Dispnea ansiosa?

Buongiorno e grazie in anticipo per l’attenzione. Ho già aperto un consulto per il medesimo motivo in Gastroenterologia e, visto che tutti i medici si orientano verso il problema di tipo ansioso, vi scrivo qui per poi decidermi definitivamente ad andare da uno psichiatra.
Da un po’ di tempo a giorni alterni mi viene una sorta di fame d’aria. Come se i respiri fossero corti, a volte sembra che il petto faccia fatica ad alzarsi e abbassarsi perché ‘pesante’ (anche se non ho un vero problema di pesantezza al petto). A volte dura qualche ora, a volte può durare giorni interi, per poi risolversi da sola e tornare dopo una settimana, due, tre. Oggi dopo due settimane di benessere non respiro tanto bene, la sensazione è sempre la stessa e a volte è accompagnata da un senso di stomaco gonfio oppure rigido.
Soffrendo di reflusso ho pensato potesse essere quello, nessuno l’ha escluso, ma prendo Lucen 20 mg una volta al giorno e sciroppo Noremifa. Ma parlando chiaramente, il mio terrore è quello di avere un asma non diagnosticato che mi porterà alla morte. Ho il terrore del soffocamento. Nei giorni in cui sto bene provo a non pensarci, ma ogni volta che vado a dormire questa cosa mi torna in mente, ed oggi ho di nuovo paura.
Tutti i medici da cui sono andata mi hanno auscultata e mi hanno detto che non sentendosi sibili o ‘rumori da broncostenosi’ (riporto esattamente) non può trattarsi di asma. Mi manca solo la visita pneumologica. Ho fatto quella cardiologica, gastroenterologica, dal medico di riferimento, dall’internista. Non mi fanno impegnativa per una spirometria perché ritengono non sia il caso.
Una cosa che credo sia importante è che, anche quando la dispnea è forte, quando sono in dormiveglia scompare del tutto. Quando ad esempio sto guardando la televisione, mi ‘abbiocco’ e poi mi risveglio, in quel momento respiro perfettamente. Secondo il medico questo orienta verso un disturbo d’ansia perché l’asma non scompare nel sonno.
Sono sempre stata ipocondriaca ma non a questi livelli. La mia qualità di vita è precipitata e, sarò sincera, mi rendo conto che tutte le strade portino all’ansia ma c’è la parte irrazionale di me che continua a farmi credere di poter morire per un attacco d’asma incontrollato. Non pretendo diagnosi a distanza, ma vorrei solo sapere se, per favore, i miei sintomi sembrano ansiosi o di tipo organico. Se mi consigliate la visita psichiatrica o io debba tornare ad indagare sul versante respiratorio.
Vi ringrazio davvero di cuore, non sapete quanto saranno importanti per me le vostre risposte. È un problema, ormai, che mi ha condizionato la vita. Grazie davvero e a presto.
Saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.9k 1k
Direi che il criterio per esclusione è stato esplorato e definito, e anche da alcune cose che scrive c'è ragione di pensare che si tratti di qualcosa di ambito psichiatrico.


Lei dice che è sempre stata ipocondriaca, ma stiamo parlando di diagnosi fatte e trattamenti, o di una tendenza sfumata che però mai ha interferito con la sua vita quotidiana ?

In ogni caso a questo punto mi pare logico l'accertamento psichiatrico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Buongiorno e grazie infinite.
Non stiamo parlando di una diagnosi fatta e di trattamenti, ma di qualcosa che comunque non ha mai interferito con la mia qualità di vita fino a qualche mese fa. Mi capitava di ascoltare i sintomi di una malattia e sentirli tutti davvero, o di averne semplicemente paura, ma tutto finiva lì, non era una cosa che mi faceva stare male. Era una tendenza, proprio come ha detto lei, ma nulla di che.
Adesso invece è un problema quasi costante, se non quando sono completamente concentrata o distratta su un’altra cosa. Per onestà devo dirle che quella dell’asma non è stata la mia unica paura, ma da quando ad aprile ho iniziato ad essere così impaurita da tutto ho iniziato a temere diversi problemi. Una paura che mi ha accompagnato per diverso tempo è stata quella della SLA perché sentivo punture di spillo in tutto in corpo, poi il medico mi ha detto che quelli non erano sintomi di SLA.
La ringrazio per la sua risposta e gentilezza.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.9k 1k
Capisco, ora sta interferendo, quindi val la pena di curarla.
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Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Salve, domani devo prenotare la visita psichiatrica. Sperando di non disturbarla vorrei parlarle di un sintomo che avevo dimenticato e che mi è tornato stanotte dopo più di un mese.
Durante la dormiveglia mi capita, per fortuna di rado, di avere la sensazione di soffocare, non entra l'aria (o almeno credo) ma appena torno un minimo lucida respiro normalmente. Il medico aveva escluso le apnee notturne perché non ho alcun fattore di rischio né sintomo, sono magra, non russo, non ho sonnolenza diurna, mal di testa mattutino né altro.
Pensa che questo problema possa essere assimilato al reflusso o è sempre dovuto all'ansia? Lei è d'accordo col mio medico per quanto riguarda le apnee? Grazie di cuore, so che il mio comportamento è quello tipico dell'ansiosa che cerca rassicurazioni ma almeno sul momento mi fanno stare bene e almeno per ora non riesco a fare a meno di chiederle. Grazie ancora e saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.9k 1k
Gentile utente,

E' appunto per questo che si farà valutare dallo psichiatra, che deve stabilire se riscontra uno stato d'allarme, dopo di che il contenuto di questo allarme varia.