Cura farmacologica
Buona sera gentili Dottori, vorrei proporvi la mia storia per avere dei vostri pareri.
Tutto ha avuto inizio questa estate precisamente pochi giorni dopo aver compiuto il mio compleanno dei trent’anni (luglio) a casa di un forte stress dovuto al ricovero urgente di mio padre per problemi cardiaci ho iniziato ad accusare un forte senso di instabilità mentre camminavo è una lieve sensazione d’ansia. Pensavo che tutto ciò fosse la conseguenza di un’accumulo di stress visto che l’anno precedente avevo perso mia madre a seguito di una malattia neurovegetativa perciò ho aspettato circa un mese pensando che una volta dimesso e ristabilita la normalità la situazione sarebbe migliorata, ma così purtroppo non è stato. La situazione a settembre era decisamente peggiorata tanto da spingermi a rivolgermi ad uno specialista in psichiatria il quale mi diagnosticava dei disturbi d’ansia e panico pertanto mi prescriveva una terapia a con brintellix (10mg al dì) rassicurandomi che nel giro di qualche settimana sarei migliorato. Così non è stato anzi questo farmaco purtroppo sì è rivelato totalmente non tollerabile da me poiché a distanza di un mese ero completamente azzerato con ansia a tremila è una miriade di paronoie in testa. Costatato questo venivo indirizzato verso l’assunzione di daparox (20 mg al dì) e superati gli effetti iniziali di assestamento piano piano stavo iniziando a sentirmi meglio fino ad essere arrivato ad un discreto livello di benessere intorno al mese di novembre. Intorno alla metà di dicembre però ebbi nuovamente un forte attacco di ansia e prontamente mi venne consigliato di aumentare il dosaggio di daparox fino a 30 mg e nel giro di una decina di giorni sono stato davvero bene ansia scomparsa angoscia inesistente preoccupazioni inutili sparite! Ora però settimana scorsa è venuto a mancare improvvisamente mio nonno e l’ansia e le angosce sono nuovamente tornate. Contatto così nuovamente lo specialista il quale mi dice che per il momento non è il caso di aumentare il dosaggio del farmaco poiché non essendo nemmeno un mese a piena dose secondo lui sarebbe troppo avventato e di aspettare qualche altra settimana (almeno un paio) per poter fare una nuova valutazione e e casomai decidere di incrementare. Spiegata la mia situazione la mia domanda è questa possibile che questo evento luttuoso possa avermi nuovamente stravolto nonostante sia sotto cura farmacologica? È possibile che la situazione si riassesti senza dover incrementare la dose di farmaco poiché i tempi di assunzione a 30 mg sono ancora brevi? Vi ringrazio in anticipo per le risposte
Tutto ha avuto inizio questa estate precisamente pochi giorni dopo aver compiuto il mio compleanno dei trent’anni (luglio) a casa di un forte stress dovuto al ricovero urgente di mio padre per problemi cardiaci ho iniziato ad accusare un forte senso di instabilità mentre camminavo è una lieve sensazione d’ansia. Pensavo che tutto ciò fosse la conseguenza di un’accumulo di stress visto che l’anno precedente avevo perso mia madre a seguito di una malattia neurovegetativa perciò ho aspettato circa un mese pensando che una volta dimesso e ristabilita la normalità la situazione sarebbe migliorata, ma così purtroppo non è stato. La situazione a settembre era decisamente peggiorata tanto da spingermi a rivolgermi ad uno specialista in psichiatria il quale mi diagnosticava dei disturbi d’ansia e panico pertanto mi prescriveva una terapia a con brintellix (10mg al dì) rassicurandomi che nel giro di qualche settimana sarei migliorato. Così non è stato anzi questo farmaco purtroppo sì è rivelato totalmente non tollerabile da me poiché a distanza di un mese ero completamente azzerato con ansia a tremila è una miriade di paronoie in testa. Costatato questo venivo indirizzato verso l’assunzione di daparox (20 mg al dì) e superati gli effetti iniziali di assestamento piano piano stavo iniziando a sentirmi meglio fino ad essere arrivato ad un discreto livello di benessere intorno al mese di novembre. Intorno alla metà di dicembre però ebbi nuovamente un forte attacco di ansia e prontamente mi venne consigliato di aumentare il dosaggio di daparox fino a 30 mg e nel giro di una decina di giorni sono stato davvero bene ansia scomparsa angoscia inesistente preoccupazioni inutili sparite! Ora però settimana scorsa è venuto a mancare improvvisamente mio nonno e l’ansia e le angosce sono nuovamente tornate. Contatto così nuovamente lo specialista il quale mi dice che per il momento non è il caso di aumentare il dosaggio del farmaco poiché non essendo nemmeno un mese a piena dose secondo lui sarebbe troppo avventato e di aspettare qualche altra settimana (almeno un paio) per poter fare una nuova valutazione e e casomai decidere di incrementare. Spiegata la mia situazione la mia domanda è questa possibile che questo evento luttuoso possa avermi nuovamente stravolto nonostante sia sotto cura farmacologica? È possibile che la situazione si riassesti senza dover incrementare la dose di farmaco poiché i tempi di assunzione a 30 mg sono ancora brevi? Vi ringrazio in anticipo per le risposte
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Gentile utente,
La prima cura col panico non si abbinava molto, la seconda invece sì, è una cura classica antipanico.
