Tipologia di psicosi
Salve, gentili medici.
La mia terapia è, la sera: 10mg Abilify; 5-8 gocce Rivotril al bisogno. La diagnosi vigente è: "d. dello spettro bipolare". Mio padre, che ha superato i 60 anni, ha il d. bipolare di tipo 1. Sono seguita da uno psichiatra pubblico per i farmaci e da un privato per la psicoterapia. Sono regolare nell'assunzione. Scrivo perché, sebbene abbia una diagnosi, non sono del tutto convinta sia corretta. Anni fa, in Spdc, mi fu diagnosticato un d. di personalità, poi divenuto, ambulatorialmente, ossessivo-compulsivo di personalità. Dopo fui passata come paziente a un altro psichiatra, il quale, ascoltando il predecessore che sarebbe andato in pensione e visitandomi, non concordò e propese per un disturbo "lungo un continuum tra bipolarismo e psicosi, a metà della linea" (non ricordo le parole esatte). Al tempo ricovero, però, ed ero da almeno due mesi in quelle brutte condizioni, avevo problemi di pensiero: era come se il pensiero si formasse velocemente, ma non riuscissi a portarlo a termine, infatti avevo in continuazione blocchi seguiti da vuoti di memoria; ero consapevole di ciò e che il problema risiedesse in mente-cervello (e non in cause "strane"), infatti avevo contattato di mia sponte il Csm, e mi fu proposto un ricovero d'urgenza. Mi confondevo in continuazione su tutto e sbagliavo le parole, sebbene il concetto nella mente fosse un altro. I blocchi, le perdite di filo del discorso di tanto in tanto, i vuoti, eccetera, rendevano per me molto difficile esprimermi a parole e riferire. In tutto ciò, ero consapevole che qualcosa, a livello di struttura mentale, stesse "saltando per aria". Ero agitatissima per via della consapevolezza di "impazzimento in corso". Quando il filo logico di un pensiero si bloccava, seguito da un vuoto di memoria, cercavo di ricominciare da capo il ragionamento, ma non riuscivo mai a completarlo, quindi ricominciavo di nuovo. Non ricordavo, inoltre, fatti importanti della mia vita, come, per esempio, da quanto tempo fossi iscritta all'università, e cercavo di recuperare tali ricordi, ma il loro contenuto dopo un po' spariva, terrorizzandomi: non riuscivo a dormire e mi diedero Felison 30mg, avevo ancora risvegli di notte. Al tempo mi fu prescritto Abilify 15mg e Sertralina 50mg. Non so se delirassi, in quei mesi: nel foglio di dimissioni il delirio non è mai menzionato, solo una diminuzione delle "preoccupazioni somatiche". Nei mesi recuperai, non ebbi più problemi di pensiero, ma rimasi per 2 anni inattiva: a letto giorno e notte, persa in fantasie, che usavo per cercare d'evitare l'angoscia. Negli anni ho recuperato e il "funzionamento" s'è molto innalzato. Ho ripreso gli studi, con profitto, e una vita (anche se la componente sociale stenta ancora a decollare). Non ho mai avuto le allucinazioni (qui tutti i miei psichiatri sono concordi).
Vorrei sapere se sia possibile non si tratti di un "d. di spettro bipolare", ma di vera schizofrenia, invece. Ringrazio anticipatamente!
