Debolezza psichica, apatia, demotivazione, vuoto interiore...
30anni, Artrite R. Infantile a 4anni in remissione completa verso i 10 anni.Danni poliarticolari.dita a ventaglio. Ho sempre avuto un carattere molto particolare(dovuto alla pregressa malattia) , tendente leggermente all'eccesso in svariate circostanze,alla sensibilità emotiva(scrivo, poesie e romanzi),alla "riflessione interiore". Sempre espansivo e socievole,mai tendente all'isolamento.In linea di massima, però, inconstanza nella vita :periodi di entusiasmo nell'intrapendere una qualsiasi attività(voglia di iscrivermi all'università, di studiare etc. ) e periodi di abbandono. Come se dentro di me avenissero dei cambiamenti, per cui inizialmente sentivo una spinta interiore, una certa voglia di fare, e poi dopo un po' di mesi tutto andava scemando e abbandonavo. Non per tristezza o altro, era proprio come se cambiassi dentro, come se finisse, si spegnesse quell'idea che mi entusiasmava in principio. Dall'adolescenza bevitore "modesto", spesso bevevo anche la mattina qualche birra. Abbastanza compulsivo nel bere, ma non sono mai sfociato nell'alcolismo vero e proprio. Sempre avuto un minimo di controllo.Nonostante i miei diversi problemi (malattia,genitori separati, rifiuto di intimità da molte donne)sono sempre stato abbastanza felice e sereno nella mia vita. Le cose mi "scivolavano" sempre di dosso(perlomeno a livello conscio), pensavo solo a divertirmi in sostanza. A 25 /26 anni cambia un po' il tutto. Abuso di Cocaina(spesso con alcol) a giorni alterni per mesi 3. Poi attacchi di ansia, sospensione grazie ad essi, e dopo tre anni l'ho rifatto una sola volta. Adesso sono due anni dall'ultima volta. Non so sia dovuto all'avanzare dell'età, all' abuso di droga(a tutte e due probabilmente) ma da quel periodo non sono stato più bene in generale. Gli attacchi di ansia acuti iniziali, si sono risolti subito, ma permaneva un senso di lieve derealizzazione, anche quando scendevo la sera, come se qualcosa mi desse fastidio, come un velo davanti alla percezione dell'esterno, insomma non ero più col menefreghismo di una volta e con la spensieratezza.ma sempre un po' distaccato dagli eventi, apatico etc.Era proprio una cosa che mi veniva da dentro, non perché pensassi a qualcosa di brutto in particolare. E da lì ho cominciato a preoccuparmi di non poter più tornare indietro come una volta, e questo mi dava fastidio, volevo stare bene, rilassato, invece mi sentivo sempre strano. Comunque piano piano sono migliorato fino a dicembre scorso che, in preda anche a stress lavorativo, mi sono alzato ed ero totalmente incapace di fare niente, abbattuto totalmente a livello mentale, tremavo, la sera avevo attacchi di panico.Ma proprio dal corpo, era come se il corpo e la mente fossero in sofferenza, addirittura ho vomitato anche una volta.Poi quella fase acuta è passata,da giugno 24sono in cura con Cipralex a 10 mg, ma tengo ancora a tratti una certa apatia, demotivazione,tranne la sera se bevo(giorni sto un po' meglio) la cura non funziona. Diagnosi?
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La terapia potrebbe non essere a dosaggi sufficienti o potrebbe non essere adatta.
La diagnosi è caratteristica di chi l’ha visitata ed ha deciso di prescrivere il farmaco sulla base di ciò che lei ha riportato nel corso della visita.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 14/09/2018.
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