Abuso di domperidone
Gentili dottori,
Buongiorno,
Vi scrivo in quanto vorrei chiedere gentilmente un consulto in merito al mio consumo, da un anno circa, di domperidone. Questo farmaco mi era stato prescritto dal mio precedente medico, per via della mia digestione lenta e della nausea che solitamente provo dopo i pasti. Soffro di colon irritabile, accentuato sicuramente da situazioni stressanti che vivo in continuazione. Ho scritto appositamente in questa sezione siccome da 2 anni vivo una situazione universitaria troppo complicata e che vorrei interrompere per mancanza di certezze riguardo i miei obiettivi, una situazione famigliare spiacevole (discuto ogni giorno con mia madre, questo accade da più di 2 anni), e una relazione in cui sto bene, ma che da un mese vivo a distanza per motivi lavorativi. Questo mi causa una forte ansia, e io già soffro di attacchi di panico, che si sono presentati per la prima volta nel 2014. Nell'ultimo anno, anno in cui ho dato inizio alla relazione (che è l'unica cosa che mi porta serenità, oltre ai miei principali interessi), lo stress per tutto il resto, famiglia, università, visione di un futuro un po' negativa mi hanno fatto tornare gli attacchi d'ansia sotto forma di 'emetofobia'. La paura di rimettere in qualsiasi momento è un problema che mi porto dietro da anni, ma mai è stato così evidente e invalidante come adesso. Per questo nell'ultimo anno ho dato inizio all'assunzione di domperidone in un modo, all'inizio giusto, ma poi sempre più scorretto, arrivo a prenderne 4/5 pastiglie al giorno quando mi si presentano le crisi d'ansia. Quando sono in balia del panico mi aggrappo a queste pastiglie, e mi accorgo di prenderne troppe quando, quasi senza volerlo a fine mese, ma anche dopo 20 /25 giorni mi accorgo che la scatoletta è finita. Mi riprometto ogni volta di smettere, e certe volte sono riuscita a non prendere questo farmaco per più di una settimana di fila, ma il problema c'è sempre... Io continuo a comprarlo e so di sbagliare, rimprovero me stessa... E ho un'immensa paura di essere diventata una persona che fa uso di droghe o sostanze. Questa è l'ultima cosa che voglio. Ho paura di dovermi ricoverare e farmi disintossicare... Quello che volevo chiedervi è anche questo, è necessaria una disintossicazione?
Attendo una Vostra risposta e Vi ringrazio infinitamente per il Vostro supporto.
GN
Buongiorno,
Vi scrivo in quanto vorrei chiedere gentilmente un consulto in merito al mio consumo, da un anno circa, di domperidone. Questo farmaco mi era stato prescritto dal mio precedente medico, per via della mia digestione lenta e della nausea che solitamente provo dopo i pasti. Soffro di colon irritabile, accentuato sicuramente da situazioni stressanti che vivo in continuazione. Ho scritto appositamente in questa sezione siccome da 2 anni vivo una situazione universitaria troppo complicata e che vorrei interrompere per mancanza di certezze riguardo i miei obiettivi, una situazione famigliare spiacevole (discuto ogni giorno con mia madre, questo accade da più di 2 anni), e una relazione in cui sto bene, ma che da un mese vivo a distanza per motivi lavorativi. Questo mi causa una forte ansia, e io già soffro di attacchi di panico, che si sono presentati per la prima volta nel 2014. Nell'ultimo anno, anno in cui ho dato inizio alla relazione (che è l'unica cosa che mi porta serenità, oltre ai miei principali interessi), lo stress per tutto il resto, famiglia, università, visione di un futuro un po' negativa mi hanno fatto tornare gli attacchi d'ansia sotto forma di 'emetofobia'. La paura di rimettere in qualsiasi momento è un problema che mi porto dietro da anni, ma mai è stato così evidente e invalidante come adesso. Per questo nell'ultimo anno ho dato inizio all'assunzione di domperidone in un modo, all'inizio giusto, ma poi sempre più scorretto, arrivo a prenderne 4/5 pastiglie al giorno quando mi si presentano le crisi d'ansia. Quando sono in balia del panico mi aggrappo a queste pastiglie, e mi accorgo di prenderne troppe quando, quasi senza volerlo a fine mese, ma anche dopo 20 /25 giorni mi accorgo che la scatoletta è finita. Mi riprometto ogni volta di smettere, e certe volte sono riuscita a non prendere questo farmaco per più di una settimana di fila, ma il problema c'è sempre... Io continuo a comprarlo e so di sbagliare, rimprovero me stessa... E ho un'immensa paura di essere diventata una persona che fa uso di droghe o sostanze. Questa è l'ultima cosa che voglio. Ho paura di dovermi ricoverare e farmi disintossicare... Quello che volevo chiedervi è anche questo, è necessaria una disintossicazione?
Attendo una Vostra risposta e Vi ringrazio infinitamente per il Vostro supporto.
GN
[#1]
Certamente è un abuso di farmaco.
Il problema è che sembra indisponibile a curarsi dal punto di vista psichiatrico visto che sa di avere delle crisi d’ansia e le gestisce con un farmaco inappropriato.
Deve effettuare una visita psichiatrica al più presto.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Il problema è che sembra indisponibile a curarsi dal punto di vista psichiatrico visto che sa di avere delle crisi d’ansia e le gestisce con un farmaco inappropriato.
Deve effettuare una visita psichiatrica al più presto.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Sì mi scusi, ho dimenticato di inserirlo... Ad Aprile ho fatto una visita da uno psichiatra, gli ho parlato dei miei attacchi di panico, ma non ho accennato a questo mio comportamento con i farmaci. Il dottore a fine colloquio ha detto che non si sentiva per il momento di di darmi psicofarmaci, ma che il problema poteva risolversi da solo. Ma io credo di averne bisogno, per lo meno al momento, per via dell'intensità del panico e per questa dipendenza. Prenoteró un'altra visita a breve. Quindi mi scusi..per capire..sarebbe meglio che io andassi anche al mio ospedale e seguissi un percorso di disintossicazione? O non è necessario?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.1k visite dal 15/07/2018.
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