Lavoro depressione ansia
Ma la depressione sul lavoro ha qualche tutela?
Io non ce la faccio, ho periodi in cui piango, ho avuto un periodo con conati di vomito dall'ansia, in 7 anni a rotazione crollo in un ossessione di dover lasciare il lavoro per la mia salute.
Come faccio, sono paralizzato in questa situazione ossessiva da troppo. Non riesco a uscirne.
Vorrei sapere due cose concrete:
1 - la depressione si può certificare per essere alleggeriti dal lavoro ( ho 36 anni, ma purtroppo ritengo di avere sviluppato un disagio realmente debilitante)
2 - la terapia di gruppo (accennata come possibilità dal mio psichiatra) può essere d'aiuto
Sono seguito farmacologicamente e da terapia cognitiva comportamentale....sembra gli aiuti non mi bastino mai. Ne vorrei sempre di più. Ovunque.
Io non ce la faccio, ho periodi in cui piango, ho avuto un periodo con conati di vomito dall'ansia, in 7 anni a rotazione crollo in un ossessione di dover lasciare il lavoro per la mia salute.
Come faccio, sono paralizzato in questa situazione ossessiva da troppo. Non riesco a uscirne.
Vorrei sapere due cose concrete:
1 - la depressione si può certificare per essere alleggeriti dal lavoro ( ho 36 anni, ma purtroppo ritengo di avere sviluppato un disagio realmente debilitante)
2 - la terapia di gruppo (accennata come possibilità dal mio psichiatra) può essere d'aiuto
Sono seguito farmacologicamente e da terapia cognitiva comportamentale....sembra gli aiuti non mi bastino mai. Ne vorrei sempre di più. Ovunque.
[#1]
Gentile utente,
Quindi è in trattamento, con che tipo di terapia ? Evidentemente da quanto scrive con risultati non soddisfacenti, ma questo dopo molti tentativi di cura, oppure è al primo ?
Quindi è in trattamento, con che tipo di terapia ? Evidentemente da quanto scrive con risultati non soddisfacenti, ma questo dopo molti tentativi di cura, oppure è al primo ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Gentile dot.Pacini,
A volte scrivo qua, fatico a vedere una via d uscita.
La cura la stessa citalopram xanax fissi. Alcuni periodi aggiunta di mirtazapina e tavor orosolubile.
Capisco si può cambiare cura, ma nel frattempo non posso perdere un lavoro che è insopportabile. Di fatto non sto bene. Ma non riesco a cambiare.
A volte scrivo qua, fatico a vedere una via d uscita.
La cura la stessa citalopram xanax fissi. Alcuni periodi aggiunta di mirtazapina e tavor orosolubile.
Capisco si può cambiare cura, ma nel frattempo non posso perdere un lavoro che è insopportabile. Di fatto non sto bene. Ma non riesco a cambiare.
[#3]
Le tutele per la malattia esistono in generale. Un conto è per l'assenza, un conto è se intende cambiare mansione, questo dipende anche da ciò che l'azienda può offrirle concretamente. Di solito c'è un medico di riferimento che decide in merito a questioni di lavoro.
Al di là di questo però, se semplicemente con una cura non risponde, non è che si debba attendere indefinitamente, ha senso cambiare schema.
Al di là di questo però, se semplicemente con una cura non risponde, non è che si debba attendere indefinitamente, ha senso cambiare schema.
[#4]
Utente
Un altra domanda.
Sono preciso con i dosaggi di farmaci, e non ho nessuna storia di dipendenza.
Nei momenti di crisi ultimamente avverto la tentazione di abbondare con lo xanax, come se un assopimento eccessivo possa essere di forte benessere.
Nonostante ciò non sono il tipo da fare cavolate.
Per un periodo usavo tavor orosolubile al bisogno, l'avevo eliminato io in quanto il bisogno sembrava crescere sempre di piu, appena accorto di cio' in accordo con lo psichiatra lo avevo eliminato.
Per lo xanax ho dosi fisse,,,,, certo a volte la voglia di fare uno strappo...
Sono preciso con i dosaggi di farmaci, e non ho nessuna storia di dipendenza.
Nei momenti di crisi ultimamente avverto la tentazione di abbondare con lo xanax, come se un assopimento eccessivo possa essere di forte benessere.
Nonostante ciò non sono il tipo da fare cavolate.
