E' arrivato il momento di prendere farmaci?
Da circa 2 anni la mia vita ha avuto una svolta imprevista: da dopo il peggioramento della malattia di mia madre e la perdita di 2 lavori, non sono più la stessa persona di prima. Ho perso gran parte dei miei interessi e dei miei conoscenti e ho iniziato a subire un'impennata degli stati ansiosi fino ad avere nel 2016 i primi attacchi di panico. Da quel momento ho avuto problemi a stare sola o dormire da sola, quindi o qualcuno dormiva con me o scattava l'insonnia. Sono arrivata all'ipocondria e alla depressione ad essa collegata. A causa di un forte attacco, nel 2017, al pronto soccorso mi hanno detto di recarmi al CSM. In contemporanea ho iniziato un percorso con una psicoterapeuta. In quel periodo ero convinta di avere un problema ai denti che poi si è rivelato essere bruxismo quando finalmente sono riuscita a sganciarmi da un dentista che mi stava facendo dei lavori deleteri e inutili. Al CSM mi hanno prescritto ansiolitici e miorilassanti, volevano darmi un antidepressivo ma io mi sono rifiutata volendo provare a farmi bastare il resto. Dopo aver sistemato i denti, sono tornata a stare tranquilla in casa mia e sono anche andata in ferie da sola con il cane. A fine maggio di quest'anno però ho ricominciato ad avere problemi di salute uno dietro l'altro. Ho ricominciato ad avere ansia, panico e poi deprimermi. Mi sono rifugiata a casa di mia madre per non stare da sola. Dovevo andare in ferie a luglio ma le ho annullate, in questo periodo avevo trovato un lavoretto ma sono andata in panico dopo un'orticaria che mi è venuta e l'ho diviso con altre persone. Quando è così mi spengo nell'attesa di vedere un medico o fare analisi che possano far luce sul problema. Il medico di base manco mi dà più retta. Le persone intorno a me sono esasperate. Io sono sempre più triste e con un senso di sconforto e fallimento addosso. Allo stomaco mi hanno trovato un principio di gastrite erosiva e mi hanno detto che ho la sindrome del colon irritabile, ho iniziato delle cure. Soffro anche di coliche renali. Da un paio di settimane mi sento come se avessi il respiro più difficile e mal di gola: la sensazione che ci sia qualcosa lì fermo che non và giù. Bevo sempre e deglutisco di continuo, ora ho anche un po' di dolore. Riesco a dormire la notte perchè mi stordisco di gocce, di giorno il pensiero è lì: ho paura di avere qualcosa alla gola o alla tiroide. La prossima settimana andrò da un allergologo perchè non è la prima volta che mi viene orticaria e voglio vedere se sa dirmi a cosa sia dovuta. Voglio sottopormi a nuovi controlli per la tiroide e la gola. Tutti mi dicono che è nervoso, è ansia, che sono io e che sto continuando a buttare soldi in visite. Ma non riesco a stare calma e mi sento questa roba in gola di continuo. Le persone intorno a me continuano a dire che è ora di prendere farmaci e vedere se quelli mi aiutano, io ho molta paura degli antidepressivi e dei loro effetti collaterali o della dipendenza. Secondo voi sono irrecuperabile? Devo prenderli?
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L’impostazione iniziale è stata sbagliata perché lei si è opposta ad una terapia validata ed assumendo solo sintomatici che non risolvono il problema.
Oggi ancora utilizza termini inappropriati (irrecuperabile) per giustificare un possibile uso di una terapia provata e sicura.
Se continua ad avere pregiudizi difficilmente si curerà.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Oggi ancora utilizza termini inappropriati (irrecuperabile) per giustificare un possibile uso di una terapia provata e sicura.
Se continua ad avere pregiudizi difficilmente si curerà.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 15/08/2018.
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