Disturbo delirante
Sono andato da uno psichiatra che mi ha diagnosticato disturbo delirante( ero andato da lui per una depressione). E' possibile che soffra di disturbo delirante anche se ciò di cui mi lamento non sia un delirio(di persecuzione):il mio dottore vorrebbe delle prove del bullismo che ho patito che io non posso fornire,nel caso le trovassi però non sarebbero sufficienti perché secondo lui(è un rinomato psichiatra con tanta esperienza) do troppo importanza all'accaduto e ciò influisce sul mio presente e quindi trattasi sempre di disturbo delirante. Il mio problema consiste nel fatto che il bullismo che ho patito in passato è ritornato anche quando ho cambiato contesto ambientale( dalle superiori all' università) e ora che sto cambiando facoltà ho paura che possa risuccedere ma questa paura per lui è una caratteristica del disturbo delirante quando invece,a mio avviso, è dettata dall'esperienza. Secondo me,per esempio, se cambiassi città si sarebbe risolto tutto(esclusa la depressione che non se ne è andata del tutto), mentre secondo lui ricomincierebbe il disturbo dopo un pò di tempo perchè appunto il mio problema è dettato da un mero disturbo psichiatrico piuttosto che altro. E' possibile,quindi soffrire di disturbo delirante per l'alta sensibilità che ho su quello che ho passato(patito),e che influisce pesantemente sul presente(per gli stessi motivo per cui ha infuito sul passato)?
[#1]
Le caratteristiche di un delirio sono:
una convizione marcatamente difforme dall' opinione comune e dal buon senso ( non quindi solo opinioni )
l' inaccessibilità alla critica e al confronto ( nel caso suo è dubbio )
l' autoreferenzialità ( cioè la convinzione riguarda sempre noi stessi, anche se alle volte in maniera complicata ).
Ci sono però molte sfumature del delirio di persecuzione. Nel caso suo potrebbe essere portato ad accentuare degli aspetti della realtà che un altra persona valuterebbe diversamente. Sarebbe una ideazione persecutoria. Questo renderebbe ragione dell' ipotesi del suo psichiatria, che si ripresenti il problema anche cambiando ambiente.
Non mi sembra un disturbo delirante il suo, ma è solo un impressione, non si può fare una diagnosi cosi difficile per posta. Non conoscendola potrei considerare come valida l' idea del suo psichiatra che lei tenda a sviluppare una ideazione persecutoria, o che in certe situazione le sue convinzioni arrivino al delirio.
Potrebbe anche darsi che per altre sue caratteristiche lei si trovi ad essere facilmente maltrattato ( ma magari in situazioni ambientali gia' avverse ).
una convizione marcatamente difforme dall' opinione comune e dal buon senso ( non quindi solo opinioni )
l' inaccessibilità alla critica e al confronto ( nel caso suo è dubbio )
l' autoreferenzialità ( cioè la convinzione riguarda sempre noi stessi, anche se alle volte in maniera complicata ).
Ci sono però molte sfumature del delirio di persecuzione. Nel caso suo potrebbe essere portato ad accentuare degli aspetti della realtà che un altra persona valuterebbe diversamente. Sarebbe una ideazione persecutoria. Questo renderebbe ragione dell' ipotesi del suo psichiatria, che si ripresenti il problema anche cambiando ambiente.
Non mi sembra un disturbo delirante il suo, ma è solo un impressione, non si può fare una diagnosi cosi difficile per posta. Non conoscendola potrei considerare come valida l' idea del suo psichiatra che lei tenda a sviluppare una ideazione persecutoria, o che in certe situazione le sue convinzioni arrivino al delirio.
Potrebbe anche darsi che per altre sue caratteristiche lei si trovi ad essere facilmente maltrattato ( ma magari in situazioni ambientali gia' avverse ).
