Disfunzioni sessuali psicofarmaci aiuto
Salve a tutti,
sono ormai da un anno e mezzo circa che assumo psicofarmaci per problemi legati all'ansia e all'insonnia principalmente, sfociate poi in depressione e in psicosi ( mi è stata fatta questa diagnosi durante il ricovero perchè secondo i medici un ritiro sociale è da intendersi una forma di psicosi) e sono molto preoccupato riguardo le mie prestazioni sessuali che sono cambiate in peggio da quando assunsi il primo psicofarmaco, l'olanzapina, e non sono più tornate come prima nonostante ho cambiato diversi farmaci, tra i quali la mirtazapina che ho assunto da sola per oltre un anno, che di per se non dovrebbe dare disfunzioni sessuali, ma appunto il problema persisteva.
Prima di assumere farmaci di questo genere, avevo una vita sessuale soddisfacente, mi eccitavo facilmente, avevo erezioni durissime e mi capitava di masturbarmi anche più volte al giorno; adesso aimè trovo difficile eccitarmi, non ho più erezioni spontanee se non procurate tramite la stimolazione manuale e la cosa mi crea non poco disagio e frustrazione.
Ho assunto in ordine: olanzapina (due mesi), tavor (una settimana), xanax (una settimana), mirtazapina (un anno), depakin (un mese), abilify (6 mesi) EN (6 mesi), seroquel (2 mesi) e infine Sycrest (dal 20 maggio).
Ribadisco che tutto è iniziato pochi giorni dopo aver assunto l'olanzapina, per poi rimanere cosi col passare del tempo e cambiando medicine.
Ho paura che in qualche modo i farmaci mi abbiano procurato un danno permanente, oppure sono l'unico "sfortunato" che nonostante il cambio di farmaci si è beccato da tutte queste il problema collaterale sessuale, persino dalla mirtazapina? vorrei una vostra preziosa considerazione, vi ringrazio tanto
sono ormai da un anno e mezzo circa che assumo psicofarmaci per problemi legati all'ansia e all'insonnia principalmente, sfociate poi in depressione e in psicosi ( mi è stata fatta questa diagnosi durante il ricovero perchè secondo i medici un ritiro sociale è da intendersi una forma di psicosi) e sono molto preoccupato riguardo le mie prestazioni sessuali che sono cambiate in peggio da quando assunsi il primo psicofarmaco, l'olanzapina, e non sono più tornate come prima nonostante ho cambiato diversi farmaci, tra i quali la mirtazapina che ho assunto da sola per oltre un anno, che di per se non dovrebbe dare disfunzioni sessuali, ma appunto il problema persisteva.
Prima di assumere farmaci di questo genere, avevo una vita sessuale soddisfacente, mi eccitavo facilmente, avevo erezioni durissime e mi capitava di masturbarmi anche più volte al giorno; adesso aimè trovo difficile eccitarmi, non ho più erezioni spontanee se non procurate tramite la stimolazione manuale e la cosa mi crea non poco disagio e frustrazione.
Ho assunto in ordine: olanzapina (due mesi), tavor (una settimana), xanax (una settimana), mirtazapina (un anno), depakin (un mese), abilify (6 mesi) EN (6 mesi), seroquel (2 mesi) e infine Sycrest (dal 20 maggio).
Ribadisco che tutto è iniziato pochi giorni dopo aver assunto l'olanzapina, per poi rimanere cosi col passare del tempo e cambiando medicine.
Ho paura che in qualche modo i farmaci mi abbiano procurato un danno permanente, oppure sono l'unico "sfortunato" che nonostante il cambio di farmaci si è beccato da tutte queste il problema collaterale sessuale, persino dalla mirtazapina? vorrei una vostra preziosa considerazione, vi ringrazio tanto
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Gentile utente,
Tutto è iniziato con il primo trattamento, quindi, ma non è chiara la diagnosi. Un ritiro sociale non è una psicosi così, senza altre caratteristiche. Nel tempo si sono susseguite più terapie, con altri antipsicotici. Quindi la diagnosi di psicosi (ma di che tipo ?) sarà anche stata confermata nel tempo.
In questo anno e mezzo le sue condizioni mentali si sono normalizzate, ovvero il ritiro sociale, o il cambiamento delle cure è dovuto al fatto che non sta ancora bene ?
