Difficoltà a parlare e inadeguatezza bocca - fobia sociale?

Sono paralizzato in una situazione che da anni si protrae e non riesco più a andare avanti così.
Circa in 2° superiore sviluppai, in maniera piuttosto repentina, dei disagi psicofisici riguardanti la mia bocca. Se ben ricordo, in origine iniziai a avere qualche difficoltà nel parlare poiché temevo di sputare, ma nel giro di poco tale questione venne soppiantata da un tormento che mi colpì assai più profondamente: esso consisteva in una perenne sensazione di disagio muscolare della bocca... come se fosse sempre in tensione, in una posizione scomoda e leggermente dolorosa, con spasmi e contrazioni, non sapevo "dove metterla e come muoverla" e avevo la forte fobia che le persone la vedessero tremare... tale malessere si protraeva prepotentemente anche quando ero solo: ricordo come non trovassi pace nemmeno in casa... era un disagio psicofisico che mi faceva soffrire e deteriorava la mia socialità. Tale agonia è stata a volte accompagnata, e a volte sostituita, da altri tormenti vari che negli anni ho affrontato, tuttavia la questione bocca rimane quella che mi ha colpito più violentemente.
Ho anche avuto periodi di apparente benessere in cui tali problemi venivano meno e circa 1 anno fa ebbi addirittura 2-3 mesi in cui mi sentì forte, libero di reagire, come se potessi finalmente correre senza chiodi sotto le scarpe; sentivo di essere giunto a un livello di maturità, o perlomeno di coscienza/accettazione interiore, fino ad all'ora mai raggiunto e credevo d'aver preso buone distanze dai precedenti momenti bui.
Pochi mesi più tardi tuttavia, si innescò nuovamente il leggero timore dello sputare mentre parlo e da lì in poi ho iniziato peggiorare. Ad oggi non riesco più a conversare dignitosamente: mentre parlo non riesco a gestire la saliva e ho cumuli d'essa in zone che mi costringono a deglutire (come tra la punta della lingua e denti); per il timore di sputare, non scandisco bene, mi mangio le parole e faccio confusione alterando il modo di pensare alle frasi da dire (provo inconsciamente a evitare alcuni vocaboli che sento potrebbero farmi sputare o evidenziare questa mia difficoltà).
Tutto ciò mi sta facendo impazzire: non riesco più a accettare questo compromesso, di vivere altamente al di sotto delle mie più basilari possibilità, di non poter esprimere e sfogare nulla perchè ogni pronuncia genera altra frustrazione.
Inoltre in questi mesi, rispetto a periodi precedenti, non ho nemmeno ansia! Però il problema fisico rimane, perché? Forse perché inconsciamente "ci penso" e quindi scatta una reazione fisica che, ahimè, mi sta rovinando la vita...
Vorrei risolvere la situazione ma non so come trattarla: se a livello psichiatrico o forse neurologico, logopedico (ho una deglutizione atipica mai risolta completamente), ecc...
Come mi consigliereste di agire? Il medico di base non è stato molto d'aiuto

PS
Soffro anche di esofagite eosinofila e sono in terapia otorino per catarro costante; però ciò sembra non essere strettamente legato alla questione
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Inoltre in questi mesi, rispetto a periodi precedenti, non ho nemmeno ansia! Però il problema fisico rimane, perché? "

Probabilmente il significato che dà al termine ansia non è lo stesso di quello tecnico, ma comunque il punto è che quello che descrive richiama i meccanismi di una ossessione. Quando si aggrava o cronicizza tipicamente la persona vede la sequenza: "ho un problema, poi mi ci ossessiono anche", mentre invece il concetto è "sono ossessionato, dopo mi esprimo come se avessi il problema che è oggetto dell'ossessione".
In altre parole: mi ossessiona lingua-bocca e controllo delle stesse, in qualsiasi termine (ad esempio timore di sputare, ma anche come nel secondo caso ossessione per il controllo del tono, della chiusura, della saliva etc) - conseguentemente ad un certo punto ritengo di essere ossessionato in quanto ho questo problema. Anziché semplicemente mantenere l'idea che questo è l'oggetto dell'ossessione.

Ha mai fatto cure psichiatriche quindi ? Sarebbe il caso di farsi visitare, così la diagnosi viene posta in maniera completa, e se è quella la questione, è un disturbo trattabile.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio molto per avermi risposto.

Ad oggi non ho mai fatto cure psichiatriche... un po' anche perché sono piuttosto disorientato su alcune cose:
- devo cercare uno psichiatra oppure uno psicologo?
- per accedere a tali cure come bisogna muoversi? Conviene rivolgersi a uno specialista a pagamento (cercandolo su Internet?) in modo da essere seguiti attentamente, oppure si può provare a sentire dall'ASL della regione per qualche servizio gratuito?

Grazie tante ancora
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Può scegliere a chi rivolgersi, anche se direi di partire rivolgendosi ad un medico, cioè psichiatra. La scelta su chi e in che regime, pubblico o privato, è sua.
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