Psicosi
Gentili dottori,
a seguito di forte stress lavorativo a marzo dell'anno scorso vengo condotto in pronto soccorso per un grave episodio psicotico e di lì ricoverato per due settimane in clinica psichiatrica da cui esco con diagnosi di disturbo psicotico breve. Inizio la terapia con Serenase 20gtt mattina e sera e Valium 50gtt per i primi tre giorni per poi passare a Risperidone 6mg (3 la mattina e 3 la sera) e Zyprexa 10mg la sera. Il mio delirio principale si smonta dopo circa 40 giorni. Dopo il ricovero pensando di essere fuori pericolo non sono costante con la terapia e invece dei 6mg di risperidone ne prendo 3 o 4 finchè dopo 2 mesi dall'episodio leggo su internet dell'importanza di aderire alle terapia anche dopo l'episodio, non dormo una notte per la paura di una ricaduta e racconto alla mia psichiatra che alcuni giorni avevo dimenticato il risperidone al mattino, chiaramente mi raccomanda di seguire scrupolosamente la terapia e mi riaumenta lo zyprexa che avevamo iniziato a scalare, mi inserisce anche il Lorans 7gtt al bisogno (ma ho fatto uso di quest'ultimo solo 2 volte). Scaliamo completamente lo zyprexa dopo 3 mesi e mezzo dall'episodio e mi inserisce Citalopram 10mg al mattino lamentando un pò di umore basso e apatia. Successivamente iniziamo a scalare il risperidone e ora sono a 1mg la sera mantenendo costante il Citalopram.
Sto molto meglio rispetto all'anno scorso, non accuso effetti collaterali ma non so cosa aspettarmi dal futuro, ho un pò di paura che possa riaccadere leggendo su internet che anche dopo anni gli psicotici spesso hanno ricadute. La mia psichiatra non si espone sul futuro ma non esclude che possa avere una ricaduta. E' stata la più brutta esperienza della mia vita. Ci sono modi per prevenire ricadute? Ho paura di vivere altre situazioni stressanti che inevitabilmente la vita comporta. Ho iniziato un percorso di psicoterapia 7 mesi dopo l'episodio.
Grazie.
Saluti.
a seguito di forte stress lavorativo a marzo dell'anno scorso vengo condotto in pronto soccorso per un grave episodio psicotico e di lì ricoverato per due settimane in clinica psichiatrica da cui esco con diagnosi di disturbo psicotico breve. Inizio la terapia con Serenase 20gtt mattina e sera e Valium 50gtt per i primi tre giorni per poi passare a Risperidone 6mg (3 la mattina e 3 la sera) e Zyprexa 10mg la sera. Il mio delirio principale si smonta dopo circa 40 giorni. Dopo il ricovero pensando di essere fuori pericolo non sono costante con la terapia e invece dei 6mg di risperidone ne prendo 3 o 4 finchè dopo 2 mesi dall'episodio leggo su internet dell'importanza di aderire alle terapia anche dopo l'episodio, non dormo una notte per la paura di una ricaduta e racconto alla mia psichiatra che alcuni giorni avevo dimenticato il risperidone al mattino, chiaramente mi raccomanda di seguire scrupolosamente la terapia e mi riaumenta lo zyprexa che avevamo iniziato a scalare, mi inserisce anche il Lorans 7gtt al bisogno (ma ho fatto uso di quest'ultimo solo 2 volte). Scaliamo completamente lo zyprexa dopo 3 mesi e mezzo dall'episodio e mi inserisce Citalopram 10mg al mattino lamentando un pò di umore basso e apatia. Successivamente iniziamo a scalare il risperidone e ora sono a 1mg la sera mantenendo costante il Citalopram.
Sto molto meglio rispetto all'anno scorso, non accuso effetti collaterali ma non so cosa aspettarmi dal futuro, ho un pò di paura che possa riaccadere leggendo su internet che anche dopo anni gli psicotici spesso hanno ricadute. La mia psichiatra non si espone sul futuro ma non esclude che possa avere una ricaduta. E' stata la più brutta esperienza della mia vita. Ci sono modi per prevenire ricadute? Ho paura di vivere altre situazioni stressanti che inevitabilmente la vita comporta. Ho iniziato un percorso di psicoterapia 7 mesi dopo l'episodio.
Grazie.
Saluti.
[#1]
"diagnosi di disturbo psicotico breve. "
Ecco un'incongruenza. Il disturbo non è breve, in quanto non può dirsi esaurito in tempi brevi spontaneamente, Lei è stato dimesso con terapia antipsicotica.
Quindi è un episodio psicotico non altrimenti specificato, che andrebbe a questo punto definito in via provvisoria come diagnosi e prognosi, proprio per chiarire quel che dice Lei, ovvero cosa aspettarsi e come gestire la cura.
Ecco un'incongruenza. Il disturbo non è breve, in quanto non può dirsi esaurito in tempi brevi spontaneamente, Lei è stato dimesso con terapia antipsicotica.
Quindi è un episodio psicotico non altrimenti specificato, che andrebbe a questo punto definito in via provvisoria come diagnosi e prognosi, proprio per chiarire quel che dice Lei, ovvero cosa aspettarsi e come gestire la cura.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 06/10/2018.
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