Status di paziente psichiatrico e condotta della struttura di cura
Buongiorno,
A seguito di notevoli e ripetuti disservizi della struttura di cura di competenza, ho interrotto i rapporti con i sanitari alcuni anni fa. Un grave episodio di negligenza ha comportato la suddetta interruzione, venendo meno ogni possibilità per il sottoscritto di proseguire con fiducia e profitto il percorso di presa in carico nei miei confronti.
Le segnalazioni presentate al MMG, ai servizi sociali e agli uffici ospedalieri di competenza, avvenute nel corso degli anni, si sono rivelate inefficaci dal momento che gli eventi che mi hanno riguardato sono stati trattati elusivamente e minimizzati a questioni secondarie dalle stesse figure coinvolte. Mi ritrovo, pertanto e a maggior ragione, nell'impossibilità di ristabilire alcuna relazione sanitaria con la struttura, che insiste nel proporre una ripresa in carico.
Con il presente consulto sono a chiedervi chiarimenti in merito alla "condizione di paziente psichiatrico" e al suo perdurare nel tempo, anche a distanza di anni dall'interruzione dei rapporti con i sanitari e dell'assunzione di medicinali.
Avendo necessità di produrre documentazione sanitaria, a fini medico-legali, nel merito della pregressa storia clinica, sono costretto a rivolgermi nuovamente alla struttura che, per quanto sopra esposto, non posso considerare ancora autoritaria nei riguardi della mia persona.
Grazie
Saluto cordialmente.
A seguito di notevoli e ripetuti disservizi della struttura di cura di competenza, ho interrotto i rapporti con i sanitari alcuni anni fa. Un grave episodio di negligenza ha comportato la suddetta interruzione, venendo meno ogni possibilità per il sottoscritto di proseguire con fiducia e profitto il percorso di presa in carico nei miei confronti.
Le segnalazioni presentate al MMG, ai servizi sociali e agli uffici ospedalieri di competenza, avvenute nel corso degli anni, si sono rivelate inefficaci dal momento che gli eventi che mi hanno riguardato sono stati trattati elusivamente e minimizzati a questioni secondarie dalle stesse figure coinvolte. Mi ritrovo, pertanto e a maggior ragione, nell'impossibilità di ristabilire alcuna relazione sanitaria con la struttura, che insiste nel proporre una ripresa in carico.
Con il presente consulto sono a chiedervi chiarimenti in merito alla "condizione di paziente psichiatrico" e al suo perdurare nel tempo, anche a distanza di anni dall'interruzione dei rapporti con i sanitari e dell'assunzione di medicinali.
Avendo necessità di produrre documentazione sanitaria, a fini medico-legali, nel merito della pregressa storia clinica, sono costretto a rivolgermi nuovamente alla struttura che, per quanto sopra esposto, non posso considerare ancora autoritaria nei riguardi della mia persona.
Grazie
Saluto cordialmente.
[#1]
Dipende dalla malattia psichiatrica da cui è affetto.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Buongiorno dott. Ruggiero,
L'inquadramento diagnostico all'epoca era di disturbo di personalità non specificato con episodi depressivi di tipo reattivo.
Lei parla al presente, però, e da allora è passato molto tempo e le condizioni sono mutate. Il disagio residuo, ad oggi, è limitato ai problemi oggetto del presente consulto, ovverosia l'essere vincolato alla condizione di paziente di una struttura che non risponde del proprio operato, causa, questo, di danno anziché cura.
Ho bisogno, oggi, di stare lontano da chi mi ha arrecato nocumento, certamente non di tornare "in cura" da chi ignora l'esistenza di un problema. Le necessità sono ora burocratiche e medico-legali, motivo per cui ho anche escluso nel tempo l'eventualità di rivolgermi ad un privato (che non è nelle condizioni di rilasciare certificati).
La ringrazio per la sua risposta.
L'inquadramento diagnostico all'epoca era di disturbo di personalità non specificato con episodi depressivi di tipo reattivo.
Lei parla al presente, però, e da allora è passato molto tempo e le condizioni sono mutate. Il disagio residuo, ad oggi, è limitato ai problemi oggetto del presente consulto, ovverosia l'essere vincolato alla condizione di paziente di una struttura che non risponde del proprio operato, causa, questo, di danno anziché cura.
