Depressione e Alcolismo. Effetti dei farmaci
Al mio compagno è stato prescritto quanto segue:
Mattina gabapentin depakin sereprile rivotril
Primo Pomeriggio: gabapentin rivotril
Tardo pomeriggio: gabapentin depakin sereprile
Sera prima di dormire: rivotril
Si è rivolto di sua spontanea volontà a dei medici perché si è reso conto di avere un problema di alcolismo (cosa che ahimè io avevo sottovalutato). Soffre di depressione e di bipolarismo che io non definirei grave ma non ho le competenze per capirlo forse.
Sono 15 gg che non beve e sono 10 giorni circa che sta facendo questa cura (la prima settimana ha invece al posto di sereprile e depakin preso il mutabon).
Detto questo, premesso che io non ritenevo avesse un malessere tale da essere imbottito un questo modo (lui stesso fa il medico specialista in altro ambito) e premesso che io evidentemente ho peccato di ingenuità e disattenzione per non essermi accorta di problemi così forti (stiamo insieme da 6 anni e conviviamo da 4), vorrei capire come comportarmi. Sono disperata. Non è vigile, sembra un automa, ha lo sguardo nel vuoto, non si sveglia e dice cose poco chiare. Ha iniziato da qualche giorno a questa parte a trattarmi malissimo, in modo aggressivo, denigrante, cattivo, diretto eccessivamente, sono giorni che piango ma capisco che devo essere forte per aiutarlo. Mi ha detto che la nostra vita sessuale non è bella, che io mi addormento sempre (è vero, ma io sono stanca perché lui (almeno fino a 15 gg fa) aveva un ciclo circadiano diverso dal mio.. io verso le 11/mezzanotte ho sonno, lui no, va da sua madre a mangiare quasi sempre la sera alle 8.30 e torna alle 10.30 e poi io sono stanca quando torna, non penso di essere in errore e comunque anche se lo fossi, anche se avessi un lieve calo di desiderio, gli dimostro che lo amo e mi piace sempre tantissimo).. ho descritto questo fatto stupido perché mi sono sentita colpita e ho pianto molto.. mi sento come se fosse un’altra persona, sembra diventato anche geloso. Io credetemi ho cercato di capirlo mille volte durante questi anni anche quando mi ha lasciata in preda a picchi maniacali o depressivi.. però ora non ce la faccio. Devo capire se questo comportamento così crudele e denigratorio (mi dice che mangio e dormo e sono grassa.. giuro a titolo di cronaca che sono una bella donna e anche magra) è dovuto ai farmaci, all’assenza di alcool o se ha tirato fuori qualcosa dentro di lui che già pensava e non aveva il coraggio di dire.. sono molto confusa. 10 gg fa mi ha detto che mi ama e mi ha chiesto scusa se mi ha fatto soffrire in passato e ora negli ultimi giorni sembra stravolto.. è veramente difficile.. vorrei capire se considerate normale questa cura, cosa devo aspettarmi e come devo reagire per non ferire lui ma nemmeno me stessa. Ieri quando ha raggiunto il picco di cattiveria e aggressività e tentativo di umiliazione aveva preso di nascosto un tramadolo (perché dice che lo fa stare meglio per qualche ora, ma lo usa come droga). Datemi dei consigli per favore. Grazie
Mattina gabapentin depakin sereprile rivotril
Primo Pomeriggio: gabapentin rivotril
Tardo pomeriggio: gabapentin depakin sereprile
Sera prima di dormire: rivotril
Si è rivolto di sua spontanea volontà a dei medici perché si è reso conto di avere un problema di alcolismo (cosa che ahimè io avevo sottovalutato). Soffre di depressione e di bipolarismo che io non definirei grave ma non ho le competenze per capirlo forse.
Sono 15 gg che non beve e sono 10 giorni circa che sta facendo questa cura (la prima settimana ha invece al posto di sereprile e depakin preso il mutabon).
