Paroxetina Eiaculazione
Gentilissimi dottori,
Soffro di eiaculazione precoce sin dal primo rapporto sessuale completo, ormai 5 anni fa circa. Rapporto in cui, per inciso, non riuscii a completare neanche una spinta che dovetti subito eiaculare. Nei successivi svariati rapporti, sia con partner occasionali che non, lo scenario non è stato però granché diverso: IELT sempre inferiore ai 40 secondi se il mio corpo si abbandonava all'istinto, IELT che raggiungeva un "picco" di un minuto e mezzo/due (più o meno anche alla seconda eiaculazione ravvicinata) solo rallentando estremamente il ritmo e/o fermandomi in continuazione: insomma non godendomi non solo dei tempi di rapporto estremamente frustranti e imbarazzanti, ma neanche l'atto in sé.
In seguito a svariati sintomi da depressione che mi attanagliano da due anni e sfogati giorni fa nel mio primo attacco di panico/disturbo di conversione (la psichiatra del pronto soccorso non ha saputo definire con certezza a riguardo), ho di recente prenotato sia una visita andrologica che psichiatrica, così da prendermi cura di entrambi i miei problemi.
La visita psichiatrica l'ho già eseguita ieri, e il medico che mi ha visitato e che mi seguirà nel percorso mi ha prescritto - oltre ad Alprazolam in gocce - Paroxetina 20mg, così da combattere sia i sintomi depressivi che l'eiaculazione precoce sfruttando il suo noto effetto collaterale.
Per l'Alprazolam la modalità di somministrazione è stata chiarissima (3 volte al giorno con dosaggi diversi), per quanto riguarda la Paroxetina si è limitato a dirmi di assumerla una volta al giorno alla stessa ora da me scelta liberamente, anche di fronte alla mia domanda che più giù riproporrò a voi.
Premesso che martedì avrò la visita andrologica e che probabilmente ne farò anche una sessuologica/psicologica perché voglio affrontare il problema a 360 gradi e, possibilmente, combatterlo con più mezzi;
considerato che i rapporti sessuali con la mia attuale partner, ma anche più in generale, avvengono sempre grosso modo nella fascia oraria 22:00-2:00; considerato che entrambi i farmaci comincerò ad assumerli da domani e che non ho il minimo problema logistico per assumere regolarmente Paroxetina ad un orario fisso apparentemente scomodo; vi chiedo:
ci sarebbe una fascia oraria da prediligere, anche se di pochissimo, per la sua assunzione così da arrivare alla sera tardi con l'effetto massimale di questo farmaco nel mio organismo e massimizzarne gli effetti? O, di contro, una fascia oraria leggermente sconsigliabile affinché il farmaco non sia nel pieno del suo effetto intorno le 22-2 di notte?
(So già che non si tratta di un farmaco on demand e che ovviamente farà grossa parte del suo lavoro a prescindere dall'orario fisso che sceglierò per le sue assunzioni, ma ho deciso dopo anni di rassegnazione di affrontare il problema e vorrei adottare tutti i possibili accorgimenti per migliorarne la risoluzione)
Grazie mille anticipatamente.
Soffro di eiaculazione precoce sin dal primo rapporto sessuale completo, ormai 5 anni fa circa. Rapporto in cui, per inciso, non riuscii a completare neanche una spinta che dovetti subito eiaculare. Nei successivi svariati rapporti, sia con partner occasionali che non, lo scenario non è stato però granché diverso: IELT sempre inferiore ai 40 secondi se il mio corpo si abbandonava all'istinto, IELT che raggiungeva un "picco" di un minuto e mezzo/due (più o meno anche alla seconda eiaculazione ravvicinata) solo rallentando estremamente il ritmo e/o fermandomi in continuazione: insomma non godendomi non solo dei tempi di rapporto estremamente frustranti e imbarazzanti, ma neanche l'atto in sé.
In seguito a svariati sintomi da depressione che mi attanagliano da due anni e sfogati giorni fa nel mio primo attacco di panico/disturbo di conversione (la psichiatra del pronto soccorso non ha saputo definire con certezza a riguardo), ho di recente prenotato sia una visita andrologica che psichiatrica, così da prendermi cura di entrambi i miei problemi.
