Ansia, stress e paure
Buonasera.
Sono un ragazzo di 20 anni e Vi scrivo per chiederVi un consulto relativo a delle problematiche presenti nella mia vita quotidiana da ormai da diverso tempo.
Cominicio tutto 4 anni fa: divenni improvvisamente ipocondriaco, con paure di avere particolari malattie quali infarto, appendicite, problemi al cervello od ai testicoli. La situazione durò circa un anno e mezzo durante il quale ebbi anche numerosi attacchi di panico (circa 1 al mese).
Un giorno, decisi finalmente di iniziare una terapia psicologica e funzionò: dopo poche settimane la mia ipocondria era passata in secondo piano, non ci pensavo più 24 ore su 24, ed infatti non Vi sto scrivendo per questo.
Da qualche tempo a questa parte, temo sempre più che possa succedere qualcosa di grave a mia madre, mia nonna o ad altre persone a me care. Ad esempio: sto iniziando ad avere paura di svegliarmi la mattina e trovare mia madre a letto priva di vita.
Di conseguenza, sto sviluppando sempre più una mentalità fredda, distaccata e sono sempre più perfezionista.
La mia vita sociale (la quale non era stata mai stata né ampia né varia) è divenuta scarsa e molto spesso del tutto inesistente, indi per cui trascorro quasi tutte le mie giornate a casa ed esco solamente per camminare o andare al supermercato, banca, ecc...
Purtroppo, non ho neppure un occupazione che potrebbe tenermi impegnato (oltre a farmi guadagnare qualche soldo da mettere via) - a causa del mio estremo perfezionismo, forse quasi narcisismo, dato che per me l’errore equivale al fallimento morale di una persona e che temo possa accadere in ambito lavorativo.
Per lo meno sto prendendo la patente...
Non sono più incline a frequentare altre persone, anche se lo vorrei, perché non voglio rischiare di costruire rapporti troppo confidenziali e - conseguentemente - “affezionarmi” ad esse e stare male se dovesse accadere qualcosa di grave.
Un’ultima cosa: da svariati mesi, forse un anno, credo fortemente di essere schizofrenico o di avere disturbi mentali più o meno simili, e il pensiero mi preoccupa terribilmente, perché vorrebbe dire che prima o poi non capirò più nulla riguardo ciò che mi circonda.
Voglio aggiungere che non fumo, non bevo, non faccio uso di droghe né ho mai avuto pensieri autolesionisti o socialmente pericolosi. Mi sono sempre considerato un ragazzo tranquillo e
diplomatico.
Mi piacerebbe molto conoscere il Vostro parere riguardo le mie problematiche con i relativi provvedimenti da prendere.
Vi ringrazio in anticipo e buon lavoro!
Sono un ragazzo di 20 anni e Vi scrivo per chiederVi un consulto relativo a delle problematiche presenti nella mia vita quotidiana da ormai da diverso tempo.
Cominicio tutto 4 anni fa: divenni improvvisamente ipocondriaco, con paure di avere particolari malattie quali infarto, appendicite, problemi al cervello od ai testicoli. La situazione durò circa un anno e mezzo durante il quale ebbi anche numerosi attacchi di panico (circa 1 al mese).
Un giorno, decisi finalmente di iniziare una terapia psicologica e funzionò: dopo poche settimane la mia ipocondria era passata in secondo piano, non ci pensavo più 24 ore su 24, ed infatti non Vi sto scrivendo per questo.
Da qualche tempo a questa parte, temo sempre più che possa succedere qualcosa di grave a mia madre, mia nonna o ad altre persone a me care. Ad esempio: sto iniziando ad avere paura di svegliarmi la mattina e trovare mia madre a letto priva di vita.
Di conseguenza, sto sviluppando sempre più una mentalità fredda, distaccata e sono sempre più perfezionista.
La mia vita sociale (la quale non era stata mai stata né ampia né varia) è divenuta scarsa e molto spesso del tutto inesistente, indi per cui trascorro quasi tutte le mie giornate a casa ed esco solamente per camminare o andare al supermercato, banca, ecc...
Purtroppo, non ho neppure un occupazione che potrebbe tenermi impegnato (oltre a farmi guadagnare qualche soldo da mettere via) - a causa del mio estremo perfezionismo, forse quasi narcisismo, dato che per me l’errore equivale al fallimento morale di una persona e che temo possa accadere in ambito lavorativo.
Per lo meno sto prendendo la patente...
Non sono più incline a frequentare altre persone, anche se lo vorrei, perché non voglio rischiare di costruire rapporti troppo confidenziali e - conseguentemente - “affezionarmi” ad esse e stare male se dovesse accadere qualcosa di grave.
Un’ultima cosa: da svariati mesi, forse un anno, credo fortemente di essere schizofrenico o di avere disturbi mentali più o meno simili, e il pensiero mi preoccupa terribilmente, perché vorrebbe dire che prima o poi non capirò più nulla riguardo ciò che mi circonda.
Voglio aggiungere che non fumo, non bevo, non faccio uso di droghe né ho mai avuto pensieri autolesionisti o socialmente pericolosi. Mi sono sempre considerato un ragazzo tranquillo e
diplomatico.
Mi piacerebbe molto conoscere il Vostro parere riguardo le mie problematiche con i relativi provvedimenti da prendere.
Vi ringrazio in anticipo e buon lavoro!
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La situazione andrebbe inquadrata attraverso una visita diretta per poter capire a quali ambiti possano appartenere questi disturbi che sono comuni a diversi quadri psicopatologici.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 669 visite dal 09/10/2018.
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