Detto questo, premesso che io non ritenevo avesse un malessere tale da essere imbottito un questo modo (lui stesso fa il medico specialista in altro ambito) e premesso che io evidentemente ho peccato di ingenuità e disattenzione per non essermi accorta di problemi così forti (stiamo insieme da 6 anni e conviviamo da 4), vorrei capire come comportarmi. Sono disperata. Non è vigile, sembra un automa, ha lo sguardo nel vuoto, non si sveglia e dice cose poco chiare. Ha iniziato da qualche giorno a questa parte a trattarmi malissimo, in modo aggressivo, denigrante, cattivo, diretto eccessivamente, sono giorni che piango ma capisco che devo essere forte per aiutarlo. Mi ha detto che la nostra vita sessuale non è bella, che io mi addormento sempre (è vero, ma io sono stanca perché lui (almeno fino a 15 gg fa) aveva un ciclo circadiano diverso dal mio.. io verso le 11/mezzanotte ho sonno, lui no, va da sua madre a mangiare quasi sempre la sera alle 8.30 e torna alle 10.30 e poi io sono stanca quando torna, non penso di essere in errore e comunque anche se lo fossi, anche se avessi un lieve calo di desiderio, gli dimostro che lo amo e mi piace sempre tantissimo).. ho descritto questo fatto stupido perché mi sono sentita colpita e ho pianto molto.. mi sento come se fosse un’altra persona, sembra diventato anche geloso. Io credetemi ho cercato di capirlo mille volte durante questi anni anche quando mi ha lasciata in preda a picchi maniacali o depressivi.. però ora non ce la faccio. Devo capire se questo comportamento così crudele e denigratorio (mi dice che mangio e dormo e sono grassa.. giuro a titolo di cronaca che sono una bella donna e anche magra) è dovuto ai farmaci, all’assenza di alcool o se ha tirato fuori qualcosa dentro di lui che già pensava e non aveva il coraggio di dire.. sono molto confusa. 10 gg fa mi ha detto che mi ama e mi ha chiesto scusa se mi ha fatto soffrire in passato e ora negli ultimi giorni sembra stravolto.. è veramente difficile.. vorrei capire se considerate normale questa cura, cosa devo aspettarmi e come devo reagire per non ferire lui ma nemmeno me stessa. Ieri quando ha raggiunto il picco di cattiveria e aggressività e tentativo di umiliazione aveva preso di nascosto un tramadolo (perché dice che lo fa stare meglio per qualche ora, ma lo usa come droga). Datemi dei consigli per favore. Grazie
[#1]
Gentile Utente,
oltre alla terapia farmacologica, che probabilmente sta procurando effetti indesiderati, sarebbe necessario in questa fase un efficace sostegno psicoterapeutico considerato che dieci giorni di non assunzione sono pochi per dire di essere fuori da un'astinenza,
Saluti
oltre alla terapia farmacologica, che probabilmente sta procurando effetti indesiderati, sarebbe necessario in questa fase un efficace sostegno psicoterapeutico considerato che dieci giorni di non assunzione sono pochi per dire di essere fuori da un'astinenza,
Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#2]
Utente
Grazie dott. Nicolazzo per la sua risposta. È già in terapia da una psicoterapeuta da circa due mesi, la quale è in contatto con la psichiatra. Ho omesso che ha anche dipendenza da droghe leggere che continua ad assumere regolarmente (non vorrei sembrare bacchettona, non ritengo la mariuana una droga ma forse in concomitanza con questi farmaci è pericolosa). Non so veramente come comportarmi, ho anche pensato di andare a parlare con queste dottoresse a parlare ma mi sembra un’invasione nella sua intimità e nel suo difficile percorso. Quindi magari mi rivolgerò io stessa ad un professionista a parte. Vorrei capire in questo contesto, da voi se questi farmaci possono portare ad un cambio così repentino di personalità e come fare quando mi rivolge accuse e mi denigra. È di indole una persona anafettiva di facciata ma in realtà molto sensibile e mai in 6 anni aveva mostrato segni di aggressività verso di me. Io ho pianto ma forse invece devo mostrare indifferenza? Non discostandomi troppo dalla mia domanda iniziale, ciò che mi preme è capire, nei limiti di una valutazione a distanza, secondo voi, per quali cause questo comportamento è improvvisamente affiorato e come potrei reagire. Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 28/01/2019.
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