Le disfunzioni sessuali possono essere legate a tutti i farmaci elencati. Un farmaco che di solito non le dà, non significa che in assoluto non le dia, e bisogna poi vedere se da solo o associato ad altri.
Tutto è iniziato con il primo trattamento, quindi, ma non è chiara la diagnosi. Un ritiro sociale non è una psicosi così, senza altre caratteristiche. Nel tempo si sono susseguite più terapie, con altri antipsicotici. Quindi la diagnosi di psicosi (ma di che tipo ?) sarà anche stata confermata nel tempo.
In questo anno e mezzo le sue condizioni mentali si sono normalizzate, ovvero il ritiro sociale, o il cambiamento delle cure è dovuto al fatto che non sta ancora bene ?
Le disfunzioni sessuali possono essere legate a tutti i farmaci elencati. Un farmaco che di solito non le dà, non significa che in assoluto non le dia, e bisogna poi vedere se da solo o associato ad altri.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Caro Dottor Pacini, sono cosi felice di sentirla, nutro molta stima nei sui confronti e la ringrazio per l'attenzione; mi permetta di aggiungere delle cose:
la primissima diagnosi che ho ricevuto è stata di depressione maggiore con tratti ansiosi ed insonnia, mi rivolsi a fine 2016 dalla psichiatra del CIM la quale mi prescrisse appunto il mio primo farmaco, l'olanzapina, dicendomi che era un farmaco per bipolari ma avrebbe tenuto a bada l'insonnia e l'ansia, a bassi dosaggi, ne prendevo 5 mg; stetti molto male durante l'assunzione di questo farmaco, mi sentivo zombificato con sensi di svenimento, tant'è che decisi di rivolgermi al primario della mia città per sentire un diverso parere;
non mi fece una diagnosi, mi prescrisse la mirtazapina che ho tenuto in monoterapia per un anno, e il depakin, sospeso dopo un mese per forti coliche.
era marzo 2017, da qui inizia il mio ritiro sociale, per vari motivi, il più invalidante dei quali è il svegliarsi stanco e col mal di testa il che non mi aiuta ad affrontare la vita, ecco, mi ha portato a chiudermi in me stesso nella mia sofferenza psico-fisica. anche ora, nonostante sia stato dimesso ieri dal secondo ricovero, mi sveglio sempre stanco e con un senso di pesantezza mentale.
per questo motivo, stanco di questa situazione e sentendomi non in grado di vivere serenamente la mia vita, decisi di togliermi la vita a ottobre 2017, per questo motivo sono stato ricoverato la prima volta in TSO e mi fu diagnosticata la psicosi; preciso che non ho mai udito ne visto nulla di irreale, ripeto, a detta del primario un isolamento come il mio è una forma di psicosi, per di più è stata "non specificata".
ho notato anche io che mi sono stati prescritti diversi antipsicotici nonostante non avessi mai avuto una psicosi nel senso stretto del termine, ma nell'ospedale della mia città hanno questa filosofia, non usano antidepressivi in ricovero, solo antipsicotici a basse dosi al massimo, che a detta loro fungono da antidepressivi e per i miei problemi (insonnia, ansia, stanchezza cronica) sono più efficaci.
adesso dopo l'ultimo ricovero mi è stata tolta definitivamente la mirtazapina e mi è stato dato il sycrest a 10 mg la notte, ma continuo a sentirmi stanco e non in grado di fare nulla, per di più il primario sminuisce questo aspetto dicendomi che devo sforzarmi a fare le cose (??).
come dicevo la mirtazapina l'ho tenuta in monoterapia per molto tempo, ma avevo comunque erezioni blande e libido bassa.
dottore sono disperato perchè non so più che pesci pigliare, sono stanco di questa situazione, vorrei stare bene ma mi è impossibile, la ringrazio tanto per l'attenzione.
la primissima diagnosi che ho ricevuto è stata di depressione maggiore con tratti ansiosi ed insonnia, mi rivolsi a fine 2016 dalla psichiatra del CIM la quale mi prescrisse appunto il mio primo farmaco, l'olanzapina, dicendomi che era un farmaco per bipolari ma avrebbe tenuto a bada l'insonnia e l'ansia, a bassi dosaggi, ne prendevo 5 mg; stetti molto male durante l'assunzione di questo farmaco, mi sentivo zombificato con sensi di svenimento, tant'è che decisi di rivolgermi al primario della mia città per sentire un diverso parere;
non mi fece una diagnosi, mi prescrisse la mirtazapina che ho tenuto in monoterapia per un anno, e il depakin, sospeso dopo un mese per forti coliche.
