Sonnolenza eccessiva, stress, comportamenti autodistruttivi

Gentile dottore,
Le scrivo perché ormai è da più di 8 anni che mi trovo incastrata in una condizione psicofisica decisamente non piacevole. Premetto che una possibile causa potrebbe essere lo stress dovuto allo studio: l'ansia da esami mi stressa moltissimo, ma allo stesso tempo riuscire a stare seduta, concentrarmi e memorizzare mi risulta veramente difficile, da cui il forte stress.
La situazione è a grandi linee la seguente:

- sonnolenza eccessiva che mi rovina la vita: è dai tempi del liceo che ho preso l'abitudine di dormire durante il giorno. La situazione peggiora di anno in anno (complice anche il fatto che non lavorando "me lo posso permettere") e ormai andare in vacanza è più complicato che andare all'università: all'università posso andare a dormire sui tavoli della biblioteca senza che nessuno ci faccia caso, in vacanza mi tocca fare la parte della guastafeste che salta visite guidate ed escursioni per andare a dormire in un parco.
Nel breve periodo (tre giorni) posso anche non dormire, ma sono molto assente e faccio fatica a seguire i discorsi. Comunque il sonno diurno è dovuto anche al fatto che di notte mi sveglio più volte

- predisposizione per le dipendenze. Fumo sigarette, non troppe perché mi impegno ma il rapporto con la nicotina è decisamente morboso. Lascio perdere qualsiasi sostanza illegale perché ho avuto brutte esperienze in passato. Ultimamente quando bevo (non più di una volta alla settimana) esagero, e la situazione sfugge di mano con comportamenti decisamente inappropriati

- rimuginare ossessivo. Passo ore della mia giornata (da sempre) a parlare tra me e me, camminando avanti e indietro in una stanza anche per ore consecutive. Quando sono in compagnia sento il bisogno di isolarmi per poter proseguire con i miei racconti.

Giornata tipo: mi sveglio sulle 10, vado a lezione per 2, o massimo 4 ore, torno a casa a dormire. Ceno, dormo ancora un po', cammino avanti e indietro per qualche ora, dormo svegliandomi per fumare un paio di volte, mi risveglio a metà mattinata. In alternativa esco la sera per tornare tendenzialmente il giorno successivo. Ho sbalzi di umore frequenti (per un periodo ho pensato fosse tutta colpa della pillola) e mi sono già rivolta ad uno psicologo e ad uno psicoterapeuta, forse però omettendo in parte i problemi comportamentali ma limitandomi a lamentarmi della stanchezza. Dal loro punto di vista non ho alcun problema. Io mi sento molto sola e frustrata, perché ho passato molto tempo a cercare aiuto senza successo, e sono molto preoccupata per il mio futuro visto che non sono minimamente in grado di autogestirmi. Al momento credo di reggere così bene (solo per gli altri, si intende) perché passo molto tempo a costruire una versione di me di successo nei miei discorsi mentali.

Provo a rivolgermi ad uno psichiatra o devo imparare a mettermela via e fare riferimento alle conclusioni degli specialisti che ho già consultato?
Vi ringrazio per un'eventuale risposta.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k 63
Può essere utile una valutazione psichiatrica.


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
La ringrazio. Secondo i due specialisti che ho consultato dispongo di tutte le risorse necessarie per superare le difficoltà in modo autonomo, ma visto che secondo la mia esperienza non è così proverò sicuramente a cercarne un terzo, stavolta psichiatra, sperando che a prescindere dalla diagnosi sia in grado di indicarmi delle strategie concrete per riuscire a comportarmi in un modo decente e a sentirmi una persona come tutte le altre.
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Dr. Simone Di Pietro Psichiatra, Psicoterapeuta, Tossicologo 22 1
Buonasera, il fatto che abbia delle risorse non esclude che abbia anche un disturbo psicopatologico. Da quello che racconta sembra avere un problema serio e che condiziona molto la sua vita. Credo che la cosa migliore per lei sia consultare uno specialista psichiatra al più presto.
Cordiali Saluti

Dr. Simone Di Pietro