Ossessione respiro, ansia e attacchi di panico
Salve.
Vi scrivo per un problema che mi affligge da anni. Tutto ha inizio nel 2014, poco prima che compiessi sedici anni. Una sera, così dal nulla mi fissai sulla respirazione, col risultato che divenne così "volontaria". In più, mi venne un vecchio tic che già da piccolo diverse volte avevo sperimentato: facevo respiri velocissimi e cortissimi, come se avessi appena corso. Dal tic respiratorio, ha inizio tutto. Sì, perché nei giorni, mesi successivi all'inizio di questo tic, passai OGNI minuto della giornata a controllare la respirazione, a concentrarmi su di essa non riuscendo a vivere tranquillamente. La mattina mi alzavo e pensavo "devo respirare tutto il giorno come faccio? È troppo difficile". Temevo di perdere il controllo o di non riuscire più a farlo correttamente. Il tic respiratorio, inoltre, peggiorava tutto facendomi entrare spesso in iperventilazione (che poi mi faceva entrare nel panico). Quest'anno, l'ho iniziato con un attacco di panico, che mi ha costretto ad andare al pronto soccorso. Non riuscivo quasi più a respirare: sentivo come un peso sul diaframma, come se non riuscissi più a utilizzarlo correttamente (e questo è un sintomo ricorrente). Piansi dal terrore, quel giorno. Al pronto soccorso poi non mi trovarono nulla.
Ora, le cose, sono peggiorate.
Mi capita di sentirmi svenire, di avere capogiri, vampate di calore, extrasistole (battiti che saltano), torpore agli arti, mal di testa; tutti sintomi che mi fanno credere di star per avere un infarto e di star per morire.
Inoltre da una settimana circa mi capita di alzarmi SEMPRE stanco, con la tachicardia, l'immancabile pensiero fisso del respiro e l'angoscia di dover affrontare la giornata. Mi mette ansia anche il fatto di dover mangiare, perché so che sedendomi a tavola mi agito iniziando a respirare male (con l'aggiunta di un tic al naso che peggiora le cose).
Qualche anno fa appena sveglio stavo benissimo ed era rarissimo che qualche sintomo si presentasse fin da subito, mentre ora sto male tutto il giorno eccetto la notte, unico momento della giornata in cui prendo pace.
In casa sto quasi sempre chiuso nella mia stanza da solo, unico posto che reputo sicuro. Inoltre non esco da un mese. Poi ho questa agorafobia, ansia sociale: ho paura di stare a contatto con gli altri perché temo di star male davanti a loro, e di non trovare il coraggio di dirlo e di non aver modo di "scappare". Difatti, tempo fa un mio amico venne a casa mia per un lavoro e non vi dico il disastro, appena arrivato 5 min e già stavo male. Ho avuto un attacco di panico terribile.
Aggiungo anche che da un mesetto circa assumo un ansiolitico naturale (Ansiovit, 15-20 gocce al giorno), con discreti risultati. Mi calma i sintomi a volte ma la paura resta comunque.
Spesso non mi fa praticamente nessuno effetto.
Ho già prenotato da uno psicologo e da uno psichiatra, e nell'attesa vorrei un vostro parere.
Spero riusciate a darmi
Cordialmente.
Vi scrivo per un problema che mi affligge da anni. Tutto ha inizio nel 2014, poco prima che compiessi sedici anni. Una sera, così dal nulla mi fissai sulla respirazione, col risultato che divenne così "volontaria". In più, mi venne un vecchio tic che già da piccolo diverse volte avevo sperimentato: facevo respiri velocissimi e cortissimi, come se avessi appena corso. Dal tic respiratorio, ha inizio tutto. Sì, perché nei giorni, mesi successivi all'inizio di questo tic, passai OGNI minuto della giornata a controllare la respirazione, a concentrarmi su di essa non riuscendo a vivere tranquillamente. La mattina mi alzavo e pensavo "devo respirare tutto il giorno come faccio? È troppo difficile". Temevo di perdere il controllo o di non riuscire più a farlo correttamente. Il tic respiratorio, inoltre, peggiorava tutto facendomi entrare spesso in iperventilazione (che poi mi faceva entrare nel panico). Quest'anno, l'ho iniziato con un attacco di panico, che mi ha costretto ad andare al pronto soccorso. Non riuscivo quasi più a respirare: sentivo come un peso sul diaframma, come se non riuscissi più a utilizzarlo correttamente (e questo è un sintomo ricorrente). Piansi dal terrore, quel giorno. Al pronto soccorso poi non mi trovarono nulla.