La mia terapia è, la sera: 10mg Abilify; 5-8 gocce Rivotril al bisogno. La diagnosi vigente è: "d. dello spettro bipolare". Mio padre, che ha superato i 60 anni, ha il d. bipolare di tipo 1. Sono seguita da uno psichiatra pubblico per i farmaci e da un privato per la psicoterapia. Sono regolare nell'assunzione. Scrivo perché, sebbene abbia una diagnosi, non sono del tutto convinta sia corretta. Anni fa, in Spdc, mi fu diagnosticato un d. di personalità, poi divenuto, ambulatorialmente, ossessivo-compulsivo di personalità. Dopo fui passata come paziente a un altro psichiatra, il quale, ascoltando il predecessore che sarebbe andato in pensione e visitandomi, non concordò e propese per un disturbo "lungo un continuum tra bipolarismo e psicosi, a metà della linea" (non ricordo le parole esatte). Al tempo ricovero, però, ed ero da almeno due mesi in quelle brutte condizioni, avevo problemi di pensiero: era come se il pensiero si formasse velocemente, ma non riuscissi a portarlo a termine, infatti avevo in continuazione blocchi seguiti da vuoti di memoria; ero consapevole di ciò e che il problema risiedesse in mente-cervello (e non in cause "strane"), infatti avevo contattato di mia sponte il Csm, e mi fu proposto un ricovero d'urgenza. Mi confondevo in continuazione su tutto e sbagliavo le parole, sebbene il concetto nella mente fosse un altro. I blocchi, le perdite di filo del discorso di tanto in tanto, i vuoti, eccetera, rendevano per me molto difficile esprimermi a parole e riferire. In tutto ciò, ero consapevole che qualcosa, a livello di struttura mentale, stesse "saltando per aria". Ero agitatissima per via della consapevolezza di "impazzimento in corso". Quando il filo logico di un pensiero si bloccava, seguito da un vuoto di memoria, cercavo di ricominciare da capo il ragionamento, ma non riuscivo mai a completarlo, quindi ricominciavo di nuovo. Non ricordavo, inoltre, fatti importanti della mia vita, come, per esempio, da quanto tempo fossi iscritta all'università, e cercavo di recuperare tali ricordi, ma il loro contenuto dopo un po' spariva, terrorizzandomi: non riuscivo a dormire e mi diedero Felison 30mg, avevo ancora risvegli di notte. Al tempo mi fu prescritto Abilify 15mg e Sertralina 50mg. Non so se delirassi, in quei mesi: nel foglio di dimissioni il delirio non è mai menzionato, solo una diminuzione delle "preoccupazioni somatiche". Nei mesi recuperai, non ebbi più problemi di pensiero, ma rimasi per 2 anni inattiva: a letto giorno e notte, persa in fantasie, che usavo per cercare d'evitare l'angoscia. Negli anni ho recuperato e il "funzionamento" s'è molto innalzato. Ho ripreso gli studi, con profitto, e una vita (anche se la componente sociale stenta ancora a decollare). Non ho mai avuto le allucinazioni (qui tutti i miei psichiatri sono concordi).
Vorrei sapere se sia possibile non si tratti di un "d. di spettro bipolare", ma di vera schizofrenia, invece. Ringrazio anticipatamente!
[#1]
Gentile utente,
Si possono fare le seguenti considerazioni
a) se le dettero un antidepressivo, in quel momento è improbabile che avesse psicosi nel senso di allucinazioni e deliri
b) il disturbo bipolare non necessariamente comprende allucinazioni e deliri
c) le diagnosi ricevute in passato non escludono quella attuale, e sono abbastanza vaghe di per sé.
d) Lei sta bene con questa cura, che teoricamente serve in entrambe le diagnosi.
Non capisco però esattamente perché ha il dubbio sulla diagnosi.
Si possono fare le seguenti considerazioni
a) se le dettero un antidepressivo, in quel momento è improbabile che avesse psicosi nel senso di allucinazioni e deliri
b) il disturbo bipolare non necessariamente comprende allucinazioni e deliri
c) le diagnosi ricevute in passato non escludono quella attuale, e sono abbastanza vaghe di per sé.
d) Lei sta bene con questa cura, che teoricamente serve in entrambe le diagnosi.
Non capisco però esattamente perché ha il dubbio sulla diagnosi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Grazie, dottor Pacini, per le sue considerazioni, che mi hanno chiarito molte cose.
Avrei una domanda (chiedo venia): esistono psicosi, intese non in senso di allucinazioni e deliri? Quali, se posso sapere? Come si manifestano? Sono simili al mio racconto sul pensiero che mi s'interrompeva, seguito da vuoto di memoria, eccetera?
Sì, sto bene con la cura, e ne sono soddisfatta. Ho recuperato al 100%, non contando l'isolamento sociale (ci sono miglioramenti anche su questo versante, però).
Il mio dubbio sulla diagnosi attuale deriva appunto dalla sua vaghezza, nebulosità, e dalla paura di avere invece qualcosa di più grave, potenzialmente, come la schizofrenia, per esempio. Vorrei tanto esistesse il modo di saperlo senza sospendere l'Abilify, cosa che non voglio fare: se riapparissero i sintomi del mio ricovero, sarebbe un disastro, perché ci vogliono anni, poi, per recuperare. E io rispondo molto bene alle terapie in corso.
