Come diamine si deve fare?

Mia madre ha ripreso come ogni anno quattro volte all'anno a delirare e ad avere manie di persecuzione,rappresentazione surreali di Se e dell'Altro.Questo soggetto rifiuta la farmacologia.Al Momento abbiamo l'Asl che parte dal presupposto che il figlio sia Dio.Lo Psichiatra che propone che un soggetto inconsapevole firmi per un ricovero(il che e' folle)e dulcis in fundo lo Stato parte da un presupposto errato ovvero che la patologia psichica sia a carico di un familiare.Voi mi dovete spiegare come sia possibile che delirare sia espressione di liberta' individuale?Il sistema sanitario fa acqua e con questi malati lo studio privato non funziona.Di fatto considerando lo psichiatra uno dei tanti figuranti che vogliono prendersi gioco di lei.Questo tipo di malato fa confusione tra pensiero e realta'.Se lo penso succede.Nn riesce a fare distinzione e usano un ciclo di allarme e aggressione sul familiare h24.Al momento mi curo con cipralex ma ormai non ne posso piu' di questa patologia inquadrata come bipolare con manie di persecuzione dal terapeuta.Queste persone sono un inferno.Ora l'Asl mi dice la porti...lo psichiatra mi ordina continuamente comportamenti da seguire,ma io sono una persona e spostare un ciclo di allarme e di invalidazione sul familiare che e' anche una reale Vittima di una patologia ingestibile provoca non pochi problemi.A distanza di 11 anni,in Italia non esistono soluzioni realistiche per questi malati.Io vorrei capire da figlio unico che ha addosso questo malato dall'infanzia come possa accettare l'idea folle che io debba sopperire alle carenze strutturali di questo paese.Di fatto si attacca il familiare e ho riscontratro nella Psichiatria un disturbo narcisistico molto diffuso.Lo Psichiatra non si rende conto che il familiare non puo' fare da medico da psicologo da badante e da supporto.Porti alla depressione il familiare mentre chi avrebbe il dovere di agire non agisce.Il tso non serve e sua madre nn e' da tso.Si deve convincere a prendere lo Zyprexa!Tu nn puoi dargli i farmaci di nascosto in sostanza si trovano difetti a tutte le soluzioni.La cosa curiosa di questo ambiente e' che l'esasperazione del familiare viene attaccata e il malato considerato malato e quindi libero di andare ai carabinieri di nn saldare somme di fare casini in banca e' tutto accettabile per la psichiatria.Se nn si accoltella o nn mette a rischio se stessa nessuno puo' imporre una farmacologia ad un paranoico di questa portata.Fatemi capire che cosa si fa?Io mi sa che me ne vado dall'Italia.Qua esiste un vuoto tra strutture che nn ci sono e norme che sono a garanzia della disfunzionalita' psichica.Vorrei una soluzione ma in 11 anni nn esiste almeno qui.Per favore nn rispondetemi con un ciclo di allarme e invalidazione su cosa scrivo che mi arrabbio.Ho studiato Gestalt,Transazionale,teoria dell'Attaccamento e Semerari e' stata la svolta alla mia dipendenza affettiva.La disfunzionalita' e' anche dei familiari che negano la malattia(cluster B).Ma come fare?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Ci sono due filoni in questo discorso che si intrecciano.
Uno riguarda come si gestisce un familiare psicotico, e si capisce bene. Ha perfettamente ragione, la base legislativa è tale per cui una parte delle esigenze mediche e anche di tutela della sicurezza non sono coperte. Il tso è dalla legge configurato come una eccezione, e quindi considerato una specie di caso eccezionale, non il modo per affrontare sistematicamente una psicosi. Peccato che non ce ne siano stati dati altri, quindi il tso funziona male come misura eccezionale, e male come misura ordinaria.
I medici, purtroppo, non hanno gli strumenti legali per fare quello che altrimenti sarebbe semplice fare. Sono esposti a conseguenze sia se prendono provvedimenti di tipo interventistico, sia se non lo fanno. Ma per la legge è attualmente considerato più normale non farlo.

