Disturbo post traumatico?
Salve, ho deciso di scrivere in seguito all'ennesima crisi di mia madre, nella speranza possiate darmi un consiglio. In seguito a momenti di leggero stress, a lavoro o in famiglia, per esempio per la mia situazione scolastica (che speravo fosse il principale motivo scatenante delle crisi, smentito però dalla situazione più tranquilla in università), la situazione familiare di suo fratello, le pulizie in casa, il rapporto con mio padre (incrinato, in buona parte, dal comportamento di mia madre) e l'odiato lavoro da impiegata la portano ad avere periodiche crisi che si evolvono in sfoghi verso di me e mio padre. Prendendo in esempio quello più recente ho sentito i miei genitori discutere sull'inquinamento per poi sfociare in una lite insensata (con mio padre disperato non sapendo che fare o dire), in cui sono stato coinvolto per un asciugamano bagnato, dove mia madre é inoltre arrivata ad insinuare di essere stata maltrattata e "messa all'angolo" (anche se quando ha realizzato di avermi dato uno schiaffo si é messa a piangere). Ovviamente una volta calmatasi si é resa conto della sua reazione esagerata ma nonostante ciò la crisi si ripresenterá nuovamente come da sempre. Tutto ciò credo sia dovuto a 3 principali fattori. Il primo é l'incidente che a subito a circa 14 anni mentre guidava il motorino: si é girata ed ha visto cadere l'amica seduta dietro, morta poi in una pozza di sangue (in principio mi ha accennato ad una paralisi dell'amica, poi ha menzionato la morte in una pozza di sangue...). Fino a circa 5 anni fa (all'etá di 52 anni) non era più salita su un motorino e non mi ha mai permesso di guidarlo. L'altra é la morte del padre per tumore al polmone quando aveva circa 20 anni, oltre alla perdita si é aggiunta la situazione economica precaria in famiglia che l'ha costretta a lavorare terminando gli studi. A ricordargli questo trauma c'è mio padre, grande fumatore da sempre. Il terzo, é l'utilizzo da svariati anni (per quanto posso ricordare da sempre) di Delorazepam per via orale, che la portano ad avere evidenti sbalzi di umore dopo l'assunzione e ad una ridotta capacità cognitiva. Un fatto che mi ha fatto spaventare molto durante una crisi é quando, credendo che io avessi perso il telefono, siamo stati costretti a bloccarla perché diventata violenta (anche se inoffensiva) e il suo sguardo era diventato vuoto e "spiritato". L'episodio più traumatico per me, essendo stato molto piccolo, è quando prese un'asta per l'appendibiti e minacciò mio padre tirandogli i capelli. Le reazioni ricorrenti sono sbraiti, pianti isterici, incapacità di calmarsi, manie di persecuzione, insonnia e ovviamente depressione. Ho cercato di portare più esempi possibili sia per sfogo personale che nella speranza possiate aiutarmi. Vorrei capire come come potrei aiutarla e comportarmi. Se la sua situazione é dovuta a quello che penso o ad altro e se il suo uso costante di En sia pericoloso. Grazie
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Tra tutti i fattori che ipotizza, che restano solo ipotesi, l'uso continuativo di benzidiazepine è sempre sconsigliato soprattutto se si protrae da anni senza controllo medico.
La condizione di sua madre potrebbe eventualmente essere inquadrata da un punto di vista clinico anche con valutazioni diagnostiche differenziali che consentano eventualmente un trattamento specifico adeguato.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La condizione di sua madre potrebbe eventualmente essere inquadrata da un punto di vista clinico anche con valutazioni diagnostiche differenziali che consentano eventualmente un trattamento specifico adeguato.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 733 visite dal 30/10/2018.
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