Non so.. help

Salve dottore. La prego non si lasci intimorire dalla lunghezza della richiesta. E’ un problema urgente. Non credo di parlarne mai più con nessuno di queste mie sensazioni. Non ho mai prima d'ora parlato con qualcuno di questo mio problema perché ho sempre gestito la cosa da sola, ma vorrei parlarne con qualcuno. Non so se disturbo bipolare o altro ma vorrei scoprire cos'è. Allora, o ho 18 anni. Questa estate ho avuto un disturbo. Soffro di gastrite e ormai da un paio di anni mi da il tormento. Ma il mio nuovo medico di casa credendo che potesse essere di origine nervosa mi ha prescritto il lansox. Circa 20/40 gocce al giorno per un paio di giorni. Dopo tre ho interrotto la cura perché non potevo nemmeno alzarmi dal letto per come mi facevano stare male quelle gocce. Comunque poi ho avuto circa un paio di mesi in cui sono stata male. Circa tre mesi di sentirmi stanca e non capire cosa avevo e una fase quasi depressiva, la definirei. Poi sono finita in ospedale e hanno scoperto che la causa principale dei miei sintomi era la glicemia bassa e adesso sto benissimo. Ma l problema è un altro. Ogni tanto mi capita di avere delle sensazioni strane. Come se all'improvviso tutti fossero estranei e io mi sentissi triste all'improvviso. Cioè io ricordo esattamente chi sono le persone che mi circondano ma è come se fossero distanti. Per un paio di secondi. Poi tutto torna a posto. Come una distrazione momentanea. E alle volte mi capita quando mi guardo allo specchio. Perdo la cognizione di me stessa, se questo ha un senso. Cioè mi guardo ma provo una paura tremenda. Non so bene come descrivere questa sensazione. Adesso mi sento bene. Cioè non sono depressa, nè altro. Non ho mai sofferto di depressione o di crisi o di attacchi di panico. Ma quando ho anche il minimo mal di testa divento maniacale. Comincio a pensare a trecentomila cause della mia possibile malattia inguaribile e invece magari alla fine si rivela solo una carenza di zuccheri. Ma negli ultimi periodi mi capita di provare paura. Non posso stare al buio. Io per esempio dormo con la luce accesa. Mia sorella dorme nel letto accanto a me. Ma quando dormo io sono coperta fino alla punta dei piedi e ho la necessità del contatto della coperta con ogni singola parte del mio corpo altrimenti mi sento "scoperta" e non posso dormire. Sono fidanzata da tre anni con un ragazzo che è un bravo ragazzo. A volte credo sia fin troppo gentile. Comunque anche per dare un quadro generale migliore di me, la mia famiglia è composta da mia padre che lavora in questura, e mia madre casalinga. Da qualche mese mia madre soffre di un disturbo ai reni(delle piccole cisti) o al colon ancora i medici non sono stati in grado di definire il suo problema nonostante tantissime analisi già fatte. Ah! Va anche precisato che qualche anno fa (quando avevo 13 anni) sono stata operata d’urgenza al Galeazzi di Milano per un intervento alla schiena. Avevo una scoliosi grave dovuta alla crescita. Sono stata ricoverata per una settimana. E quando avevano finito avevo una cicatrice lungo tutta la schiena(una sottile linea rossastra in realtà) e il mio livello di autostima sotto i piedi. Insomma i miei parenti che vivono a Milano mi hanno fatta divertire, ma quando sono tornata non potevo più fare pallavolo(che facevo da quando ero piccola con notevoli successi ottenuti) ed ero vuota e triste. Per moltissimo tempo la mia schiena mi ha condizionato nei rapporti con gli altri. Mi sono sentita sempre con qualcosa in meno. A scuola non potevo fare educazione fisica e non ero felice. I ragazzi mi venivano sempre dietro ed io mi sono sempre fatta forza per questo. Ma a distanza di tempo io faccio piscina, frequento il liceo scientifico maxisperimentale con ottimi risultati e sto bene. E la mia cicatrice non segna più quello che posso essere anche se ogni tanto ci penso ancora. Solo che ogni volta che ho anche il minimo sintomo di qualcosa mi spavento e credo che sia qualcosa di incurabile, ma non solo per me anche se succede qualcosa a un mio stretto familiare (mamma papà o mia sorella). Nei confronti di tutti gli altri ho sviluppato una sorta di apatia. Non provo nessuna emozione. Non mi interessa niente di loro tutti. Ho buoni rapporti con molte persone ma non sono legata veramente con nessuno. Ho alcune amiche fuori dalla scuola più grandi di me con le quali mi ritrovo, che mi considerano speciale e unica e mi vogliono veramente bene che mi conoscono da un paio di anni, ma in fondo l’amicizia è mera proiezione di se stessi o tacita accettazione di un’altra persona in tutte le sue sfaccettature. E l’amore è solo un’imitazione di questo sentimento, se non fosse per il fatto che due persone quando si amano possono anche unirsi in un unico modo. Comunque questo non cambia la mia preoccupazione. Mi preoccupo troppo per me stessa, sono troppo preoccupata di avere una malattia incurabile ogni volta che mi fa male la pancia e la mia autostima vola rasoterra e vorrei essere abbonata a non so quale servizio per avere dei risultati medici costanti che possano dimostrarmi che effettivamente sto bene. E questi attacchi di confusione verso gli altri e verso me stessa allo specchio mi danno fastidio, come se all’improvviso provassi una sensazione sgradevole provata in passato di confusione e di paralisi. E mi sento terribilmente impaurita. Anche dal buio. Io non so cosa fare. Credo di riuscire a fare la distinzione tra infelicità e depressione, tutti possono essere infelici ma pochi depressi. Ecco io non sono felicissima, anzi tendo a reprimere i sentimenti di qualunque natura ma non sono depressa. A volte mi capita perfino di non sapere quale necessità esprima il mio corpo. Per esempio non riesco a fare la distinzione tra il fatto che il mio corpo abbia caldo o freddo, che abbia sete o fame, che abbia mal di testa o soltanto è calata la luce nella stanza a causa di una nuvola che oscura momentaneamente il cielo. Si rende conto? E di questo mi rendo conto subito dopo e mi preoccupo. Non sto dicendo che sono strana o pazza o senza cognizione di se. Ma non so cosa ho di preciso. Questi attacchi di confusione di cui le parlavo poco fa adesso si estendono a quello che provo. Alle necessità basilari e questo mi spaventa. A volte mi sembra si sentire molto di più il mondo che mi circonda. Come gli attacchi di confusione di cui le parlavo poco fa solo al contrario. Percepisco ogni movimento. Ogni singolo suono giunge alle mie orecchie indistinto. Mi si tendono le orecchie verso quel suono e sento come con un volume maggiore. Insomma queste sono tutte le informazioni che posso fornirle.
Ringrazio in anticipo per la risposta.
Attendo con ansia .
Giovanna