Ho bisogno, oggi, di stare lontano da chi mi ha arrecato nocumento, certamente non di tornare "in cura" da chi ignora l'esistenza di un problema. Le necessità sono ora burocratiche e medico-legali, motivo per cui ho anche escluso nel tempo l'eventualità di rivolgermi ad un privato (che non è nelle condizioni di rilasciare certificati).
La ringrazio per la sua risposta.
[#3]
Da ciò che scrive e come lo scrive da considerare che ancora attualmente ci siano condizioni da porre in attenzione sopratuttto perché fa riferimenti poco chiari verso terzi.
In ogni caso, se desidera una certificazione di malattia la struttura che l’ha visitata può rilasciarla su richiesta secondo le regole della sua Regione di appartenenza.
Diverso è il discorso se vuole una certificazione di sanità mentale sulla quale si potrebbero porre dei dubbi anche per la diagnosi stessa che ha riferito.
In ogni caso, se desidera una certificazione di malattia la struttura che l’ha visitata può rilasciarla su richiesta secondo le regole della sua Regione di appartenenza.
Diverso è il discorso se vuole una certificazione di sanità mentale sulla quale si potrebbero porre dei dubbi anche per la diagnosi stessa che ha riferito.
[#4]
Utente
Mi scuso per la poca chiarezza del precedente intervento, provo a spiegarle con più dettaglio.
Ero un paziente con presa in carico presso un ospedale pubblico ed ho subito conseguenze negative a causa di una scarsa prestazione sanitaria tale da non permettere la prosecuzione delle cure. Il medico coinvolto mi disse, a suo tempo, che la questione non lo riguardava e che avrei dovuto gestirla con segnalazione all'urp, cosa che ho provveduto a fare. Ho ricevuto risposta, per loro tramite, dal medico stesso che ha proceduto ostinatamente nel ridimensionare la vicenda.
Poiché controllante e controllato risultano coincidenti, le segnalazioni che ho fatto secondo le modalità indicatemi (anche dai servizi sociali) sono state gestite con leggerezza. Ritiene forse che la presentazione di un esposto possa essere una misura più opportuna ed efficace a tutela dei miei diritti di utente?
In merito alla seconda parte della sua risposta, necessito di certificazione per accertamento di idoneità psicofisica presso la commissione medica locale. Sono consapevole della necessità che tale valutazione sia effettuata dall'autorità pubblica accreditata, ma la struttura di competenza non è più, evidentemente, in condizioni di neutralità nei confronti del sottoscritto. Ad ogni modo, la diagnosi che ho sopra riportato non è mai stata ostativa all'ottenimento della documentazione in oggetto.
Rinnovo i ringraziamenti e saluto cordialmente.
Ero un paziente con presa in carico presso un ospedale pubblico ed ho subito conseguenze negative a causa di una scarsa prestazione sanitaria tale da non permettere la prosecuzione delle cure. Il medico coinvolto mi disse, a suo tempo, che la questione non lo riguardava e che avrei dovuto gestirla con segnalazione all'urp, cosa che ho provveduto a fare. Ho ricevuto risposta, per loro tramite, dal medico stesso che ha proceduto ostinatamente nel ridimensionare la vicenda.
Poiché controllante e controllato risultano coincidenti, le segnalazioni che ho fatto secondo le modalità indicatemi (anche dai servizi sociali) sono state gestite con leggerezza. Ritiene forse che la presentazione di un esposto possa essere una misura più opportuna ed efficace a tutela dei miei diritti di utente?
In merito alla seconda parte della sua risposta, necessito di certificazione per accertamento di idoneità psicofisica presso la commissione medica locale. Sono consapevole della necessità che tale valutazione sia effettuata dall'autorità pubblica accreditata, ma la struttura di competenza non è più, evidentemente, in condizioni di neutralità nei confronti del sottoscritto. Ad ogni modo, la diagnosi che ho sopra riportato non è mai stata ostativa all'ottenimento della documentazione in oggetto.
Rinnovo i ringraziamenti e saluto cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.2k visite dal 25/02/2019.
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