Il secondo filone sul narcisismo etc non si capisce, non riesco a comprendere a chi si riferisca, in rapporto a cosa. Si ricava una terminologia di matrice analitica, ma come accade spesso si perdono i termini concreti del discorso.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2015 al 2018
Ex utente
Il primo punto l'ho visto cn i miei occhi.Il secondo e' molto legato alla prima Cognitiva ovvero all'idea che nn ci sia interrelazione ma centralita' nel proprio Io.Spesso si sua la frase cosa puoi fare di diverso per Te?E attaccano il familiare spostando il problema dall'evento(non gestibilita' del malato)al familiare che finisce per ammalarsi perche' caricato di troppe responsabilita" e cicli di allarme.A dir il vero nella Psichiatria ho incontrato persone validissime.Il problema nasce con gli psicoterapeuti che hanno capovolto tutto con frasi come sua mamma lo puo' fare.Lo psichiatra mi ha detto purtroppo noi possiamo intervenire wuando e' tardi.Lo so.Ma cosa posso dirti?Usa la metacognitiva.Ok so proteggermi ma rimane che questa person crede che io nn sia Io che la casa nn sia la suae nn si rende conto che cn una pillola di zyprexa diventa come una persona serenissima.Rifiuta.Nn posso farle le analisi facciamo tutti parte di un complotto e ad ogni ora ripete le stesse cose.Aggredisce l'ntimo e soprattutto lo psichiatra visto cme una sorta di mente diabolica.In 11 anni posso dire che l'ambiente della Psichiatria ha molte falle e sebbene ci siano uomini meravigliosi Voi nn avete mezzi,strumenti e soprattutto nn ci sono strutture e controlli medici.Nn esistono nemmeno studi sulle psicpterapie in termini di autoefficacia e nn ci sono controlli psichici sul personale.Io ho assistito a delle forme molto vicine al diniego ogni qual volta spiegavo servono siringhe di haldol ma niente deve firmare.E' xme se avessero paura e spostano sul familiare aggredito dalla malattia e dalle istitituzioni(scarica barile)Io nn ho forme maniacali,so che e' una malattia ciclica e so che senza antipsicotici una volta ch si e' slatentizzato il disturbo la psicoeducazione nn puo' far altro che segnalare al paziente la necessita' di un approccio farmacologico.Poaso garantire che nella Gestalt ho visto persone convinte di poter sanare con la psicoterapia un delirante.Nn si puo' fare perche' e' impermeabile al senso di realta'.Il narcisismo l'ho segnalato per questo cioe' l'idea che il terapeuta possa sanare un deficit di quella evidenza.E' impossibile.Il diniego e la scissione dell'Io e la proiezione sono processi primari ma come li sani?Serve l'antipsicotico!Lo psichiatra ragiona come me solo che nn si espone e mi creda e' come un boumerang sul familiare che deve lavorare studiare avere una vita e sostenere l'amgoscia primaria di chi ami per natura.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Lei sta ragionando su psichiatria e psicanalisi come fossero parte della stessa formazione, pratica e sistema. Non è proprio così.
Esiste una parte della storia della psichiatria che ha prodotto terminologie varie e discorsi su entità biologicamente indefinite, e la psicanalisi è un esempio in cui cadono molti di questi elementi.
Non necessariamente chi studia psichiatria si occupa o studia psicanalisi, proprio perché sul piano scientifico il contributo conoscitivo non c'è.

Qui i due punti sono la gestione del familiare psicotico e l'assenza di un sistema sanitario dedicato. Di strutture ce ne sono, peccato che siano tipicamente pensate per persone già gestibili in partenza.

Quel che Lei dice è vero, la famiglia è lasciata a gestire la psicosi sul territorio, sia per motivi legislativi, che anche per questioni pratiche, ovvero il fatto che una persona psicotica non è sempre e comunque pericolosa, e in tal caso, non essendo incline ad andare dal medico, rimane "sganciata".
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Attivo dal 2015 al 2018
Ex utente
Beh,innanzitutto grazie e dal tenore della risposta mi complimento per l'onesta' intellettuale.Purtroppo un medico,dal mio punto di vista,puo' essere autorevole rappresendosi competente ma senza usare il processo di idealizzazione sul proprio sapere.Il simbolo del Medico spesso viene associato ad una idealizzazione della figura e il risultato e' che il paziente deve introiettare sic et simpliciter l'oggetto.Questo meccanismo puo' aver senso nella cardiologia ma nella Psicoterapia alimenta altri falsi Se.Curiosamente io ho registrato figure altamente disfunzionali nel contatto con psicoterapeuti e persone in equilibrio nella psichiatria.C'e' una visione del farmaco come.se fosse un male assoluto e con un Bipolare molto aggressivo questo e' un pericolo per il sofferente ma anche per il familiare.Qui credo servano norme che chiariscano il buon senso facendo chiarezza tra psichiatra neurologo psicoterapeuta psicologo e counselling.E' positivizzata male la figura e io ho impiegato 12anni per una diagnosi certa:Bipolare!Rimane che se nn posso imporre un antipsicotico io nn ho alcun potere tranne quello di richiedere l'interdizione ma e' una strada pericolosa per me perche' mia Mamma inverte il senso di realta' ed e' molto convincente.Solo lo psichiatra vede cosa vedo io.Il Terapeuta no.Lo Psicologo no.Cmq grazie della risposta.L'ho apprezzata molto.
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