andando in pensione, decide di farmi smettere del metto del tutto il medicinale.
A meta febbraio inizio ad avere nuovamente problemi intestinali e mi ritrovo attualmente di nuovo in una situazione di ansia e panico con la paura di avere una grave malattia.
Riesco ad addormentarmi bene ma ho un risveglio precoce (circa 5 del mattino) senza poter riprendere sonno; ho questa sensazione d’ansia permanente che dura tutto il giorno e che migliora verso sera.
Sto prendendo appuntamento con un nuovo specialista, nel frattempo vi chiedo quanto segue:
1. Innanzitutto un vs parere anche se a distanza sul caso e sulle soluzioni consigliate
2. Visto lo stato di equilibrio che avevo raggiunto, non sarebbe stato meglio continuare col farmaco, soprattutto dopo la crisi in seguito alla prima riduzione del farmaco?
3. Si può pensare di prendere un medicinale come la setralina per periodi di tempo molto lunghi se non a vita? Ci sono report su effetti dannosi legati alla presa a lungo termine di tali medicinali?
Grazie e saluti
[#1]
Gentile utente,
L'ipotesi più banale è che non sia coperto più dalla cura, che in effetti a 100 mg ha la sua dose media. Perché un cambiamento di psichiatra ?
L'ipotesi più banale è che non sia coperto più dalla cura, che in effetti a 100 mg ha la sua dose media. Perché un cambiamento di psichiatra ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Buongiorno Dott. Pacini
grazie della sua risposta.
Il cambiamento di psichiatra e' forzato, il mio sta andando in pensione purtroppo.
Le chiedo cortesemente se puo' dare una risposta al mio quesito:
Si può pensare di prendere un medicinale come la setralina per periodi di tempo molto lunghi se non a vita? Ci sono report su effetti dannosi legati alla presa a lungo termine di tali medicinali?
Grazie anticipate
Saluti
grazie della sua risposta.
Il cambiamento di psichiatra e' forzato, il mio sta andando in pensione purtroppo.
Le chiedo cortesemente se puo' dare una risposta al mio quesito:
Si può pensare di prendere un medicinale come la setralina per periodi di tempo molto lunghi se non a vita? Ci sono report su effetti dannosi legati alla presa a lungo termine di tali medicinali?
Grazie anticipate
Saluti
[#6]
Utente
Buongiorno Dott. Pacini
ho effettuato stamane la visita con il nuovo psichiatra.
Devo dire che ho avuto un buon impatto con lui.
Dopo anamnesi mi ha ovviamente confermato la mia ipocondria, dicendo che a suo avviso fu un errore una volta ripresentati i sintomi, non riaggiustare il dosaggio.
Ad oggi mi ha prescritto un aumento progressivo dello zoloft di 25 mg (quindi a 75 mg) per poi salire fino a sparizione dei sintomi.
Xanax al bisogno in caso di ansia non controllabile.
Nuovo appuntamento in 2 settimane.
Il tutto con psicoterapia di supporto.
Grazie di un suo parere.Saluti
ho effettuato stamane la visita con il nuovo psichiatra.
Devo dire che ho avuto un buon impatto con lui.
Dopo anamnesi mi ha ovviamente confermato la mia ipocondria, dicendo che a suo avviso fu un errore una volta ripresentati i sintomi, non riaggiustare il dosaggio.
Ad oggi mi ha prescritto un aumento progressivo dello zoloft di 25 mg (quindi a 75 mg) per poi salire fino a sparizione dei sintomi.
Xanax al bisogno in caso di ansia non controllabile.
Nuovo appuntamento in 2 settimane.
Il tutto con psicoterapia di supporto.
Grazie di un suo parere.Saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 881 visite dal 27/02/2019.
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