Terapia con escitalopram in caso di depressione e ansia
Gentili dottori,
qualche anno fa ho avuto episodi di ansia ed attacchi di panico ed una depressione medio-grave (sin da adolescente ho sempre fatto i conti con una lieve depressione senza trattamenti medici, attualmente ho 38 anni).
Ho trattato l’ansia con ansiolitici (e TCC) e la depressione con escitalopram 10 mg.
Ho avuto, dopo pochi mesi di trattamento con escitalopram 10 mg, uno straordinario stato di benessere emotivo durato per circa 9 mesi.
Tuttavia nel successivo perido di trattamento ho cominciato a riavere una lieve depressione e, in considerazione dell’apparente inefficacia di escitalopram, ho addirittura cominciato a dimenticare di assumere il farmaco, fino a sospenderlo gradualmente per alcuni mesi.
Non ho notato alcuna differenza di umore fra l’assunzione e la non assunzione del farmaco.
Il medico mi ha suggerito di riprendere il farmaco, ricominciando progressivamente, tuttavia dopo diversi mesi, seppure non ho mai dovuto mai fare i conti con quello stato depressivo medio-grave che mi aveva portato al trattamento con escitalopram, non noto alcun beficio rispetto al lieve stato depressivo.
Vorrei sapere, se possibile:
1) l’escitalopram può comportare forme di tolleranza o assuefazione?
2) potrebbe essere consigliabile valutare con il medico l’aumento del dosagio di escitalopram? (aumentare il dosagio per trattare la condizione lieve quando lo stesso dosagio è stato utile per il trattamento della condizione medio grave?)
3) potrebbe essere opportuno valutare con il medico un altro farmaco?
Vi ringrazio per l’attenzione che vorrete gentilmente accordare alla presente richiesta di informazione?
qualche anno fa ho avuto episodi di ansia ed attacchi di panico ed una depressione medio-grave (sin da adolescente ho sempre fatto i conti con una lieve depressione senza trattamenti medici, attualmente ho 38 anni).
Ho trattato l’ansia con ansiolitici (e TCC) e la depressione con escitalopram 10 mg.
Ho avuto, dopo pochi mesi di trattamento con escitalopram 10 mg, uno straordinario stato di benessere emotivo durato per circa 9 mesi.
Tuttavia nel successivo perido di trattamento ho cominciato a riavere una lieve depressione e, in considerazione dell’apparente inefficacia di escitalopram, ho addirittura cominciato a dimenticare di assumere il farmaco, fino a sospenderlo gradualmente per alcuni mesi.
Non ho notato alcuna differenza di umore fra l’assunzione e la non assunzione del farmaco.
Il medico mi ha suggerito di riprendere il farmaco, ricominciando progressivamente, tuttavia dopo diversi mesi, seppure non ho mai dovuto mai fare i conti con quello stato depressivo medio-grave che mi aveva portato al trattamento con escitalopram, non noto alcun beficio rispetto al lieve stato depressivo.
Vorrei sapere, se possibile:
1) l’escitalopram può comportare forme di tolleranza o assuefazione?
2) potrebbe essere consigliabile valutare con il medico l’aumento del dosagio di escitalopram? (aumentare il dosagio per trattare la condizione lieve quando lo stesso dosagio è stato utile per il trattamento della condizione medio grave?)
3) potrebbe essere opportuno valutare con il medico un altro farmaco?
Vi ringrazio per l’attenzione che vorrete gentilmente accordare alla presente richiesta di informazione?
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Il farmaco non porta fenomeni di assuefazione.
Con il medico si può valutare qualsiasi cosa l'importante è che si giunga ad un trattamento efficace contro i sintomi che lamenta.
Per cui si può stabilire un aumento o un cambio senza alcun problema.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Con il medico si può valutare qualsiasi cosa l'importante è che si giunga ad un trattamento efficace contro i sintomi che lamenta.
Per cui si può stabilire un aumento o un cambio senza alcun problema.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 14/02/2019.
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