E' corretto che un evento, per quanto importante, non necessariamente produce un peggioramento o la necessità di variazioni di dose, specie se non ci sono sintomi specifici del panico che recidivano.
La prima cura col panico non si abbinava molto, la seconda invece sì, è una cura classica antipanico.
E' corretto che un evento, per quanto importante, non necessariamente produce un peggioramento o la necessità di variazioni di dose, specie se non ci sono sintomi specifici del panico che recidivano.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta Dottore. Quindi concorda con il parere dello specialista che mi segue, ovvero che anche se in questo momento sento un ritorno di ansia e un tono dell’umore basso devo pazientare per valutare se si tratti di una ricaduta o se di una situazione passeggiera dovuta al lutto.
[#7]
Ha ricevuto un'informazione, chiaramente è impaziente e quindi ripete la domanda, ma non c'è ragione di ripeterla, altrimenti avrebbe risposte che ha già avuto, con la conseguenza che tornerebbe poi dopo altri tot giorni a porsi la stessa domanda.
[#8]
Utente
Dottore la ringrazio e ho capito il senso della sua ultima risposta sarebbe un inutile rimuginare. La scuso ma lei mi insegna che quando si hanno problemi legati all’ansia spesso si diventa anche un tantino ossessivi...mi scuso ancora per il disturbo e la ringrazio ancora per i consulti dispensati.
[#9]
Utente
Gentili Dottori buonasera a tutti,
torno ad aggiornarvi a distanza di più di due mesi sulla mia situazione clinica e sulla mia terapia, prima di tutto per rispetto verso di voi che vi siete interessati alla mia situazione ed avete espresso un parere (in particolar modo al Dr. Matteo Pacini) e in secondo piano per i nuovi utenti che leggono e frequentano questo sito e che si scoraggiano leggono storie di vecchi pazienti che qua riportano solamente gli attimi di malessere totale tralasciando i periodi in cui si rincomincia a trovare un po' di benessere facendo passare involontariamente il messaggio che da queste situazioni sia difficilissimo uscirne.
torno ad aggiornarvi a distanza di più di due mesi sulla mia situazione clinica e sulla mia terapia, prima di tutto per rispetto verso di voi che vi siete interessati alla mia situazione ed avete espresso un parere (in particolar modo al Dr. Matteo Pacini) e in secondo piano per i nuovi utenti che leggono e frequentano questo sito e che si scoraggiano leggono storie di vecchi pazienti che qua riportano solamente gli attimi di malessere totale tralasciando i periodi in cui si rincomincia a trovare un po' di benessere facendo passare involontariamente il messaggio che da queste situazioni sia difficilissimo uscirne.
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Utente
Venendo al dunque in questi due mesi ho avuto una discreta qualità di vita, e le giornate dure ci sono ma nulla di paragonabile agli stati d'animo in cui versavo all'inizio di questo percorso farmacologico se dovessi fare una stima diciamo che su un mese posso capitare quei tre quattro giorni di tristezza e lievissima angoscia che sono più da attribuire alla paura di star male dopo aver subito eventi imprevisti o stressanti oppure quando come tutti del resto non ci si sente in forma la 100% che alla situazione che si sta curando. Quindi avendo riferito quanto sto riportando a voi, allo specialista che mi segue si è giunti alla conclusione di continuare così e di aggiornarci tra un paio di mesi salvo imprevisti, rassicurato che se anche fossero dei strascichi di ansia e panico con il proseguo della terapia dovrebbero rientrare completamente poiché ci sono ancora molti margini di miglioramento visto che sono tre mesi che mi tengo sui 30mg di daparox e che il grosso della cura visto il mio andamento si deve valutare in periodi più lunghi. Ora la domanda che vi porgo è concordate con il parere del mio specialista? Ovvero che anche dopo tre mesi il farmaco può continuare a dare dei benefici? A sua detta in alcuni casi si ha una risposta graduale completa ed efficace anche a distanza di più di 6 mesi.
terapia attuale 30 mg di Daparox in un'unica somministrazione la mattina. Grazie in anticipo.
terapia attuale 30 mg di Daparox in un'unica somministrazione la mattina. Grazie in anticipo.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 1.2k visite dal 14/01/2019.
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