Recidiva Disturbo di ansia e umore
Buonasera gentili dottori,
Prima di tutto vi ringrazio ancora una volta per l eccezionale servizio che svolgete per gli utenti.
Ho un quesito da porvi. Non mi dilungo sulla mia storia dato che potete già vedere il pregresso dai miei consulti.
Per farla breve ho iniziato a soffrire di disturbi di ansia (pensieri ossessivi a carattere ipocondriaco) con relativa flessione dell' umore circa 20 anni fa. In questi anni ho avuto diverse ricadute (ogni periodo in cui l ansia si riacutizza dura circa 4/5 mesi) che curo generalmente con antidepressivi (sereupin o efexor) ma anche lunghi periodi di benessere (10 anni senza terapia farmacologica). Ora a distanza di molti anni ho avuto da un paio di mesi una lieve ricaduta (lieve nel senso che la ansia non e elevatissima e riesco a condurre
Più o meno tutte le mie attività quotidiane)e sotto consiglio del mio psichiatra ho ripreso la mia solita terapia con efexor 225 RP al mattino.
Ho iniziato la terapia ad inizio luglio e sono arrivato al dosaggio di 225 da un paio di giorni ma ancora non sento i benefici pieni della terapia. E il caso secondo voi di riconsiderare la terapia e quindi il farmaco o devo aspettare ancora qualche altra settimana dato che sono al dosaggio di 225 mg solo da qualche giorno?
Nella vostra esperienza inoltre quale e la prognosi a lungo termine dei disturbi di ansia? Se curati tendono a regredire o comunque in particolari momenti di stress dovrò sempre fronteggiare questi disturbi?
Grazie ancora per il vostro supporto e buona serata
Prima di tutto vi ringrazio ancora una volta per l eccezionale servizio che svolgete per gli utenti.
Ho un quesito da porvi. Non mi dilungo sulla mia storia dato che potete già vedere il pregresso dai miei consulti.
Per farla breve ho iniziato a soffrire di disturbi di ansia (pensieri ossessivi a carattere ipocondriaco) con relativa flessione dell' umore circa 20 anni fa. In questi anni ho avuto diverse ricadute (ogni periodo in cui l ansia si riacutizza dura circa 4/5 mesi) che curo generalmente con antidepressivi (sereupin o efexor) ma anche lunghi periodi di benessere (10 anni senza terapia farmacologica). Ora a distanza di molti anni ho avuto da un paio di mesi una lieve ricaduta (lieve nel senso che la ansia non e elevatissima e riesco a condurre
Più o meno tutte le mie attività quotidiane)e sotto consiglio del mio psichiatra ho ripreso la mia solita terapia con efexor 225 RP al mattino.
Ho iniziato la terapia ad inizio luglio e sono arrivato al dosaggio di 225 da un paio di giorni ma ancora non sento i benefici pieni della terapia. E il caso secondo voi di riconsiderare la terapia e quindi il farmaco o devo aspettare ancora qualche altra settimana dato che sono al dosaggio di 225 mg solo da qualche giorno?
Nella vostra esperienza inoltre quale e la prognosi a lungo termine dei disturbi di ansia? Se curati tendono a regredire o comunque in particolari momenti di stress dovrò sempre fronteggiare questi disturbi?
Grazie ancora per il vostro supporto e buona serata
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Gentile utente,
In realtà questa pare una di quelle domande che si realizza proprio nel momento meno sensato per avere una risposta, e quindi fa capo a quelle domande di matrice ossessiva. In pratica, Lei conosce la tempistica, anche dai precedenti episodi, e si pone una domanda su questo nel momento non all'inizio, ma neanche dopo un tempo lungo. Le domande devono avere un'utilità pratica, in questo caso le domande ansiose semplicemente prendono la risposta che uno già sa sul piano operativo, e la rendono di nuovo domanda.
"E il caso secondo voi di riconsiderare la terapia e quindi il farmaco o devo aspettare ancora qualche altra settimana dato che sono al dosaggio di 225 mg solo da qualche giorno"
Se uno riformulasse questa domanda in termini di considerazione senza interrogativo, già ci sono dentro tutte le considerazioni del caso.
In realtà questa pare una di quelle domande che si realizza proprio nel momento meno sensato per avere una risposta, e quindi fa capo a quelle domande di matrice ossessiva. In pratica, Lei conosce la tempistica, anche dai precedenti episodi, e si pone una domanda su questo nel momento non all'inizio, ma neanche dopo un tempo lungo. Le domande devono avere un'utilità pratica, in questo caso le domande ansiose semplicemente prendono la risposta che uno già sa sul piano operativo, e la rendono di nuovo domanda.
"E il caso secondo voi di riconsiderare la terapia e quindi il farmaco o devo aspettare ancora qualche altra settimana dato che sono al dosaggio di 225 mg solo da qualche giorno"
Se uno riformulasse questa domanda in termini di considerazione senza interrogativo, già ci sono dentro tutte le considerazioni del caso.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#7]
Non mi riferisco al calendario, ma alla mia scheda.
https://www.medicitalia.it/matteopacini/
No, ripeto per Milano c'è il numero dello studio, però preferirei non utilizzare questo spazio per comunicazioni personali, ci sono apposta quei recapiti.
https://www.medicitalia.it/matteopacini/
No, ripeto per Milano c'è il numero dello studio, però preferirei non utilizzare questo spazio per comunicazioni personali, ci sono apposta quei recapiti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.5k visite dal 12/08/2018.
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