La visita psichiatrica l'ho già eseguita ieri, e il medico che mi ha visitato e che mi seguirà nel percorso mi ha prescritto - oltre ad Alprazolam in gocce - Paroxetina 20mg, così da combattere sia i sintomi depressivi che l'eiaculazione precoce sfruttando il suo noto effetto collaterale.
Per l'Alprazolam la modalità di somministrazione è stata chiarissima (3 volte al giorno con dosaggi diversi), per quanto riguarda la Paroxetina si è limitato a dirmi di assumerla una volta al giorno alla stessa ora da me scelta liberamente, anche di fronte alla mia domanda che più giù riproporrò a voi.
Premesso che martedì avrò la visita andrologica e che probabilmente ne farò anche una sessuologica/psicologica perché voglio affrontare il problema a 360 gradi e, possibilmente, combatterlo con più mezzi;
considerato che i rapporti sessuali con la mia attuale partner, ma anche più in generale, avvengono sempre grosso modo nella fascia oraria 22:00-2:00; considerato che entrambi i farmaci comincerò ad assumerli da domani e che non ho il minimo problema logistico per assumere regolarmente Paroxetina ad un orario fisso apparentemente scomodo; vi chiedo:
ci sarebbe una fascia oraria da prediligere, anche se di pochissimo, per la sua assunzione così da arrivare alla sera tardi con l'effetto massimale di questo farmaco nel mio organismo e massimizzarne gli effetti? O, di contro, una fascia oraria leggermente sconsigliabile affinché il farmaco non sia nel pieno del suo effetto intorno le 22-2 di notte?
(So già che non si tratta di un farmaco on demand e che ovviamente farà grossa parte del suo lavoro a prescindere dall'orario fisso che sceglierò per le sue assunzioni, ma ho deciso dopo anni di rassegnazione di affrontare il problema e vorrei adottare tutti i possibili accorgimenti per migliorarne la risoluzione)
Grazie mille anticipatamente.
[#1]
È fondamentale la visita andrologica con l'ecografia peniena dopo somministrazione di prostaglandina. E gli altri accertamenti andrologici...
Dopo di ché ,escluse eventuali cause organiche ,
Si potrà avere certezza di diagnosi.
Ci sono infatti varie cause di eiaculazione precoce....
La paroxetina come altri inibitori della ricaptazione della serotonina hanno come effetto secondario ritardo della eiaculazione e/o difficoltà a raggiungere l'orgasmo...(Anche femminile ovviamente)
Se l'eiaculazione precoce è causata dall'ansia da prestazione in assenza di cause rganiche allora la paroxetina può aiutare ma non è la panacea ...e occorre la psicoterapia per capire e gestire . .
Quindi fa bene ad affrontare il problema in toto
come ha descritto.
Cordiali saluti
Dopo di ché ,escluse eventuali cause organiche ,
Si potrà avere certezza di diagnosi.
Ci sono infatti varie cause di eiaculazione precoce....
La paroxetina come altri inibitori della ricaptazione della serotonina hanno come effetto secondario ritardo della eiaculazione e/o difficoltà a raggiungere l'orgasmo...(Anche femminile ovviamente)
Se l'eiaculazione precoce è causata dall'ansia da prestazione in assenza di cause rganiche allora la paroxetina può aiutare ma non è la panacea ...e occorre la psicoterapia per capire e gestire . .
Quindi fa bene ad affrontare il problema in toto
come ha descritto.
Cordiali saluti
Dr.ssa Nicole Romeo
Medico Chirurgo
Specializzata in Psichiatria
Specialista Psicoterapeuta
Medicina Estetica
(Iscritta Registro Med.Estet)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 10k visite dal 04/07/2018.
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Approfondimento su Eiaculazione precoce
L'eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale che colpisce circa il 20-40% degli uomini. Scopriamo le cause organiche e psicologiche e i possibili rimedi.