Psicofarmaci e parkinsonismo
Buongiorno, mi servirebbe un vostro parere sulla situazione di mia madre.
Donna di 74 anni assume da molti anni Mutabon mite, Control e Haldol (ansia e idee fisse)
Da 6 mesi ha sostituito Mutabon mite con Mirtazapina (su consiglio dell'internista)
Haldol, 1 cpr al giorno, interrotta bruscamente da 15 giorni.
Mirtazapina e Control dosi attuali ridotte a 1/4 di cpr la sera, altrimenti non riesce a prendere sonno. Addirittura nonostante abbia molte difficoltà di movimento riesce ad alzarsi da sola durante la notte per cercare di prendere ancora un mezza compressa di Control.
Ho provveduto a nascondere i farmaci e ad insistere con il quarto di compressa accompagnata da 1 capsula di melatonina.
Siamo arrivati alla riduzione degli psicofarmaci perché da due anni ha cominciato progressivamente a manifestare problemi di equilibrio con cadute improvvise, senza danni.
Pensavamo fosse un problema di equilibrio o vertigini ma così non era.
Poi ha iniziato a manifestare caviglie gonfie e sempre più difficoltà a camminare da sola, senza appigli o accompagnatore.
L'esame elettromiografico segnala una polineuropatia agli arti inferiori. Gli esami del sangue una diminuzione del sodio a 123mq/l e un aumento del CPK a 446 U/l
Neurologo e medico internista hanno escluso malattie degenerative nervose o muscolari e prescritto compresse di Nicetile per proteggere i nervi.
Ma la situazione continua a peggiorare fino agli ultimi 20 giorni in cui non riesce ad alzarsi dal letto o dalla poltrona.
Visitata da un altro neurologo ha mantenuto Control e Mutabon alle dosi ridotte attuali ed inserito Sulamid partendo da 1/2 cpr al giorno
Per il momento non vedo miglioramenti ( anche se è passata solo una settimana)
Vorrei sapere se è possibile che si tratti di parkinsonismo da psicofarmaci e se si, come si procede per disintossicare l'organismo?
Oltre a diminuire gli psicofarmaci si possono dare delle altre sostanze che aiutino a contrastarne gli effetti collaterali o quelli di astinenza?
Esistono diete o esercizi fisici da praticare?
A Torino esistono associazioni che aiutino ad uscire dalla dipendenza da psicofarmaci?
Grazie per gli eventuali consigli
************************************************************
_Altri dati clinici_
altezza 155, peso 55kg
calo ponderale di 15 kg in un anno
ipertensione trattata con Lobivon, Triatec, Igroton
reflusso gastrico trattato con Lucen
umore basso, poco reattiva e con poco appetito
_Visita neurologo:_
Eon: deambulazione a piccoli passi, precauzionale, non segni cerebellari;
ROT deboli ai 4 arti simmetrici;
non segni piramidali;
ipoestesia ai piedi bilat.
_Visita otorino:_
assenza di Ny spont. Romberg indiff.
prove vestibolari spont. neg.
_Risonanza magnetica lombosacrale:_
ernia discale a L2-L3 comprime il sacco durale e la radice
ernia discale a L3-L4 comprime la radice
_Esame elettromiografico:_
segnala una polineuropatia agli arti inferiori
_Esami sangue_
sodio a 123mq/l
CPK a 446 U/l
Donna di 74 anni assume da molti anni Mutabon mite, Control e Haldol (ansia e idee fisse)
Da 6 mesi ha sostituito Mutabon mite con Mirtazapina (su consiglio dell'internista)
Haldol, 1 cpr al giorno, interrotta bruscamente da 15 giorni.
Mirtazapina e Control dosi attuali ridotte a 1/4 di cpr la sera, altrimenti non riesce a prendere sonno. Addirittura nonostante abbia molte difficoltà di movimento riesce ad alzarsi da sola durante la notte per cercare di prendere ancora un mezza compressa di Control.
Ho provveduto a nascondere i farmaci e ad insistere con il quarto di compressa accompagnata da 1 capsula di melatonina.
Siamo arrivati alla riduzione degli psicofarmaci perché da due anni ha cominciato progressivamente a manifestare problemi di equilibrio con cadute improvvise, senza danni.
Pensavamo fosse un problema di equilibrio o vertigini ma così non era.
Poi ha iniziato a manifestare caviglie gonfie e sempre più difficoltà a camminare da sola, senza appigli o accompagnatore.
L'esame elettromiografico segnala una polineuropatia agli arti inferiori. Gli esami del sangue una diminuzione del sodio a 123mq/l e un aumento del CPK a 446 U/l
Neurologo e medico internista hanno escluso malattie degenerative nervose o muscolari e prescritto compresse di Nicetile per proteggere i nervi.
Ma la situazione continua a peggiorare fino agli ultimi 20 giorni in cui non riesce ad alzarsi dal letto o dalla poltrona.
Visitata da un altro neurologo ha mantenuto Control e Mutabon alle dosi ridotte attuali ed inserito Sulamid partendo da 1/2 cpr al giorno
Per il momento non vedo miglioramenti ( anche se è passata solo una settimana)
Vorrei sapere se è possibile che si tratti di parkinsonismo da psicofarmaci e se si, come si procede per disintossicare l'organismo?
Oltre a diminuire gli psicofarmaci si possono dare delle altre sostanze che aiutino a contrastarne gli effetti collaterali o quelli di astinenza?
