Ciclotimia, ossessività e paura di essere ostracizzata
Gentili dottori,
ancora non ho ricevuto una diagnosi di disturbo bipolare, ma la psichiatra mi ha prescritto uno stabilizzatore (lamotrigina) in aggiunta alla terapia con strattera basso dosaggio e quetiapina basso dosaggio. La dottoressa ha parlato di ciclotimia, forse per mitigare le mie preoccupazioni. Tuttavia io ho avuto difficoltà immense sul lavoro non solo per il deficit d'attenzione, ma anche per l'estrema reattività dell'umore. Ricordo periodi di euforia, irritabilità e agitazione, quando non di leggera paranoia, almeno dalla pubertà.
Ho avuto un solo ricovero in vita mia per un tentativo di suicidio, ma facevo il turno di notte al lavoro ed erano due giorni che non dormivo. Inoltre, sono io ad aver chiamato il 118.
Purtroppo ora sono in fase depressiva, tre giorni fa mi hanno anche ridotto l'orario al lavoro lasciandomi a casa ad abbuffarmi, così che possa meglio gustarmi i pensieri ossessivi di suicidio e autolesionismo, oppure sul peso e le forme corporee o sulle norme morali. Difficile che possa trovare un altro lavoro o un'integrazione vista la fortissima vergogna che sento.
La psichiatra ha deciso di vedermi più spesso per aiutarmi, cosa di cui le sono fortemente grata. Non accetto di concedermi una pausa, sebbene abbia dei soldi da parte, per il senso di colpa che provo per il fatto di mangiare ad ufo il pane della mia famiglia, così non faccio altro che pulire e pulire sul pulito.
In questa situazione è consigliabile aspettare l'effetto dello stabilizzatore o è meglio sforzarsi di attivarsi per cercare lavoro rischiando, però, di fare scelte inadeguate?
Grazie.
ancora non ho ricevuto una diagnosi di disturbo bipolare, ma la psichiatra mi ha prescritto uno stabilizzatore (lamotrigina) in aggiunta alla terapia con strattera basso dosaggio e quetiapina basso dosaggio. La dottoressa ha parlato di ciclotimia, forse per mitigare le mie preoccupazioni. Tuttavia io ho avuto difficoltà immense sul lavoro non solo per il deficit d'attenzione, ma anche per l'estrema reattività dell'umore. Ricordo periodi di euforia, irritabilità e agitazione, quando non di leggera paranoia, almeno dalla pubertà.
Ho avuto un solo ricovero in vita mia per un tentativo di suicidio, ma facevo il turno di notte al lavoro ed erano due giorni che non dormivo. Inoltre, sono io ad aver chiamato il 118.
Purtroppo ora sono in fase depressiva, tre giorni fa mi hanno anche ridotto l'orario al lavoro lasciandomi a casa ad abbuffarmi, così che possa meglio gustarmi i pensieri ossessivi di suicidio e autolesionismo, oppure sul peso e le forme corporee o sulle norme morali. Difficile che possa trovare un altro lavoro o un'integrazione vista la fortissima vergogna che sento.
La psichiatra ha deciso di vedermi più spesso per aiutarmi, cosa di cui le sono fortemente grata. Non accetto di concedermi una pausa, sebbene abbia dei soldi da parte, per il senso di colpa che provo per il fatto di mangiare ad ufo il pane della mia famiglia, così non faccio altro che pulire e pulire sul pulito.
In questa situazione è consigliabile aspettare l'effetto dello stabilizzatore o è meglio sforzarsi di attivarsi per cercare lavoro rischiando, però, di fare scelte inadeguate?
Grazie.
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Attenda che la terapia faccia effetto.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 26/01/2019.
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