Dr Giovanni Portuesi
[#2]
Gentile utente,
Non mi pare abbia compreso il senso della diagnosi. Se le è stato detto "delirio" significa una convinzione autonoma, non che "dà troppa importanza", non che "è fissato" su un evento, stiamo parlando di una cosa diversa, e cioè del fatto che, secondo questa diagnosi, il suo pensiero consiste di convinzioni non tratte da elaborazione dell'esperienza, ma autonome, autoprodotte come tali.
Chi lo ha non ritiene di averlo, per definizione. Tipicamente mancano gli elementi più logici, anche nella ricostruzione, per questo anche chi non sa come sono andate le cose può diagnosticare però un delirio.
Ragion per cui, il discorso del medico è giusto rispetto alla diagnosi: se uno cambia posto, si porta dietro il delirio.
"ero andato da lui per una depressione"... questo non significa niente in sé, Lei va dal medico per sapere che cosa ha, per una depressione sarà un suo modo di dire che aveva l'umore basso.
Le avrà dato una cura però, presumo.
Non mi pare abbia compreso il senso della diagnosi. Se le è stato detto "delirio" significa una convinzione autonoma, non che "dà troppa importanza", non che "è fissato" su un evento, stiamo parlando di una cosa diversa, e cioè del fatto che, secondo questa diagnosi, il suo pensiero consiste di convinzioni non tratte da elaborazione dell'esperienza, ma autonome, autoprodotte come tali.
Chi lo ha non ritiene di averlo, per definizione. Tipicamente mancano gli elementi più logici, anche nella ricostruzione, per questo anche chi non sa come sono andate le cose può diagnosticare però un delirio.
Ragion per cui, il discorso del medico è giusto rispetto alla diagnosi: se uno cambia posto, si porta dietro il delirio.
"ero andato da lui per una depressione"... questo non significa niente in sé, Lei va dal medico per sapere che cosa ha, per una depressione sarà un suo modo di dire che aveva l'umore basso.
Le avrà dato una cura però, presumo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Utente
Effetivamente non ho ben chiaro in cosa consista il disturbo delirante e spero di non averlo anche se in caso contrario lo dovrò per forza accettare e conviverci visto che non esiste una cura vera e propria.io assumo paroxetina e 1mg di risperidone(che mi fanno stare bene). Non mi è stato detto che è delirio,il mio non è delirio,il mio dottore( che ripeto è tra i massimi esperti in italia) mi ha proprio detto che ho eccessiva sensibilità(parole sue non inventate) e che do troppo importanza a questa situazione quando dovrei passarci sopra e andare avanti con la mia vita(il risperidone me lo da per fami passare le cose di dosso). Per quanto riguarda la depressione non è umore basso,è proprio sindrome depressiva ansiosa(diagnosi sua) che mi ha portato avere ideazioni suicidarie o dormire 10 ore al giorno,a fare ogni notte lo stesso sogno(ero solo e non potevo muovermi perchè avevo braccia ma sopratto gambe pesanti come una roccia),umore estremamente triste(depresso) ogni giorno a prescindere dagli eventi(anche se essi potevano un poco migliorarlo o tanto peggiorarlo),mi cadevano i capelli,avevo feci molli,ero estremamente irritabile(mi ha dato il risperidone per questo) e pò ansioso.Le mie convinzioni sono tratte invece dall'elaborazione dell'esperienze(molto razionali e critiche infatti mi é capitato di sbagliare nel giudizio e l'ho accettato e sono andato oltre) non sono autoprodotte,so per filo e per segno gli episodi di bullismo passati e presenti e li ho segnati fortemente nella mente(putroppo anche se il risperidone da una mano in questo)
[#4]
Utente
Secondo il medico la diagnosi non è comunque importante(per il capire come affrontare il problema farmacologicamente certamente sì),l'importante è quello che soffro e come curarmi ma per me è molto importante sapere di cosa soffro(anche perchè ci sono caratteri genetici in tutto questo e potrei trasmetterli ai miei eventuali figli,e anche se non succede penso sia importante sapere di avere un precedente di tipo psicotico)
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4k visite dal 04/07/2018.
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