era marzo 2017, da qui inizia il mio ritiro sociale, per vari motivi, il più invalidante dei quali è il svegliarsi stanco e col mal di testa il che non mi aiuta ad affrontare la vita, ecco, mi ha portato a chiudermi in me stesso nella mia sofferenza psico-fisica. anche ora, nonostante sia stato dimesso ieri dal secondo ricovero, mi sveglio sempre stanco e con un senso di pesantezza mentale.
per questo motivo, stanco di questa situazione e sentendomi non in grado di vivere serenamente la mia vita, decisi di togliermi la vita a ottobre 2017, per questo motivo sono stato ricoverato la prima volta in TSO e mi fu diagnosticata la psicosi; preciso che non ho mai udito ne visto nulla di irreale, ripeto, a detta del primario un isolamento come il mio è una forma di psicosi, per di più è stata "non specificata".
ho notato anche io che mi sono stati prescritti diversi antipsicotici nonostante non avessi mai avuto una psicosi nel senso stretto del termine, ma nell'ospedale della mia città hanno questa filosofia, non usano antidepressivi in ricovero, solo antipsicotici a basse dosi al massimo, che a detta loro fungono da antidepressivi e per i miei problemi (insonnia, ansia, stanchezza cronica) sono più efficaci.
adesso dopo l'ultimo ricovero mi è stata tolta definitivamente la mirtazapina e mi è stato dato il sycrest a 10 mg la notte, ma continuo a sentirmi stanco e non in grado di fare nulla, per di più il primario sminuisce questo aspetto dicendomi che devo sforzarmi a fare le cose (??).
come dicevo la mirtazapina l'ho tenuta in monoterapia per molto tempo, ma avevo comunque erezioni blande e libido bassa.
dottore sono disperato perchè non so più che pesci pigliare, sono stanco di questa situazione, vorrei stare bene ma mi è impossibile, la ringrazio tanto per l'attenzione.
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Gentile utente,
Non è una filosofia, nel disturbo bipolare è corretto che non si impieghino antidepressivi in generale se possibile, men che meno in fase acuta durante un episodio agitato in TSO.
Soltanto per correggere effetti sessuali, allora val la pena di ragionare se mai sull'impiego di antipsicotici oppure di altre categorie di medicinali, meno penalizzanti, specie se non ci sono stati stati sintomi psicotici.
Non è una filosofia, nel disturbo bipolare è corretto che non si impieghino antidepressivi in generale se possibile, men che meno in fase acuta durante un episodio agitato in TSO.
Soltanto per correggere effetti sessuali, allora val la pena di ragionare se mai sull'impiego di antipsicotici oppure di altre categorie di medicinali, meno penalizzanti, specie se non ci sono stati stati sintomi psicotici.
[#5]
Utente
Grazie mille per la risposta caro Dottor Pacini, quindi l'osservazione che ho fatto durante il ricovero ha effettivamente un senso, però non mi ci rivedo nel mio caso specifico; durante l'assunzione di mirtazapina non ho mai avuto episodi di mania, anzi non ne ho mai avuti proprio, mi chiedo perchè a questo punto non hanno optato per un altro antidepressivo dato che la mirtazapina non ha coperto completamente i miei sintomi, inoltre purtroppo anche gli antipsicotici mi danno problemi a livello sessuale; la mia diagnosi comunque è stata "riacutizzazione psicotica, psicosi non specificata, stato attivo" solo per il fatto che mi sono isolato socialmente, ma perchè mi sento sempre stanco e senza forze, ma i medici non mi vogliono capire
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Non saprei, faccia chiare meglio se in effetti secondo loro c'era una situazione di delirio, allucinazione o alienazione, cioè distacco psicotico dalla realtà, anche senza deliri franchi.
Se non ci fossero sintomi psicotici in ballo, l'ipotesi sarebbe quella di utilizzare farmaci stabilizzatori anziché antipsicotici, o insieme ad antipsicotici ma magari a dosi minori.
Se non ci fossero sintomi psicotici in ballo, l'ipotesi sarebbe quella di utilizzare farmaci stabilizzatori anziché antipsicotici, o insieme ad antipsicotici ma magari a dosi minori.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5k visite dal 13/06/2018.
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