PS: non ho mai rivelato a nessuno queste mie sensazioni ma ho sempre creduto di doverne parlare con qualcuno come uno psicologo o una persona cara ma mi blocco sempre per paura di essere giudicata male. In fondo io ho una certa reputazione di secchiona, bella ragazza, intelligente e sicura di se, capace di calpestare i sentimenti altrui e di essere perfida se serve, ma in fondo sono anche una persona umana e desiderosa di provare emozioni come qualsiasi altra persona della mia età. Ho molto entusiasmo di vivere e di fare cose straordinarie. Il mese prossimo andrò in gita con la scuola dato che frequento l’ultimo anno. Probabilmente a Parigi o a Londra.
Crede che i sintomi e la situazione di mia madre abbiano potuto influire su questi miei sintomi? Oppure crede che siano dovuti all’intervento che ho subito quando ero più piccola? Oppure potrebbe essere qualcos altro?
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

la lunghezza del suo post e la ricchezza dei contenuti difficilmente possono essere sintetizzati in una risposta online.
In realta' lei descrive sensazioni e pochi sintomi.

Si rivolga ad uno psichiatra per far valutare la sua condizione psichica in modo da poter capire di persona se sono presenti realmente degli elementi patologici.


https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

le "sensazioni da lei riferite potrebbero essere fenomeni
aspecifici di depersonalizzazione e derealizzazione di per sè nulla di preoccupante; da quanto descrive sembra trasparire una situazione in "fase di evoluzione", in qualche modo ancora correlata all'adolescenza che tra non molto potrebbe miglorare per il semplice fatto che maturando alcuni aspetti si ridimensiono o si vedono sotto un' altra luce.

Comunque potrebbe anche essere utile un colloquio con uno psichiatra, anche al solo scopo di chiarimento e comprensione se la situazione non dovesse nel tempo migliorare,

Cordiali saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Salve dottor Nicolazzo e dottor Ruggiero,
grazie mille per avermi risposto con tanta velocità. Volevo ringraziare entrambi delle vostre opinioni. Credo che lei abbia ragione dottor Nicolazzo. I miei "sintomi", se così si possono definire, sono più che altro da attribuire a depersonalizzazione, o per meglio definire, quasi estraniamento da se stessi. Sono episodi sporadici di cui mi stupisco e dai qali cerco immediatament di fuggire leggendo o facendo altro. Non credo sia necessario un consulto psichiatrico. Anche perchè, come ha detto lei, è probabile che sia riconducibile alla mia età. Dunque apprezzo moltissimo il suo consiglio e la ringrazio nuovamente.
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