Esaurimento dopo mesi di xanax
Salve,
questo sarà probabilmente il ventesimo consulto che chiedo, ma sono paralizzato dalla paura e non riesco a rivolgermi ad uno psichiatra di persona.
Negli ultimi giorni (ma forse è cominciato da qualche settimana) mi sento particolarmente strano, è ricominciata quell'attività mentale frenetica che sembrava tenuta a bada dallo xanax nei mesi precedenti, e che mi fa sentire esaurito. È un susseguirsi di stati e pensieri ora angosciosi e depressi con idee di suicidio, con rimuginio e rimessa in discussione di tutto, eventi, cose, persone, che precedentemente avevano un valore positivo o neutro, sensazione di sbagliarmi nella lettura della realtà, di stare perdendo proprietà di linguaggio e lucidità. Inoltre un paio di episodi di aggressività fuori luogo, e in generale sentimenti di rabbia ingiustificati o estemporanei. Desiderio di fuga ma senza speranza di poter davvero andare da nessuna parte, senso di claustrofobia e disperazione. Ma allo stesso tempo un senso di accelerazione, di frenesia, appunto, senza però poterla sfogare, un'agitazione che mi spaventa e che vorrei spegnere, ma non ci riesco più. In breve, lo xanax non mi sta facendo più effetto evidentemente, e probabilmente il cambio di stagione sta avendo un suo peso nell'abbassamento dell'umore.
Un passato ho incontrato resistenze rispetto alla mia richiesta d'informazioni su altri ansiolitici da chiedere al medico di base. Pregherei perciò chi deciderà se accogliere la mia richiesta di considerare il senso globale della mia domanda, che è anche una richiesta di spiegazioni sia rispetto alla mia situazione attuale, sia al funzionamento dell'ansiolitico che assumo da 8 mesi. Negli ultimi giorni ho tentato di aumentare il dosaggio a 1,5 mg al giorno, senza vedere grandi differenze, se non con l'ausilio di alcool in situazioni sociali, ma appunto con exploit aggressivi che non avevo da mesi. Ho paura di prendere altri tipi di farmaci, mi aiuterebbe avere un'idea di quali potrebbero essere indicati per i sintomi che ho esposto.
questo sarà probabilmente il ventesimo consulto che chiedo, ma sono paralizzato dalla paura e non riesco a rivolgermi ad uno psichiatra di persona.
Negli ultimi giorni (ma forse è cominciato da qualche settimana) mi sento particolarmente strano, è ricominciata quell'attività mentale frenetica che sembrava tenuta a bada dallo xanax nei mesi precedenti, e che mi fa sentire esaurito. È un susseguirsi di stati e pensieri ora angosciosi e depressi con idee di suicidio, con rimuginio e rimessa in discussione di tutto, eventi, cose, persone, che precedentemente avevano un valore positivo o neutro, sensazione di sbagliarmi nella lettura della realtà, di stare perdendo proprietà di linguaggio e lucidità. Inoltre un paio di episodi di aggressività fuori luogo, e in generale sentimenti di rabbia ingiustificati o estemporanei. Desiderio di fuga ma senza speranza di poter davvero andare da nessuna parte, senso di claustrofobia e disperazione. Ma allo stesso tempo un senso di accelerazione, di frenesia, appunto, senza però poterla sfogare, un'agitazione che mi spaventa e che vorrei spegnere, ma non ci riesco più. In breve, lo xanax non mi sta facendo più effetto evidentemente, e probabilmente il cambio di stagione sta avendo un suo peso nell'abbassamento dell'umore.
Un passato ho incontrato resistenze rispetto alla mia richiesta d'informazioni su altri ansiolitici da chiedere al medico di base. Pregherei perciò chi deciderà se accogliere la mia richiesta di considerare il senso globale della mia domanda, che è anche una richiesta di spiegazioni sia rispetto alla mia situazione attuale, sia al funzionamento dell'ansiolitico che assumo da 8 mesi. Negli ultimi giorni ho tentato di aumentare il dosaggio a 1,5 mg al giorno, senza vedere grandi differenze, se non con l'ausilio di alcool in situazioni sociali, ma appunto con exploit aggressivi che non avevo da mesi. Ho paura di prendere altri tipi di farmaci, mi aiuterebbe avere un'idea di quali potrebbero essere indicati per i sintomi che ho esposto.
