Claustrofobia e ansia anticipatoria
Gentilissimi,
4 anni fa a seguito di una gravidanza combaciata con l'aggravarsi della malattia di mio padre ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e di una eccessiva claustrofobia.
Mentre prima si verificava solo in spazi realmente angusti oggi si verifica anche in treni o aerei poiché non hanno finestrini apribili. Mio padre è morto mentre ero all'ottavo mese di gravidanza.
Ho iniziato la psicoterapia sin dall'inizio dei distributori senza mai assumere farmaci.
L'ansia si è stabilizzata ma la claustrofobia non l'ho mai più affrontata, l'ho sempre evitata.
Oggi dopo quattro anni ho desiderio sia di una nuova maternità che di viaggiare. Ho perso però alla 3 settimana il bambino e sono ripresi gli attacchi. Mi sono ostinata e ho preso il treno e ho avuto un attacco (ho preso Tavor) Da allora l'ansia è al picco come 4 anni fa.
La psicoterapeuta ritiene a questo punto necessario iniziare una cura per stabilizzare l'umore poiché io per lavoro ora devo viaggiare da sola (un fattore aggravante è proprio la solitudine, in compagnia già reggo meglio).
Sono d'accordo ma ho anche paura perché questo vuol dire rimandare il sogno di un altro figlio che, d'altro canto, è diventato anche un fattore di ansia.
Sto facendo la cosa giusta? Grazie
4 anni fa a seguito di una gravidanza combaciata con l'aggravarsi della malattia di mio padre ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e di una eccessiva claustrofobia.
Mentre prima si verificava solo in spazi realmente angusti oggi si verifica anche in treni o aerei poiché non hanno finestrini apribili. Mio padre è morto mentre ero all'ottavo mese di gravidanza.
Ho iniziato la psicoterapia sin dall'inizio dei distributori senza mai assumere farmaci.
L'ansia si è stabilizzata ma la claustrofobia non l'ho mai più affrontata, l'ho sempre evitata.
Oggi dopo quattro anni ho desiderio sia di una nuova maternità che di viaggiare. Ho perso però alla 3 settimana il bambino e sono ripresi gli attacchi. Mi sono ostinata e ho preso il treno e ho avuto un attacco (ho preso Tavor) Da allora l'ansia è al picco come 4 anni fa.
La psicoterapeuta ritiene a questo punto necessario iniziare una cura per stabilizzare l'umore poiché io per lavoro ora devo viaggiare da sola (un fattore aggravante è proprio la solitudine, in compagnia già reggo meglio).
Sono d'accordo ma ho anche paura perché questo vuol dire rimandare il sogno di un altro figlio che, d'altro canto, è diventato anche un fattore di ansia.
Sto facendo la cosa giusta? Grazie
[#1]
Gentile utente,
Non sono chiare due cose:
a) Sta parlando di panico e claustrofobia, che c'entra quindi alla fine "stabilizzare l'umore" ? Sembrerebbe logica una terapia per il panico e la claustrofobia. Ha altre diagnosi che non ha menzionato ?
b) perché una cura antipanico (che credo sia quello che intendeva) dovrebbe non essere compatibile con una gravidanza ?
Non sono chiare due cose:
a) Sta parlando di panico e claustrofobia, che c'entra quindi alla fine "stabilizzare l'umore" ? Sembrerebbe logica una terapia per il panico e la claustrofobia. Ha altre diagnosi che non ha menzionato ?
b) perché una cura antipanico (che credo sia quello che intendeva) dovrebbe non essere compatibile con una gravidanza ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Nessuna altra diagnosi, io soffro di disturbi da ansia generalizzata.
Ultimamente la claustrofobia mi limita troppo e non mi sta più bene evitare sempre tutte le situazioni. La terapia proposta dalla mia psichiatra è questa.
Francamente non so dirle il perchè.
Ovviamente io non voglio curare il sintomo con il Tavor nel caso specifico ma curare il disturbo che oggi è per me invalidante.
Ultimamente la claustrofobia mi limita troppo e non mi sta più bene evitare sempre tutte le situazioni. La terapia proposta dalla mia psichiatra è questa.
Francamente non so dirle il perchè.
Ovviamente io non voglio curare il sintomo con il Tavor nel caso specifico ma curare il disturbo che oggi è per me invalidante.
[#4]
Utente
Dott. Pacini a questo punto lei cosa mi consiglierebbe di fare per curare i miei problemi ma allo stesso tempo non negarmi una gravidanza?
Vorrei una terapia di lungo periodo ovviamente non soluzioni "all'occorrenza" che ormai non mi bastano più.
Il mio problema principale è la claustrofobia, non intendo più avere la paura di andare in un'azienda (sono consulente) perché penso che possano avere un ufficio angusto o i riscaldamenti troppo alti. Non posso vietate a me stessa di prendere un aereo e viaggiare visto che sono ancora giovane e ho desiderio di girare ancora un po' il mondo... ultimamente la cosa mi crea un stress tale da inficiare molto anche sul riposo. Sono frustrata da una situazione che non riesco a cambiare e che so, razionalmente, che non ha alcun senso di esistere. In genere poi una volta giunta sul posto l'ansia cala molto ma il PRE è un vero e proprio inferno!
La ringrazio
Vorrei una terapia di lungo periodo ovviamente non soluzioni "all'occorrenza" che ormai non mi bastano più.
Il mio problema principale è la claustrofobia, non intendo più avere la paura di andare in un'azienda (sono consulente) perché penso che possano avere un ufficio angusto o i riscaldamenti troppo alti. Non posso vietate a me stessa di prendere un aereo e viaggiare visto che sono ancora giovane e ho desiderio di girare ancora un po' il mondo... ultimamente la cosa mi crea un stress tale da inficiare molto anche sul riposo. Sono frustrata da una situazione che non riesco a cambiare e che so, razionalmente, che non ha alcun senso di esistere. In genere poi una volta giunta sul posto l'ansia cala molto ma il PRE è un vero e proprio inferno!
La ringrazio
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Sarebbe opportuna una terapia valida per i disturbi senza girare troppo intorno ai singoli sintomi di cui soffre.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.4k visite dal 17/01/2019.
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