Depressione e anticoncezionali
Da circa quattro anni faccio uso di estroprogestinici per controllare i sintomi di ovaie micropolicistiche. Ho utilizzato diverse formulazioni, tutte con manifestazioni di numerose controindicazioni. L'ultima specialista a cui mi sono rivolta mi ha proposto yasmine in una fase iniziale per continuare con yasminelle. Escludendo una forte emicrania nei primi mesi di assunzione che si è attenuata fino a diventare episodica se non quasi assente, e una leggerissima ritenzione idrica, il risultato è stato abbastanza soddisfacente. I sintomi sono sotto controllo anche se non assenti.
Tuttavia da più o meno tre anni riscontro un peggioramento della mia qualità di vita. A partire dall'interruzione della mia ultima relazione è iniziata un altalena che oserei definire quasi bipolare. Da studentessa modello a svogliata, impossibile concentrarsi, ma soprattutto nonostante gli sforzi impossibile rendere. Crisi d'ansia e attacchi di panico nei periodi d'esame. Abbandonato lo sport. Dall'ipersonnia all'insonnia totale, persino per alcuni giorni. Ricerca dell'euforia a causa della noia esistenziale e della tristezza e malinconia immotivata. Difficoltà a costruire rapporti sentimentali e ultimamente nei rapporti sociali in genere: sono quasi riuscita ad eliminare ogni amico. Stanchezza cronica e salute fragile. Il giorno passa senza che riesca a studiare, trovarmi un lavoretto o semplicemente uscire di casa. La vita sembra diventata completamente inutile. Il tutto in un escalation fino ad oggi, contando brevissimi momenti di interruzione della tristezza che si trasformava in iperattività ed euforia, sempre immotivata.
Ho pensato a periodi di stress eccessivi, evoluzione della personalità... solo adesso ho intuito che potrebbe essere depressione. Sbaglio?
Nessuno mi aveva mai detto che tra le tante controindicazioni degli ormoni c'è anche questa terribile condizione! E' possibile ricondurla a questo?
Interrompere l'assunzione porterebbe altri problemi che cmq influenzerebbero negativamente la mia vita sociale e lavorativa... Una via farmacologica mi spaventa moltissimo.
Dovrei rivolgermi alla ginecologa o ad un altro specialista?
Integratori alimentari potrebbero rendere la situazione più sopportabile?
Grazie.
Tuttavia da più o meno tre anni riscontro un peggioramento della mia qualità di vita. A partire dall'interruzione della mia ultima relazione è iniziata un altalena che oserei definire quasi bipolare. Da studentessa modello a svogliata, impossibile concentrarsi, ma soprattutto nonostante gli sforzi impossibile rendere. Crisi d'ansia e attacchi di panico nei periodi d'esame. Abbandonato lo sport. Dall'ipersonnia all'insonnia totale, persino per alcuni giorni. Ricerca dell'euforia a causa della noia esistenziale e della tristezza e malinconia immotivata. Difficoltà a costruire rapporti sentimentali e ultimamente nei rapporti sociali in genere: sono quasi riuscita ad eliminare ogni amico. Stanchezza cronica e salute fragile. Il giorno passa senza che riesca a studiare, trovarmi un lavoretto o semplicemente uscire di casa. La vita sembra diventata completamente inutile. Il tutto in un escalation fino ad oggi, contando brevissimi momenti di interruzione della tristezza che si trasformava in iperattività ed euforia, sempre immotivata.
Ho pensato a periodi di stress eccessivi, evoluzione della personalità... solo adesso ho intuito che potrebbe essere depressione. Sbaglio?
Nessuno mi aveva mai detto che tra le tante controindicazioni degli ormoni c'è anche questa terribile condizione! E' possibile ricondurla a questo?
Interrompere l'assunzione porterebbe altri problemi che cmq influenzerebbero negativamente la mia vita sociale e lavorativa... Una via farmacologica mi spaventa moltissimo.
Dovrei rivolgermi alla ginecologa o ad un altro specialista?
Integratori alimentari potrebbero rendere la situazione più sopportabile?
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
da quanto espone la situazione non sembra certo da ricondurre alla terapia anticoncezionale (altrimenti milioni di donne che usano la "pillola" avvertirebbero questi sintomi di cui parla).
Piuttosto sarebbe da valutare il suo stato psichico ed eventualmente iniziare una terapia.
da quanto espone la situazione non sembra certo da ricondurre alla terapia anticoncezionale (altrimenti milioni di donne che usano la "pillola" avvertirebbero questi sintomi di cui parla).
Piuttosto sarebbe da valutare il suo stato psichico ed eventualmente iniziare una terapia.
Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò
www.cesidea.it
info@cesidea.it
[#2]
Gentile utente,
per quanto riguarda la terapia anticoncezionale è bene che continui a farsi seguire dalla sua ginecologa.
Per quel che riguarda, invece, il complesso quadro sintomatologico, che le causa una profonda sofferenza psicologica, e che lei stessa colloca nell'ambito di un periodo difficile della sua vita sentimentale, sarebbe opportuno eseguire un approfondimento diagnostico mediante una valutazione psichiatrica.
Cordiali saluti
per quanto riguarda la terapia anticoncezionale è bene che continui a farsi seguire dalla sua ginecologa.
Per quel che riguarda, invece, il complesso quadro sintomatologico, che le causa una profonda sofferenza psicologica, e che lei stessa colloca nell'ambito di un periodo difficile della sua vita sentimentale, sarebbe opportuno eseguire un approfondimento diagnostico mediante una valutazione psichiatrica.
Cordiali saluti
Dr.ssa Danila Russo
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.6k visite dal 02/02/2009.
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