Soluzioni Paranoia e Borderline
Buongiorno a tutti,
sono il partner di una ragazza di 20 anni che soffre di disturbo di personalità di tipo borderline.
La mia ragazza ha avuto un passato alquanto traumatico, come tutti i soggetti borderline, d'altronde, di conseguenza prende farmaci come litio, quietapina, e altri di cui non ne ricordo il nome, se importanti mi farò dire.
Finché mantiene un dosaggio medio-alto di questi farmaci, sta meglio, ha meno paranoie, meno dubbi, meno pensieri "strani" (passatemi il termine), insomma, i sintomi si presentano in forma minore.
Il problema dei farmaci, come penso ben sappiate, è che alterano il metabolismo, agendo su base ormonale, di conseguenza due effetti collaterali da lei inaccettabili sono l'accumulo di adipe in eccesso, e l'acne (con conseguenti cicatrici acneiche).
Questi due problemi le stanno generando insicurezza, la stanno distruggendo, giorno dopo giorno, sempre più.
E' entrata in un circolo vizioso, dal quale non riusciamo più a uscire.
In sintesi, spiegata in modo semplice: ha iniziato a prendere i farmaci perché stava male, i farmaci le hanno distrutto l'autostima (è una ragazza bellissima, e ora non riesce più a vedersi tale a causa di grasso e acne), ha cercato di scalare i farmaci perché secondo lei sarebbe tornata magicamente come prima (fisicamente parlando ecc), ma ogni volta che l'ha fatto è ricaduta nel mare di paranoie nel quale nuota da qualche anno a questa parte, rimanendo a galla a stento.
Ha provato più volte a scalarli, senza successo, ogni volta che lo ha fatto, è dovuta andare in psichiatria, perché perdeva il controllo.
Secondo me, parlo da inesperto, il fatto di scalare i farmaci "pensando di star bene" è sbagliato, perché si sta bene sotto l'assunzione di farmaci GRAZIE AI FARMACI, se li si riduce bisogna compensare in qualche modo, perché mantenendo lo stesso stile di vita sperando migliori tutto "da solo" beh, mi pare un po' difficile.
Il punto è che nella nostra zona abbiamo un ospedale che, a mio avviso, è poco professionale: oggi è andata dalla psicologa dicendole che ha il dubbio che io le ho tagliato i capelli (cosa non vera, naturalmente), e la psicologa le ha detto che le sue paranoie si basano sulla realtà, in poche parole le ha detto che fa bene a farsi le paranoie, che tali non sono.
Ho trovato per fortuna questo forum, dove ho visto interventi molto professionali di dottori decisamente molto molto validi, e vorrei sapere se c'è qualche buon uomo che sappia andare oltre alle nozioni imparate a scuola sui libri, che mi possa dire cosa posso fare nel concreto, o che mi sappia dire chi posso contattare per avere il supporto professionale di cui lei ha bisogno.
Quel che in sostanza vorrei è vederla tranquilla, solo che i farmaci le danno effetti collaterali da lei non tollerabili, e senza farmaci nuota nell'assurdo compromettendo i suoi rapporti con le persone, e con se stessa.
Vi prego, aiutatemi, vederla così mi uccide.
sono il partner di una ragazza di 20 anni che soffre di disturbo di personalità di tipo borderline.
La mia ragazza ha avuto un passato alquanto traumatico, come tutti i soggetti borderline, d'altronde, di conseguenza prende farmaci come litio, quietapina, e altri di cui non ne ricordo il nome, se importanti mi farò dire.
Finché mantiene un dosaggio medio-alto di questi farmaci, sta meglio, ha meno paranoie, meno dubbi, meno pensieri "strani" (passatemi il termine), insomma, i sintomi si presentano in forma minore.
Il problema dei farmaci, come penso ben sappiate, è che alterano il metabolismo, agendo su base ormonale, di conseguenza due effetti collaterali da lei inaccettabili sono l'accumulo di adipe in eccesso, e l'acne (con conseguenti cicatrici acneiche).
Questi due problemi le stanno generando insicurezza, la stanno distruggendo, giorno dopo giorno, sempre più.
E' entrata in un circolo vizioso, dal quale non riusciamo più a uscire.
In sintesi, spiegata in modo semplice: ha iniziato a prendere i farmaci perché stava male, i farmaci le hanno distrutto l'autostima (è una ragazza bellissima, e ora non riesce più a vedersi tale a causa di grasso e acne), ha cercato di scalare i farmaci perché secondo lei sarebbe tornata magicamente come prima (fisicamente parlando ecc), ma ogni volta che l'ha fatto è ricaduta nel mare di paranoie nel quale nuota da qualche anno a questa parte, rimanendo a galla a stento.
Ha provato più volte a scalarli, senza successo, ogni volta che lo ha fatto, è dovuta andare in psichiatria, perché perdeva il controllo.
Secondo me, parlo da inesperto, il fatto di scalare i farmaci "pensando di star bene" è sbagliato, perché si sta bene sotto l'assunzione di farmaci GRAZIE AI FARMACI, se li si riduce bisogna compensare in qualche modo, perché mantenendo lo stesso stile di vita sperando migliori tutto "da solo" beh, mi pare un po' difficile.
Il punto è che nella nostra zona abbiamo un ospedale che, a mio avviso, è poco professionale: oggi è andata dalla psicologa dicendole che ha il dubbio che io le ho tagliato i capelli (cosa non vera, naturalmente), e la psicologa le ha detto che le sue paranoie si basano sulla realtà, in poche parole le ha detto che fa bene a farsi le paranoie, che tali non sono.
Ho trovato per fortuna questo forum, dove ho visto interventi molto professionali di dottori decisamente molto molto validi, e vorrei sapere se c'è qualche buon uomo che sappia andare oltre alle nozioni imparate a scuola sui libri, che mi possa dire cosa posso fare nel concreto, o che mi sappia dire chi posso contattare per avere il supporto professionale di cui lei ha bisogno.
Quel che in sostanza vorrei è vederla tranquilla, solo che i farmaci le danno effetti collaterali da lei non tollerabili, e senza farmaci nuota nell'assurdo compromettendo i suoi rapporti con le persone, e con se stessa.
Vi prego, aiutatemi, vederla così mi uccide.
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Gentile Utente,
c'è discordanza tra i sintomi e i comportamenti che descrive e la diagnosi riferita, comunque il problema degli effetti collaterali è chiaramente importante in ogni terapia complessa come quella che sta effettuando la ragazza, deve essere un obiettivo sempre presente sia della paziente che del medico trovare un equilibrio quando possibile magari provando farmaci che incidono meno sul metabolismo e qualcosa c'è rispetto a quelli da lei nominati, d'altronde il paziente se usa questi farmaci deve cercare di non aumentare di peso, riducendo le calorie ed aumentando il movimento,
Saluti
c'è discordanza tra i sintomi e i comportamenti che descrive e la diagnosi riferita, comunque il problema degli effetti collaterali è chiaramente importante in ogni terapia complessa come quella che sta effettuando la ragazza, deve essere un obiettivo sempre presente sia della paziente che del medico trovare un equilibrio quando possibile magari provando farmaci che incidono meno sul metabolismo e qualcosa c'è rispetto a quelli da lei nominati, d'altronde il paziente se usa questi farmaci deve cercare di non aumentare di peso, riducendo le calorie ed aumentando il movimento,
Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.7k visite dal 18/02/2019.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
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