Tsv trasformato in tso
Buongiorno, sono attualmente ricoverata in ospedale in tsv. Non conosco precisamente la diagnosi, ma dovrebbe essere: psicosi con idee anticonservative.
Ecco adesso io so di star attraversando un periodo un po difficile tuttavia mi sento sufficientemente lucida e padrona di me da potermi prendere cura della mia vita.
Il problema sono i medici. È il secondo giorno che sono ricoverata e ho espresso la volontà di essere dimessa come da mio diritto e loro per tutta risposta hanno minacciato di trasformare il mio tsv in tso.
La mia domanda è: è possibile fare una cosa del genere anche con me che sono una paziente che non ha dato mai problemi?
Voi capirete è il mio terzo ricovero e sono davvero esaurita. C'è qualcosa che potrei fare per uscire di qui il prima possibile?
Vi ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti
Ecco adesso io so di star attraversando un periodo un po difficile tuttavia mi sento sufficientemente lucida e padrona di me da potermi prendere cura della mia vita.
Il problema sono i medici. È il secondo giorno che sono ricoverata e ho espresso la volontà di essere dimessa come da mio diritto e loro per tutta risposta hanno minacciato di trasformare il mio tsv in tso.
La mia domanda è: è possibile fare una cosa del genere anche con me che sono una paziente che non ha dato mai problemi?
Voi capirete è il mio terzo ricovero e sono davvero esaurita. C'è qualcosa che potrei fare per uscire di qui il prima possibile?
Vi ringrazio anticipatamente e porgo cordiali saluti
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La diagnosi significa che ha un delirio in corso e ha pensieri riguardanti il togliersi la vita.
Più di così per allarmare i medici e giustificare un trattamento obbligato..
Lei parla di non dare problemi: il problema sostanzialmente è che ha evidentemente espresso dei propositi e manifesta dei sintomi tali per cui si ritiene che non sia assolutamente in grado di comprendere la realtà, e possa uccidersi.
Capirà come questo possa costituire un problema, tra l'altro di non facile gestione per i medici. E' chiaro che il tso si rende necessario per trattenerla contro la sua volontà, evidentemente prima si era deciso o si sperava che lei si trattenesse spontaneamente, così poteva essere evitato questo passaggio.
"C'è qualcosa che potrei fare per uscire di qui il prima possibile?"
Lo chiede qui ? Non è mica una punizione, è una condizione medica. Se mai ha senso che capisca perché è il terzo ricovero, nel senso se si può evitare seguendo una cura, che magari non ha seguito con la conseguenza di arrivare poi ad un nuovo ricovero.
Più di così per allarmare i medici e giustificare un trattamento obbligato..
Lei parla di non dare problemi: il problema sostanzialmente è che ha evidentemente espresso dei propositi e manifesta dei sintomi tali per cui si ritiene che non sia assolutamente in grado di comprendere la realtà, e possa uccidersi.
Capirà come questo possa costituire un problema, tra l'altro di non facile gestione per i medici. E' chiaro che il tso si rende necessario per trattenerla contro la sua volontà, evidentemente prima si era deciso o si sperava che lei si trattenesse spontaneamente, così poteva essere evitato questo passaggio.
"C'è qualcosa che potrei fare per uscire di qui il prima possibile?"
Lo chiede qui ? Non è mica una punizione, è una condizione medica. Se mai ha senso che capisca perché è il terzo ricovero, nel senso se si può evitare seguendo una cura, che magari non ha seguito con la conseguenza di arrivare poi ad un nuovo ricovero.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.1k visite dal 22/09/2018.
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