Disturbi psicologici

Buongiorno, vi scrivo perché sono davvero a corto di idee. Il problema riguarda una mia parente, donna di 42 anni, la quale presenta una serie di "fobie" e "ossessioni" (perdonatemi i termini ma non saprei come meglio definirle!).
Non lavora e non studia (ha conseguito un diploma e qualche materia universitaria in gioventù), vive adesso in casa con i genitori anziani che a stento arrivano a fine mese, dopo aver girovagato per l’Italia è all'estero vivendo da barbona.
Fra le ossessioni, come le ho definite prima, c'è quella per le radiazioni o onde radio, in poche parole per un periodo ha richiesto di essere protetta con una gabbia di Faraday, giubbotto in alluminio, spegnere i cellulari, etc. Adesso ha la mania per i cani, grazie infatti al ritrovamento di 2 randagi, vive praticamente in simbiosi con uno di loro (il maschio). Ci dorme assieme in macchina piuttosto che dormire nel suo letto lasciando in cane nel giardinetto. La sua giornata tipo è: accudire il cane, guardare il cane, passeggiare il cane, dare da mangiare al cane... etc
Questa donna non ha documenti, in quanto rifiuta di andare al comune a richiederli. Non ha medico curante, non ha sussidi di alcun tipo.
Il padre la sollecita a liberarsi dei cani (dandoli in adozione, intanto infatti sono nati altri 2 cuccioli) per farla vivere in modo più umano, ma qui scattano le incandescenze... urla e minacce.
Ci siamo rivolti ad un centro di igiene mentale di Palermo, sono venuti a parlarle ma si rifiuta di farlo. Quindi non so cosa si può fare per farle fare una diagnosi ed una eventuale cura.
Spero possiate darmi una mano.

Grazie.
[#1]
Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 672 38
Mi sembra che questa donna possa soffrire di un disturbo psicotico. In alcuni casi puo' essere necessario un TSO ( trattamento sanitario obbligatorio). Spetta ai medici del centro di igiene mentale competente per la zona di residenza della paziente valutarlo.

Dr Giovanni Portuesi

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio Dott. Portuesi, ma come come le dicevo i medici del centro di igiene mentale sono venuti proprio ieri su richiesta del padre. Hanno parlato con i familiari (la madre, il padre, il fratello), poi hanno tentato di parlare con lei, ma si è rifiutata dicendo che avrebbe avuto bisogno del proprio avvocato... che ovviamente non ha e non si può permettere. Alla fine i 3 medici sono andati via invitandola ad andare a colloquio al centro eventualmente accompagnata dal primo primo legale. Vorrei capire, ma questo "invito" è in qualche modo vincolante per la donna, costituendo una sorta di precedente? E poi, se non va al colloquio, succederà qualcosa? Io credo di no. Ma non sono esperto in materia.
I carabinieri ci hanno detto che per fare un TSO bisogna che il soggetto manifesti comportamenti "pericolosi " per se o per gli altri, ma è difficile "coglierla" in flagrante. Il nostro l'intento non è quello di toglierla di mezzo (nel senso di farla internare) ma di costringerla a farsi visitare e curare per restituirla ad una vita "normale".
Il problema credo sia ereditario, la nonna fu sottoposta a TSO nel 1987, anche la madre mostra segni di psicosi anche se meno estremi...
Spero possa darmi qualche indicazione su come richiedere un TSO (sempre che ce ne siano gli estremi) o su eventuali altre strade percorribili nella mia città.
Grazie.