Per un periodo usavo tavor orosolubile al bisogno, l'avevo eliminato io in quanto il bisogno sembrava crescere sempre di piu, appena accorto di cio' in accordo con lo psichiatra lo avevo eliminato.
Per lo xanax ho dosi fisse,,,,, certo a volte la voglia di fare uno strappo...
[#7]
Sono due problemi diversi: come gestire una malattia all'interno del diritto del lavoro, oppure che il lavoro le abbia prodotto una malattia.
Al di là di questo, se uno non sta bene con una cura, ne prova altre, non è che lì finisce il percorso delle possibili cure, prima di fare progetti come se non vi fossero soluzioni migliori.
Al di là di questo, se uno non sta bene con una cura, ne prova altre, non è che lì finisce il percorso delle possibili cure, prima di fare progetti come se non vi fossero soluzioni migliori.
[#10]
Utente
Citalopram e xanax in via di riduzione. A differenza di prima faccio anche 1 o 2 mesi di fila di benessere e qualche crollo....
Il problema che non risolvo è il lavoro vero tormento. Non trovo giusto sacrificare la vita per il lavoro..io non reggo questa fatica e questo è un provlema enorme.
Cosa ho di sbagliato?..
Il problema che non risolvo è il lavoro vero tormento. Non trovo giusto sacrificare la vita per il lavoro..io non reggo questa fatica e questo è un provlema enorme.
Cosa ho di sbagliato?..
[#12]
Utente
Passati due giorni di tormento fuori controllo.. ora torna il sereno...
E' possibile via sia una altra diagnosi o malattia per il fatto che improvvisamente mi crolla il mondo addosso e devo ricercare aiuti immediati, urgenti, poi in un paio di giorni il problema si sgonfia completamente....
Mi è capitato a volte faccio per un impulso di andare completamente in panico, come se avessi problemi irrosolvibili, e dopo un paio di giorni che il panico totale si sgonfia fare fatica a ricordare il problema iniziale o addirittura sorridere pensando 'era tutto qua'...
Ma quali motivi ci possono essere che scatenano improvvisamente un groviglio di pensieri inarrestabili da portarmi in uno stato di panico e poi magari dgonfiare tutto... e cio' ciclicamente si ripete con piu o meno frequenze..ora poche fortunatamente..
Ma mi chiedo quali cause ci possono essere
E' possibile via sia una altra diagnosi o malattia per il fatto che improvvisamente mi crolla il mondo addosso e devo ricercare aiuti immediati, urgenti, poi in un paio di giorni il problema si sgonfia completamente....
Mi è capitato a volte faccio per un impulso di andare completamente in panico, come se avessi problemi irrosolvibili, e dopo un paio di giorni che il panico totale si sgonfia fare fatica a ricordare il problema iniziale o addirittura sorridere pensando 'era tutto qua'...
Ma quali motivi ci possono essere che scatenano improvvisamente un groviglio di pensieri inarrestabili da portarmi in uno stato di panico e poi magari dgonfiare tutto... e cio' ciclicamente si ripete con piu o meno frequenze..ora poche fortunatamente..
Ma mi chiedo quali cause ci possono essere
[#15]
Quella è una definizione "sindromica", cioè è come dire "disturbo febbrile con tosse e catarro", che poi può corrispondere a varie cose. La distinzione non è sempre rilevante ai fini della cura, nel senso che alcuni farmaci coprono diagnosi diverse, però sarebbe sempre bene avere un'idea più precisa per prevedere dosaggi, evoluzioni future, alternative possibili
[#16]
Utente
Il periodo lavorativo prosegue un po' meglio, i farmaci sono ridotti e da un pò ho piu stabilità. Ansia 'invalidante' sporadica quasi assente.
Il lavoro ora è carico comunque di tensioni, nervosismi. Non è l'ambiente, che posso giuidicare normale, anche tranquillo.
Ma sono le mie aspettative, i miei sentimenti, le mie emozioni che sono smisurate. L'unico tassello della mia vita in cui manifesto delle emozioni forti è il lavoro.
C'è qualcosa che non va..
Il mio psichiatra dice che ho messo tutte le emozioni, anche appartenenti ad altre sfere, solo sul lavoro, privandami di rapporti extrapersonali e vivendo il lavoro come un incubo.
Un po' ci credo.
