ritardo mentale o cosa?

Prima di esporre le motivazioni che mi hanno indotto a chiedere questo consulto, ci tengo a precisare che sono consapevole di aver infranto le norme di questo sito.. l' ho fatto peró per una giusta causa: il dottore che aveva preso in esame la mia precedente consulenza non ha dato continuità alla discussione, è sparito all' improvviso lasciandomi con i miei dubbi... ció mi ha spinto a chiederne un' altra che ha lo stesso tema di quella antecedente..
Fatta questa importante premessa vado subito al dunque senza perdermi troppo in chiacchiere..
Allora io nella mia vita ho sempre pensato di avere dei problemi cognitivi perchè trovavo e trovo tutt' ora delle difficoltà eloquenti nell' esprimere un concetto in maniera chiara e coincisa, sia tramite la scrittura che oralmente... questi dubbi che mi hanno da sempre tartassato hanno trovato un certo fondamento nel momento in cui ho scoperto di aver avuto l' asfissia neonatale.. in sostanza il mio cervello per un breve lasso di tempo è rimasto senza ossigeno..
C' è da dire peró che sono un tipo ansioso e portato a deprimersi... Ma possono questi disturbi offuscare la mente tanto da non consentirle di svolgere i compiti piú facili e scontati!! Io sinceramente credo di no perchè conosco gente che riesce ad esprimersi con disinvoltura e sveltezza nonostante soffra di questi disturbi... io comunque sono arrivato ad un punto della mia vita(ho trent'anni) in cui ho la necessità di vederci chiaro... spero perció che qualcuno qui possa darmi una mano per farlo...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k 63
Vederci chiaro presuppone che lei si rechi da uno specialista esponga i sintomi ed eventualmente verrà stabilito se sono necessari approfondimenti rispetto alla sua situazione cognitiva oppure se è tutto ascrivibile a dei sintomi riscontrabili subito.


Il resto sono solo elucubrazioni inutili.


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
Quello lo farò sicuramente ma prima mi consenta peró di usufruire dei servizi che offre questo sito.. È lecito da parte mia avanzare una pretesa del genere visto che questo spazio è stato aperto proprio per dare la possibilità a tutti di poter avere dei consulti a distanza... non le pare?
Io credo proprio di si perció mi permetta di farle alcune domande incentrate sul disturbo che mi affligge...

1) l' ansia ha il potere di indebolire le facoltà intellettive di un individuo a tal punto da renderle inefficaci anche per compiere le attività piú semplici ed elementari( riuscire ad esporre o a comprendere il significato di un testo)?
2) l' asfissia neonatale lascia delle lesioni al cervello? Se ció fosse vero, mediante quali esami possono essere identificate?
3) per il disturbo che lamento sarebbe piú opportuno che andassi dallo psichiatra o dal neurologo?
4) Ultimo punto ma non per questo meno importante, è legato alla questione dell'età che fa allontanare i medici dallo stabilire se la persona è realmente affetta da disturbi cognitivi e li fa invece concentrare su quelli psichici,qualora li presentasse..questo in genere succede perché ritengono che sia totalmente inutile per una persona di trent'anni sapere se ha dei ritardi mentali o meno... sbaglio o solitamente si regolano proprio in questo modo?

Ecco io penso che nel soddisfare queste domande non si scosterà di un millimetro da quelli che sono i compiti che le hanno chiesto di svolgere su medicitalia...mi aspetto perció che si faccia sentire... nell' attesa porgo cordiali saluti..
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Utente
Utente
Se interviene soltanto per dire che ogni dubbio va dissipato facendosi visitare dallo specialista che ha le competenze per soddisfarlo, mi dice che ci sta a fare lei qui?
Senta se non ha voglia di impegnarsi lasci almeno lo spazio a quei medici che anche qui svolgono la loro professione con serietà ed impegno.. il mio consulto, ad esempio, se non fosse stato preso in considerazione da lei avrebbe potuto trovare piú accoglienza nelle mani di qualche altro dottore, tipo il dott. Pacini che è sempre molto attento e scrupoloso nelle risposte che dà...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k 63
Il problema è di ben altro genere.

Lei pretende di avere una risposta di tipo diagnostico on line, ritenendo anche di poter essere maleducato tanto da sostenere che il sottoscritto non svolga la professione come lei crede sia giusto.