Ora, le cose, sono peggiorate.
Mi capita di sentirmi svenire, di avere capogiri, vampate di calore, extrasistole (battiti che saltano), torpore agli arti, mal di testa; tutti sintomi che mi fanno credere di star per avere un infarto e di star per morire.
Inoltre da una settimana circa mi capita di alzarmi SEMPRE stanco, con la tachicardia, l'immancabile pensiero fisso del respiro e l'angoscia di dover affrontare la giornata. Mi mette ansia anche il fatto di dover mangiare, perché so che sedendomi a tavola mi agito iniziando a respirare male (con l'aggiunta di un tic al naso che peggiora le cose).
Qualche anno fa appena sveglio stavo benissimo ed era rarissimo che qualche sintomo si presentasse fin da subito, mentre ora sto male tutto il giorno eccetto la notte, unico momento della giornata in cui prendo pace.
In casa sto quasi sempre chiuso nella mia stanza da solo, unico posto che reputo sicuro. Inoltre non esco da un mese. Poi ho questa agorafobia, ansia sociale: ho paura di stare a contatto con gli altri perché temo di star male davanti a loro, e di non trovare il coraggio di dirlo e di non aver modo di "scappare". Difatti, tempo fa un mio amico venne a casa mia per un lavoro e non vi dico il disastro, appena arrivato 5 min e già stavo male. Ho avuto un attacco di panico terribile.
Aggiungo anche che da un mesetto circa assumo un ansiolitico naturale (Ansiovit, 15-20 gocce al giorno), con discreti risultati. Mi calma i sintomi a volte ma la paura resta comunque.
Spesso non mi fa praticamente nessuno effetto.
Ho già prenotato da uno psicologo e da uno psichiatra, e nell'attesa vorrei un vostro parere.
Spero riusciate a darmi
Cordialmente.
[#1]
È necessario inquadrare correttamente il suo disturbo che potrebbe rientrare nella sfera ansioso-ossessiva. Tuttavia soltanto la visita diretta può chiarire questa ipotesi e indirizzarla verso il trattamento più adeguato. A mio parere sarebbe opportuna prima la visita psichiatrica e poi, chiarita la diagnosi, si può verificare se il disturbo può giovarsi anche di un trattamento psicoterapico.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Utente
Salve dottore, e grazie della risposta tempestiva.
Farò come dice lei: vedrò il prima possibile uno psichiatra, e valuterò se intraprendere una psicoterapia.
Ma volevo chiederle: tutti i sintomi che le ho descritto (tachicardia, tremori, vertigini, inappetenza, difficoltà digestive, difficoltà respiratoria, extrasistole, debolezza, affanno, nodo alla gola), sono associabili all'ansia? Può l'ansia fare tutto questo? Mi creda dottore, ci sono giorni in cui temo di non farcela, da quanto logoranti sono questi sintomi. Ogni volta mi sembra di averli già provati tutti, ma puntualmente si presenta qualcosa di nuovo che mi fa andare nel panico.
Inoltre, è possibile essere predisposti genericamente a questi disturbi?
La ringrazio in anticipo.
Farò come dice lei: vedrò il prima possibile uno psichiatra, e valuterò se intraprendere una psicoterapia.
Ma volevo chiederle: tutti i sintomi che le ho descritto (tachicardia, tremori, vertigini, inappetenza, difficoltà digestive, difficoltà respiratoria, extrasistole, debolezza, affanno, nodo alla gola), sono associabili all'ansia? Può l'ansia fare tutto questo? Mi creda dottore, ci sono giorni in cui temo di non farcela, da quanto logoranti sono questi sintomi. Ogni volta mi sembra di averli già provati tutti, ma puntualmente si presenta qualcosa di nuovo che mi fa andare nel panico.
Inoltre, è possibile essere predisposti genericamente a questi disturbi?
La ringrazio in anticipo.
[#3]
Esiste una predisposizione genetica anche per la maggior parte dei disturbi psichici. L’ansia può provocare quadri sintonatologici varii e multiformi.
Lo specialista inquadrerà la sua situazione indirizzando verso una specifica diagnosi e quindi verso il migliore trattamento.
Cordiali saluti
Lo specialista inquadrerà la sua situazione indirizzando verso una specifica diagnosi e quindi verso il migliore trattamento.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.2k visite dal 31/10/2018.
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Approfondimento su Ansia
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