Avrei una domanda (chiedo venia): esistono psicosi, intese non in senso di allucinazioni e deliri? Quali, se posso sapere? Come si manifestano? Sono simili al mio racconto sul pensiero che mi s'interrompeva, seguito da vuoto di memoria, eccetera?
Sì, sto bene con la cura, e ne sono soddisfatta. Ho recuperato al 100%, non contando l'isolamento sociale (ci sono miglioramenti anche su questo versante, però).
Il mio dubbio sulla diagnosi attuale deriva appunto dalla sua vaghezza, nebulosità, e dalla paura di avere invece qualcosa di più grave, potenzialmente, come la schizofrenia, per esempio. Vorrei tanto esistesse il modo di saperlo senza sospendere l'Abilify, cosa che non voglio fare: se riapparissero i sintomi del mio ricovero, sarebbe un disastro, perché ci vogliono anni, poi, per recuperare. E io rispondo molto bene alle terapie in corso.
[#3]
Qualcuno utilizza il termine psicosi intendendo comunque un distacco dalla realtà, una alienazione ovvero isolamento in un mondo proprio con interruzione dei contatti esterni, incomunicabilità e un giudizio di realtà che, se non delirante, può divenire perplesso e "stralunato". Spesso però si tratta di stadi pre-deliranti, che magari poi regrediscono, o di forme considerate maggiori ma tecnicamente "meno" che psicotiche, termine con cui si indica nella pratica la presenza di una vera e propria sovrapposizione di realtà.
Potrebbe, per esempio, essersi trattato di uno stato misto di un disturbo bipolare, non necessariamente fino al livello delle allucinazioni o dei deliri.
Potrebbe, per esempio, essersi trattato di uno stato misto di un disturbo bipolare, non necessariamente fino al livello delle allucinazioni o dei deliri.
[#4]
Ex utente
Grazie per la sua delucidazione. Sì, ero "stralunata" (intendo in confusione all'ennesima potenza): è la parola azzeccata, rende l'idea.
Per fortuna, sono stata curata in tempo (perché avevo come una parte osservante che si rendeva conto del problema) probabilmente prima che il tutto degenerasse in una psicosi "piena".
Attualmente sto abbastanza bene (infatti, mesi fa assumevo anche Efexor 150mg RP e Wellbutrin 1/2x150mg di mattina, ma ora non servono più, infatti sto persino meglio dopo l'interruzione) anche se devo guadagnare nuovi miglioramenti. Sono regolare coi farmaci e m'impegno in psicoterapia, nella speranza che gli strascichi di ciò che m'è successo scompaiano, del tutto magari.
Il ricordo del periodo intorno (mesi prima e mesi dopo) il mio vecchio ricovero mi spaventa, quindi non credo che smetterò mai di prendere il farmaci, perché grazie all'Abilify sono tornata mentalmente lucida. Non nego che mi piacerebbe credere si sia trattato dell'unico episodio psicotico della mia vita, ma non posso rischiare di ritornare come prima, o peggio.
Grazie, ancora!
Per fortuna, sono stata curata in tempo (perché avevo come una parte osservante che si rendeva conto del problema) probabilmente prima che il tutto degenerasse in una psicosi "piena".
Attualmente sto abbastanza bene (infatti, mesi fa assumevo anche Efexor 150mg RP e Wellbutrin 1/2x150mg di mattina, ma ora non servono più, infatti sto persino meglio dopo l'interruzione) anche se devo guadagnare nuovi miglioramenti. Sono regolare coi farmaci e m'impegno in psicoterapia, nella speranza che gli strascichi di ciò che m'è successo scompaiano, del tutto magari.
Il ricordo del periodo intorno (mesi prima e mesi dopo) il mio vecchio ricovero mi spaventa, quindi non credo che smetterò mai di prendere il farmaci, perché grazie all'Abilify sono tornata mentalmente lucida. Non nego che mi piacerebbe credere si sia trattato dell'unico episodio psicotico della mia vita, ma non posso rischiare di ritornare come prima, o peggio.
Grazie, ancora!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 21/11/2018.
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