Presunto problema col gioco d'azzardo
Buongiorno dr, ho 28 anni non fumatore, vivo in famiglia . Attualmente sono senza lavoro. Volevo raccontarle un episodio succesomi recentemente. Mi sono recato presso un'agenzia di scommesse , nonostante non lo conoscessi il gestore mi ha permesso di giocare a credito , per poi pagare eventualmente in caso di perdita con un assegno bancario. Perdendo ho emesso un assegno a questa società di scommesse . La cosa grave che ho emesso un assegno di mio padre a sua insaputa, e a insaputa del gestore che non ha fatto i dovuti controlli al momento. Mentre giocavo Non mi rendevo conto della gravità che potevo creare (Perdendo) mi sono reso conto una volta aver perso . Quindi ho raccontato tutto a mio padre , ed ha esposto denuncia a me per sottrazione di assegno per far in modo che la banca bloccasse l'assegno in modo da non permettere il versamento di esso. Solo che ora il gestore non potendo coprire la mia spesa con l assegno datogli non so come può prenderla e cosa può fare . Si tratta di una cifra di 4500€. Cosa mi può dire dr di tutto ciò ? Che ne pensa ? Come potrebbe comportarsi questo gestore ? Una persona italiana apparentamente tranqullo, ma che da allora sta iniziando a chiamarmi con insistenza ... grazie per la sua attenzione
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Gentile utente,
Questo è un sito di consulti medici. La domanda medica quale è ?
Questo è un sito di consulti medici. La domanda medica quale è ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Questa è una questione legale. Ma, se per esempio fossi uno chiamato a valutare la questione, le chiederei come mai si era portato dietro un blocchetto di assegni non suo.
Questa è una considerazione, poi ce ne sarebbero altre. Ovvero il fatto che la capacità di volere può essere abolita in una dipendenza, qui però parliamo di una singola giocata in uno che non è giocatore.
Questa è una considerazione, poi ce ne sarebbero altre. Ovvero il fatto che la capacità di volere può essere abolita in una dipendenza, qui però parliamo di una singola giocata in uno che non è giocatore.
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Utente
Credendo di vincere .Non mi sono reso conto della gravità , solo quando ho perso mi sono reso conto. Visto che non mi rendevo conto ,il gestore poteva bloccarmi se ha avesse fatto i dovuti accertamenti io credo ... non doveva permettermi di pagare con un assegno senza fare verifiche con documenti . Lei che ne pensa ?
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Capisco, ma questo riguarda la condotta del gestore. Lei dice invece della sua.
Chiedevo del perché avesse sotto mano un blocchetto di assegni non suo, perché se qualcuno dovesse giudicare per esempio potrebbe pensare che fosse andato lì già con l'idea di dover pagare con soldi non suoi.
La dimostrabilità della perdita, e quindi di quanto deve all'esercizio, non si se è possibile, visto che ha giocato a credito.
Chiedevo del perché avesse sotto mano un blocchetto di assegni non suo, perché se qualcuno dovesse giudicare per esempio potrebbe pensare che fosse andato lì già con l'idea di dover pagare con soldi non suoi.
La dimostrabilità della perdita, e quindi di quanto deve all'esercizio, non si se è possibile, visto che ha giocato a credito.
[#8]
Utente
Dr io ho 28 anni . Attualmente non lavoro , per questo per cercare presunte entrate economiche mi incorrevo nel gioco . Cercavo di specularci con insuccesso . Ma non sono un frequentatore di sala abituale , ho sempre giocato occasionalmente anche se ho creato comunque molto disagi . Se non gioco mi sento bene , e non sento l'obbligo di rincorre al gioco per stare bene . Sento che Posso farne a meno e vivere normalmente trovando altre cose da fare . L ho facevo anche un po' per noia . Le sarei molto grato se dal punto di vista psichiatrico mi dice che ne pensa di me . Se pensa che abbia bisogno di una consulenza psichiatrica per una valutazione farmacologica , oppure potrebbe bastata una psicoterapia ... la ringrazio molto della sua cortese attenzione. Saluti
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Quindi non era una singola volta, perché da come scriveva si capiva che era la prima e unica volta.
Da come scrive ora no.
Ha giocato per un periodo, con questo ultimo episodio più grave, oppure senza aver mai giocato un bel giorno ha deciso di tentare la fortuna convinto che fosse una buona idea, e a quel punto portandosi dietro anche a quanto ho capito degli assegni non suoi per pagare ?
Da come scrive ora no.
Ha giocato per un periodo, con questo ultimo episodio più grave, oppure senza aver mai giocato un bel giorno ha deciso di tentare la fortuna convinto che fosse una buona idea, e a quel punto portandosi dietro anche a quanto ho capito degli assegni non suoi per pagare ?
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Utente
Le chiarisco il tutto per renderle più chiara la mia situazione . Gioco da diversi anni , ma sempre in maniera sporadica e non quotidiana . Come le ho detto prima se non gioco sto bene non ne sento una dipendenza, ma ho una debolezza importante quella che se inizio a giocare , se iniziò a perdere non accetto il verdetto è invece di andare via cerco di raddoppiare la posta per cercare di recuperare la perdita . Per questo ho usato assegni non miei , perché giorni prima avevo perso circa 3000€ pagati istantaneamente con la mia carta di credito , siccome mio padre mi controlla l estratto conto .. avevo paura perché mi vergognavo nel dire come avevo usato quei soldi realmente .. allora non sapendo che fare sono andato dentro la follia ! per recuperare quei soldi persi per poterli rimettere in banca, così in modo da non dare spiegazioni e dover essere scoperto ho chiesto ed ottenuto credito dal gestore di un agenzia , che in caso di perdita avrebbe accettato un assegno da me ... su di me posso dire che ho realizzato il casino che ho fatto solo dopo averlo fatto ! Invece Prima e anche mentre giocavo non valutavo il rischio di perdere e di potermi trovarmi in una situazione non bella. Come se fossi sicuro di vincere , e poi nella seconda fase di recuperare. Ora sono lucidissimo ho capito e comprendo molto .
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Questi sono comportamenti già sul versante patologico del gioco, perché significa ragionare sul gioco come se giocando si aumentasse la possibilità di vincita. In realtà quello che uno fa razionalmente è portarsi assegni per pagare la perdita.
Non so quale sia la frequenza del gioco, ma partire con un "animo" del genere dà l'idea di un rapporto con il gioco già distorto, se parametrato poi alla perdita.
Può anche darsi, se il gioco non è normale ma a episodi distanziati, che dipenda dall'alternarsi di fasi umorali, per cui quando è "eccitato" ha idea di giocare, facilità a farlo davvero e anche idea di vincere e incapacità di fermarsi durante l'atto.
Non so quale sia la frequenza del gioco, ma partire con un "animo" del genere dà l'idea di un rapporto con il gioco già distorto, se parametrato poi alla perdita.
Può anche darsi, se il gioco non è normale ma a episodi distanziati, che dipenda dall'alternarsi di fasi umorali, per cui quando è "eccitato" ha idea di giocare, facilità a farlo davvero e anche idea di vincere e incapacità di fermarsi durante l'atto.
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 1.7k visite dal 18/06/2018.
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