Lavoro al pc 8 ore al giorno e visto il carattere già eccesivamente introverso non so se questo faccia bene.
Che passi potrei mettere in atto per vivere meglio?
Il lavoro ora è carico comunque di tensioni, nervosismi. Non è l'ambiente, che posso giuidicare normale, anche tranquillo.
Ma sono le mie aspettative, i miei sentimenti, le mie emozioni che sono smisurate. L'unico tassello della mia vita in cui manifesto delle emozioni forti è il lavoro.
C'è qualcosa che non va..
Il mio psichiatra dice che ho messo tutte le emozioni, anche appartenenti ad altre sfere, solo sul lavoro, privandami di rapporti extrapersonali e vivendo il lavoro come un incubo.
Un po' ci credo.
Lavoro al pc 8 ore al giorno e visto il carattere già eccesivamente introverso non so se questo faccia bene.
Che passi potrei mettere in atto per vivere meglio?
[#18]
Utente
Mi ricollego ai disturbi di ansia legati al lavoro di cui già o scritto. Questi sono constrollati e diminuiti, il periodo che trascorre è più lucido e meno ansioso.
Mi rendo conto che mi sento un pesce fuor d'acqua, il lavoro nel settore IT è fortemente stressante, pieno di scadenze e ogni minuto è fatturabile per questo o quell altro cliente. Non so, forse vivo una vita che non mi appartiene. Non condivido lavorare per crearsi lavoro, innovare per rendere obsoleto il vecchio, per poter buttare via e rifare e continuare a lavorare. ( Insomma mi sembra una società in cui per creare lavoro siamo disposti a pagare per scavare una buca e pagare per coprirla).
L'IT funziona così. Lavorare per poter garantire di lavorare 8 ore sempre. E tutto questo a ritmi pure stressanti.
E' tutto molto lontano dalla mia mentalità.
Vorrei lavorare per produrre il necessario, lavorare per far stare bene qualcuno, lavorare per produrre prodotti primari....e lavorare senza stress. Credo tutti ce lo meritiamo.
Credo che capire e risolvere questo fulcro sia la soluzione per la cessione dei sintomi di ansia...oltre al controllo farmacologico
Forse è l'ora di essere coraggiosi?
Che parere avete a queste riflessioni?
Mi rendo conto che mi sento un pesce fuor d'acqua, il lavoro nel settore IT è fortemente stressante, pieno di scadenze e ogni minuto è fatturabile per questo o quell altro cliente. Non so, forse vivo una vita che non mi appartiene. Non condivido lavorare per crearsi lavoro, innovare per rendere obsoleto il vecchio, per poter buttare via e rifare e continuare a lavorare. ( Insomma mi sembra una società in cui per creare lavoro siamo disposti a pagare per scavare una buca e pagare per coprirla).
L'IT funziona così. Lavorare per poter garantire di lavorare 8 ore sempre. E tutto questo a ritmi pure stressanti.
E' tutto molto lontano dalla mia mentalità.
Vorrei lavorare per produrre il necessario, lavorare per far stare bene qualcuno, lavorare per produrre prodotti primari....e lavorare senza stress. Credo tutti ce lo meritiamo.
Credo che capire e risolvere questo fulcro sia la soluzione per la cessione dei sintomi di ansia...oltre al controllo farmacologico
Forse è l'ora di essere coraggiosi?
Che parere avete a queste riflessioni?
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Non mi esprimo sulla scelta del contesto lavorativo, ma conti che nella storia del lavoro i lavori usuranti e stressanti sono più o meno sempre presenti, le persone li vivono in maniera diversa a seconda del loro carattere, aspettative e anche del rendimento economico.
Rispetto al concetto di stress, questo merita trattamento al di là di tutto, poiché è come dire che se uno vive in una zona con lo smog e ha allergia, può riflettere sul caso di cambiare zona, o di pretendere meno smog, ma curarsi l'allergia intanto non è una cattiva idea comunque.
Rispetto al concetto di stress, questo merita trattamento al di là di tutto, poiché è come dire che se uno vive in una zona con lo smog e ha allergia, può riflettere sul caso di cambiare zona, o di pretendere meno smog, ma curarsi l'allergia intanto non è una cattiva idea comunque.
Questo consulto ha ricevuto 19 risposte e 3.9k visite dal 08/11/2018.
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Approfondimento su Ansia
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