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Gentile utente,
Infatti il problema non è insistere con la stessa modalità, ma cambiare sistema e farsi gestire da uno specialista. Non si tratta di chiedere un ansiolitico al medico di base (il quale tra l'altro non è lì per soddisfare richieste ma per prendere decisioni). Quella che lei prospetta non è una soluzione, è un pasticcio derivato dal fatto che non vuole rivolgersi ad uno psichiatra.
Inutile star qui a speculare su quale diagnosi potrebbe avere, anche se uno può averne un'idea, perché comunque il passo concreto è che qualcuno la visiti e le dia una cura.
Infatti il problema non è insistere con la stessa modalità, ma cambiare sistema e farsi gestire da uno specialista. Non si tratta di chiedere un ansiolitico al medico di base (il quale tra l'altro non è lì per soddisfare richieste ma per prendere decisioni). Quella che lei prospetta non è una soluzione, è un pasticcio derivato dal fatto che non vuole rivolgersi ad uno psichiatra.
Inutile star qui a speculare su quale diagnosi potrebbe avere, anche se uno può averne un'idea, perché comunque il passo concreto è che qualcuno la visiti e le dia una cura.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Il problema è che mi torna ciclicamente il dubbio che poi non sia vero, che magari sia semplicemente infelice, perché fondamentalmente incapace, senza carattere, e mi chiedo se non stia cercando una scusa sul piano medico e psicologico per non arrendermi all'evidenza della mia stupidità, o della mia mediocrità. Se da quello che dico si può ricavare un'idea, perché non condividerla? Ho spiegato ripetutamente che da solo non riesco a mantenere a lungo una consapevolezza. Tra un'ora potrei già sentirmi diversamente, come se dimenticassi ogni volta. A questo punto Le sarei grato anche se mi dicesse che sono banalmente scemo, sarebbe comunque una risposta.
[#3]
D'accordo, sarà quindi una caratteristica del suo disturbo questo dubbio ciclico, non è una cosa inedita, è comunissimo come tipo di problema. Non siamo in cerca di offese o di giudizi morali, ma di benessere. E se va dal medico e glielo illustra saprà consigliarla.
[#4]
Ex utente
Qui a questo punto mi si vuole negare una risposta non tanto perché non ci siano gli elementi per darla (voi stessi parlate di "idea", "disturbo" e "cura"), ma perché evidentemente si ritiene che la mia capacità di giudizio sia già compromessa al punto che se ricevessi la risposta di cui ho bisogno poi ne farei un uso distorto e sintomatico. Ma allora che senso ha dirmi di andare da uno psichiatra? O sono in grado di uscirne da solo andandoci o non sono in grado, e allora interviene qualcun altro per "costringermi" a curarmi, anche se non si sa per cosa. Dov'è il diritto a farsi una propria idea e decidere liberamente se vale la pena o meno? È una situazione paradossale.
[#5]
No, è Lei che insiste nel chiedere informazioni sulla gestione delle terapie, cosa che dovrebbe sapere non è oggetto di questo servizio.
Il senso è che si val dal medico per farsi prescrivere le cure. E Lei è evidentemente restio al farlo per motivi non chiari.
Il senso è che si val dal medico per farsi prescrivere le cure. E Lei è evidentemente restio al farlo per motivi non chiari.
[#6]
Ex utente
Io chiedo solo un parere oggettivo sulla base dei sintomi che ho esposto, una risposta che resti ferma. Come sarebbe poi, "per motivi non chiari"? D'accordo che non può tenere a mente i passati consulti, ma l'ho detto mille volte: ho paura, mi vergogno, temo che alla fine non serva a niente, che non ne valga la pena, ho difficoltà a mantenere un'idea stabile del problema, quindi a tratti mi sembra che non sia reale, non sono sicuro di quello che faccio, di quello che potrebbe accadere, non voglio raccontare ad un estraneo il mio passato, il mio malessere. Vorrei potermi curare da solo.
[#7]
Sì, appunto, parere che non ha senso dare. Vorrebbe potersi curare da solo, ma ciò non è fattibile, apposta esistono i medici. Non sarebbe fattibile neanche se Lei stesso fosse un medico, perché se uno è in determinate condizioni mentali (di un tipo o di un altro) è portato a gestire le cose in una maniera che non è quella logica e migliore, ma andando dietro alle sue tendenze in quella condizione. Infatti ad esempio Lei, nello specifico, sta evitando di farsi curare cercando di gestirsi da solo dei tranquillanti.