Esistono diete o esercizi fisici da praticare?
A Torino esistono associazioni che aiutino ad uscire dalla dipendenza da psicofarmaci?
Grazie per gli eventuali consigli
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_Altri dati clinici_
altezza 155, peso 55kg
calo ponderale di 15 kg in un anno
ipertensione trattata con Lobivon, Triatec, Igroton
reflusso gastrico trattato con Lucen
umore basso, poco reattiva e con poco appetito
_Visita neurologo:_
Eon: deambulazione a piccoli passi, precauzionale, non segni cerebellari;
ROT deboli ai 4 arti simmetrici;
non segni piramidali;
ipoestesia ai piedi bilat.
_Visita otorino:_
assenza di Ny spont. Romberg indiff.
prove vestibolari spont. neg.
_Risonanza magnetica lombosacrale:_
ernia discale a L2-L3 comprime il sacco durale e la radice
ernia discale a L3-L4 comprime la radice
_Esame elettromiografico:_
segnala una polineuropatia agli arti inferiori
_Esami sangue_
sodio a 123mq/l
CPK a 446 U/l
[#1]
Non mi sembra da quanto riferisce che il neurologo abbia rilevato parkinsonismo.
Il problema è la polineuropatia, in secondo luogo l'ansia e l'insonnia, non la dipendenza da farmaci. Alzarsi di notte per disperazione e cercare un ansiolitico perché si soffre d'insonnia è comprensibile e non indica una dipendenza.
Data la complessità della situazione della sua mamma e la presenza di una politerapia consiglierei di consultare anche uno psichiatra che possa valutare la terapia più adeguata e la situazione psichica della mamma. C'è da tener presente che alcuni farmaci, ad es il Triatec, possono provocare alterazioni dell'umore e depressione, anche se non di frequente.
Il problema è la polineuropatia, in secondo luogo l'ansia e l'insonnia, non la dipendenza da farmaci. Alzarsi di notte per disperazione e cercare un ansiolitico perché si soffre d'insonnia è comprensibile e non indica una dipendenza.
Data la complessità della situazione della sua mamma e la presenza di una politerapia consiglierei di consultare anche uno psichiatra che possa valutare la terapia più adeguata e la situazione psichica della mamma. C'è da tener presente che alcuni farmaci, ad es il Triatec, possono provocare alterazioni dell'umore e depressione, anche se non di frequente.
Franca Scapellato
[#2]
Utente
Dottoressa Scapellato grazie per la risposta.
In effetti il parkinsonismo era una mia ipotesi dato che mia madre presenta mancanza di equilibrio, movimenti lenti e difficoltà a muovere i piedi per iniziare a camminare e che questi sintomi sono andati progressivamente peggiorando in 2 anni.
Per la polineuropatia il primo neurologo ha indicato l'utilizzo di Nicetile ed il secondo ha confermato il Nicetile e per l'umore ha aggiunto il Sulamid.
Purtroppo fino ad ora non visto miglioramenti dei problemi motori.
Seguirò il suo consiglio e la prossima settimana provvederò a contattare subito uno psichiatra.
Saluti
In effetti il parkinsonismo era una mia ipotesi dato che mia madre presenta mancanza di equilibrio, movimenti lenti e difficoltà a muovere i piedi per iniziare a camminare e che questi sintomi sono andati progressivamente peggiorando in 2 anni.
Per la polineuropatia il primo neurologo ha indicato l'utilizzo di Nicetile ed il secondo ha confermato il Nicetile e per l'umore ha aggiunto il Sulamid.
Purtroppo fino ad ora non visto miglioramenti dei problemi motori.
Seguirò il suo consiglio e la prossima settimana provvederò a contattare subito uno psichiatra.
Saluti
[#4]
Utente
Inserisco un aggiornamento perché potrebbe essere molto utile per altre persone
Ho portato mia madre al pronto soccorso, dove il valore di sodio di 123 è risultato subito grave ed hanno quindi provveduto con nuovi esami del sangue e una tac per sospetto edema cerebrale.
Il sodio era sceso ancora, a livello di 114mq/l , così è stata ricoverata per una lenta e costante terapia di idratazione.
Dopo 8 giorni è stata dimessa ed ora sta molto meglio, anzi non deve nemmeno più prendere i vecchi tranquillanti.
Non si trattava dunque di problemi derivati dagli psicofarmaci ma di iposodiemia, che provoca confusione mentale e perdita di equilibrio.
Per quanto riguarda la polineuropatia, considerando gli scrupolosi esami clinici eseguiti, ad oggi risulta di origine idiopatica.
Ho portato mia madre al pronto soccorso, dove il valore di sodio di 123 è risultato subito grave ed hanno quindi provveduto con nuovi esami del sangue e una tac per sospetto edema cerebrale.
Il sodio era sceso ancora, a livello di 114mq/l , così è stata ricoverata per una lenta e costante terapia di idratazione.
Dopo 8 giorni è stata dimessa ed ora sta molto meglio, anzi non deve nemmeno più prendere i vecchi tranquillanti.
Non si trattava dunque di problemi derivati dagli psicofarmaci ma di iposodiemia, che provoca confusione mentale e perdita di equilibrio.
Per quanto riguarda la polineuropatia, considerando gli scrupolosi esami clinici eseguiti, ad oggi risulta di origine idiopatica.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.6k visite dal 22/06/2018.
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