Non è consentito a lei e a nessun altro laureato all’università della vita e ben informato dal dr. Google di rivolgersi a me o a chiunque altro in questi toni del cavolo che può tenere tra i suoi pari nell’ambito delle discussioni da bettola.

Nel frattempo si fa visitare da qualcuno così può esporre le sue elucubrazioni a qualcuno che la guarda dal vivo e inquadra la situazione.
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Utente
Utente
Tutti i titoli che un medico o qualsiasi altro professionista potrebbe esibire con sfrontatezza e disinvoltura perdono di valore e di interesse quando non vengono supportati dall' impegno e dalla dedizione.
Lei almeno in questa circostanza non ha dimostrato di avere quelle qualità che rappresentano l' asse portante del mestiere che svolge.
Non potrei pensarla diversamente visto che ha preso sottogamba il mio consulto dandogli un' interpretazione diversa.
Eh sì, perché se avesse letto con attenzione quelle domande senza lasciarsi vincere dalla tentazione di liquidarmi si sarebbe reso conto senza troppi indugi che erano state formulate con l' intenzione da parte mia di conoscere qualche dettaglio in piú sull' ansia e sull' asfissia neonatale...
Non credo infatti che debba ricorrere ad una visita per sapere se l' asfissia neonatale lascia delle lesioni al cervello o per sapere se l' ansia compromette le facoltà intellettive di una persona..
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k 63
Lei ha la spocchia e la prosopopea di chi crede di dover dire agli altri come devono comportarsi.

Sostenere che io non abbia dimostrato a lei certe cose non è un parametro di valutazione.

Io a lei non devo dimostrare nulla, nè tantomeno sono tenuto a farlo con chiunque altro.
Il fatto di avere internet ed una tastiera, non dovrebbe consentire di fare il leone da tastiera perché se mi avesse di fronte non si permetterebbe di dire ciò che scrive.

Non esibisco proprio nulla.

Lei fa una domanda e riceve una risposta, se le sta bene ok se la risposta non le piace non si mette a discutere con offese personali, in quanto mentre il mio nome è pubblico, il suo resta anonimo. Per cui se vuole confrontarsi alla pari con qualcuno lo fa con qualche suo compagno di scuola.

Se vuole inoltre dettagli sull’ansia e l’asfissia neonatale (scoperta dopo anni, vabbè) va da un medico, ne parla, eventualmente si fanno dei test, e si stabilisce se effettivamente ha dei disturbi che potrebbero anche essere indipendenti dalla asfissia.

Le altre frustrazioni che ha se le va a gestire in altro luogo e non qui.
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Utente
Utente
Lei, invece, non puó detrarsi da quelli che sono i suoi doveri, perchè ogni lavoro, anche il piú semplice e banale, va sempre svolto con serietà ed impegno.
Constato con rammarico, peró, che lei è piú incline a mettere in evidenza la sua presunta superiorità data dalla laurea in medicina che ha conseguito... Altrimenti non avrebbe detto che se la conversazione fosse avvenuta dal vivo mi sarei trattenuto dalla voglia di spiattellarle la verità in faccia.. nell'affermare ciò , evidentemente, non ha tenuto in considerazione che ci sono delle persone, come il sottoscritto, che non si lasciano influenzare dagli stemmini e dalle divise ma che si pronunciano sempre e soltanto in base a quello che notano... in questo caso il quadro che si è venuto a creare è talmente chiaro e lineare che chiunque puó interpretarlo in maniera univoca: da un lato abbiamo il paziente che formula dei quesiti, adatti per essere accolti in uno spazio del genere, e dall' altro invece troviamo il medico che dimostra svogliatezza nel soddisfarli, ma molta operosità nel mettere in bella mostra la sua laurea...
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k 63
Le ribadisco che non si tratta di un rapporto alla pari, glielo dico e glielo ripeto.

Lei chiede e riceve una risposta, se non le sta bene non va sul personale e resta al suo posto. Lei non mi conosce e non sa se svolgo il mio lavoro con serietà ed impegno o meno, e certamente non devo dare conto a lei.

Se vuole può venirmelo a dire in faccia non ho certo paura di lei.

La laurea serve ad avere un titolo che garantisce l’esercizio di una professione che le stia bene o meno altrimenti può fare domande a qualsiasi persona incontra per la sua strada, visto per lei è indifferente e non ascolta ciò che le dicono gli stemmini e le divise

Concluso ciò lei è e resta un gran maleducato.