E' ora di passare ad altro e farsi visitare.
E' ora di passare ad altro e farsi visitare.
[#9]
Ma secondo Lei le persone le visitiamo perché è importante vederle e parlarci, o così tanto per perder tempo ?
E secondo Lei perdersi in discorsi sul potrebbe o non potrebbe, fa sì che poi Lei possa in qualche modo saltare il fatto di farsi visitare ? No.
Questo discorso di dover avere risposte prima (e secondo Lei forse al posto di) farsi visitare è un suo punto di vista. Sbagliato.
E secondo Lei perdersi in discorsi sul potrebbe o non potrebbe, fa sì che poi Lei possa in qualche modo saltare il fatto di farsi visitare ? No.
Questo discorso di dover avere risposte prima (e secondo Lei forse al posto di) farsi visitare è un suo punto di vista. Sbagliato.
[#10]
Ex utente
Io parlo del mio caso, non discuto l'utilità e la necessità di una visita in generale. Dico che a me personalmente aiuterebbe avere un riscontro preventivamente, con tutti i limiti del caso. Mi aiuterebbe avere una risposta oggettiva sulla quale fare affidamento nei momenti di confusione, che sono frequenti. Ricordarmi che sono ad esempio depresso nei momenti in cui non mi sembra di esserlo, come ho spiegato precedentemente, e allora forse agire di conseguenza. Non c'è l'illusione di poter evitare la visita in questo modo, semmai di potermi preparare in qualche modo ad affrontarla, non perché io possa o debba partecipare alla formulazione di una diagnosi, ma perché mi sentirei più sicuro e meno esposto agli errori, o a cose peggiori. Dopodiché, in tutta onestà, io sono ancora vivo solo perché non è facile morire in modo discreto e indolore, o sparire semplicemente.
[#13]
Ex utente
Dottore, non so se questo dovrei chiederlo in odontoiatria, o in otorinolaringoiatria, ma dal momento che xanax può causare secchezza delle fauci, che a sua volta comporta modificazioni al ph della bocca, e quindi può facilitare la formazione di carie, vorrei sapere se può anche comportare ingiallimento e "marcescenza" dei denti, e scarsa lubrificazione delle corde vocali con conseguente difficoltà a parlare normalmente senza che la voce si rompa quando si tiene il fiato troppo a lungo o si prendono tonalità più alte. Vorrei chiarire che sono un fumatore (circa 10-15 al giorno) da 17 anni. Grazie per gli eventuali chiarimenti.
[#15]
Ex utente
Io però chiedevo semplicemente se gli effetti che ho elencato sono possibili e riconducibili al farmaco, e in tal caso vorrei sapere anche se in tali condizioni gli effetti del fumo sui denti e sulla voce sono "amplificati" e accelerati. Non è una visione catastrofica, sono effetti che sto riscontrando in varia misura.
Dopodiché il distacco dallo xanax mi pare inverosimile, anche a seguito di una visita. Presumo che verrebbe semplicemente sostituito, e so che quegli effetti sono comuni a molti psicofarmaci, quindi da quel punto di vista non cambierebbe comunque granché. Inoltre, senza tornerei quasi sicuramente alla cannabis.
Dopodiché il distacco dallo xanax mi pare inverosimile, anche a seguito di una visita. Presumo che verrebbe semplicemente sostituito, e so che quegli effetti sono comuni a molti psicofarmaci, quindi da quel punto di vista non cambierebbe comunque granché. Inoltre, senza tornerei quasi sicuramente alla cannabis.
[#18]
Io le sto rispondendo da lungo tempo di andarsi a fare visitare, e Lei da lungo tempo cerca di aggiungere questioni inutili, sulla base di sue false convinzioni o su cose che le piace riaffermare ogni volta come giustificazione alle domande che fa.
[#20]
E invece può aspettarsi tutt'altro, ma ha la presunzione di voler sapere già tutto, ovvero due o tre idee sulle medicine e sulla psichiatria, tutte completamente sbagliate.
Vada a farsi visitare e non insista con questi atteggiamenti.
Vada a farsi visitare e non insista con questi atteggiamenti.
Questo consulto ha ricevuto 20 risposte e 1.6k visite dal 11/10/2018.
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