Anedonia, depressione, disturbo da desiderio sessuale ipoattivo,
Buongiorno Gentili Dottori,
ho 36 anni in seguito alla fine di una relazione avvenuta (non per mia decisione) dal marzo 2016 a marzo 2017 (vari tira e molla) ho iniziato a soffrire di alcuni disturbi di cui non avevo mai avuto alcun segno in vita mia (mi ritenevo una persona abbastanza equilibrata e fortunata a non aver mai sofferto a livello psicologico ma purtroppo mi sbagliavo). Ci tengo a precisare che con questa persona si era parlato di sposarci e che in qualche modo la sentivo già come “la compagna della vita”.
Inizialmente ho sofferto in seguito al “lutto” di depressione, fantasie suicidarie, assenza forzata da lavoro per alcuni mesi, Ipersonnia, fobie sociali, agorafobia e attacchi di panico (tutte cose mai avute in precedenza)
Ho effettuato della psicoterapia prima con counselor analitico transazionale, poi con psichiatra/psicoterapeuta il quale mi ha prescritto Escitalopram per circa 3 mesi e col quale ho fatto anche psicoterapia ma più come ascolto che come terapia “attiva”. Entrambe le terapie mi hanno dato sollievo ma si sono incentrate più sul lutto che sul perché ho reagito in questa maniera spropositata, motivo per cui hanno alleviato attacchi di panico, agorafobia, fobie sociali (che non si sono più presentati ma continuo a soffrire però di depressione, fantasie suicidarie, Ipersonnia, anedonia)
Nel 2017 ho avuto molte avventure con diverse partner, il sesso andava bene e in qualche occasione ho fatto uso di farmaci contro l’impotenza a uso “ricreazionale” per potenziare le performance. Con nessuna ho avuto particolari coinvolgimenti emotivi.
Nel periodo di utilizzo di Escitalopram (estate) ho avuto un leggero calo della libido inteso più come calo della sensibilità peniena e aumento dei tempi di eiaculazione, ma ciò non aveva comunque influenza sulla erezione.
Da ottobre 2017 ad oggi ho notato una riduzione della libido e delle erezioni notturne, la cosa si è aggiunta alla depressione creandomi ulteriore depressione. Oltre ad avere erezioni "evanescenti" e difficili da mantenere, ho visto diminuire anche la mia voglia di masturbarmi. In generale quando sono stato con alcune ragazze non ho avuto il solito “sex drive” nel momento in cui si stava per fare sesso, anzi mi sembrava quasi di essere lì col corpo ma di osservarmi dall’esterno,come se avessi messo il pilota automatico e lo facessi solo perché andava fatto.
Per scongiurare possibili cause organiche ho effettuato alcune visite andrologiche e urologiche senza riscontrare particolari anomali (tranne un FSH bassissimo a 0.1 ma sbugiardato da successive analisi in altri laboratori) e un valore di estradiolo vicino ai limiti superiori del range ma ancora “normale”.Ho effettuato anche un doppler ma non in erezione (vorrei effettuarne uno con erezione indotta per essere al 100% sicuro che non c’è nulla da un punto di vista organico). Mi sono stati prescritti farmaci contro l'impotenza, ma non mi interessa fare sesso in maniera meccanica quindi vorrei riottenere la libido
ho 36 anni in seguito alla fine di una relazione avvenuta (non per mia decisione) dal marzo 2016 a marzo 2017 (vari tira e molla) ho iniziato a soffrire di alcuni disturbi di cui non avevo mai avuto alcun segno in vita mia (mi ritenevo una persona abbastanza equilibrata e fortunata a non aver mai sofferto a livello psicologico ma purtroppo mi sbagliavo). Ci tengo a precisare che con questa persona si era parlato di sposarci e che in qualche modo la sentivo già come “la compagna della vita”.
Inizialmente ho sofferto in seguito al “lutto” di depressione, fantasie suicidarie, assenza forzata da lavoro per alcuni mesi, Ipersonnia, fobie sociali, agorafobia e attacchi di panico (tutte cose mai avute in precedenza)
Ho effettuato della psicoterapia prima con counselor analitico transazionale, poi con psichiatra/psicoterapeuta il quale mi ha prescritto Escitalopram per circa 3 mesi e col quale ho fatto anche psicoterapia ma più come ascolto che come terapia “attiva”. Entrambe le terapie mi hanno dato sollievo ma si sono incentrate più sul lutto che sul perché ho reagito in questa maniera spropositata, motivo per cui hanno alleviato attacchi di panico, agorafobia, fobie sociali (che non si sono più presentati ma continuo a soffrire però di depressione, fantasie suicidarie, Ipersonnia, anedonia)
Nel 2017 ho avuto molte avventure con diverse partner, il sesso andava bene e in qualche occasione ho fatto uso di farmaci contro l’impotenza a uso “ricreazionale” per potenziare le performance. Con nessuna ho avuto particolari coinvolgimenti emotivi.
Nel periodo di utilizzo di Escitalopram (estate) ho avuto un leggero calo della libido inteso più come calo della sensibilità peniena e aumento dei tempi di eiaculazione, ma ciò non aveva comunque influenza sulla erezione.
Da ottobre 2017 ad oggi ho notato una riduzione della libido e delle erezioni notturne, la cosa si è aggiunta alla depressione creandomi ulteriore depressione. Oltre ad avere erezioni "evanescenti" e difficili da mantenere, ho visto diminuire anche la mia voglia di masturbarmi. In generale quando sono stato con alcune ragazze non ho avuto il solito “sex drive” nel momento in cui si stava per fare sesso, anzi mi sembrava quasi di essere lì col corpo ma di osservarmi dall’esterno,come se avessi messo il pilota automatico e lo facessi solo perché andava fatto.
Per scongiurare possibili cause organiche ho effettuato alcune visite andrologiche e urologiche senza riscontrare particolari anomali (tranne un FSH bassissimo a 0.1 ma sbugiardato da successive analisi in altri laboratori) e un valore di estradiolo vicino ai limiti superiori del range ma ancora “normale”.Ho effettuato anche un doppler ma non in erezione (vorrei effettuarne uno con erezione indotta per essere al 100% sicuro che non c’è nulla da un punto di vista organico). Mi sono stati prescritti farmaci contro l'impotenza, ma non mi interessa fare sesso in maniera meccanica quindi vorrei riottenere la libido
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Sarebbe il caso di pensare ad una cura anti-ansia migliore, perché con questa o non risolve bene l'ansia prestazionale, o ha semplicemente il noto effetto collaterale, che a periodi può essere pesante anche in rapporto ad altri fattori variabili.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Ora sono in cura presso un secondo psichiatra/psicoterapeuta. Stavolta non mi è stata prescritta alcuna terapia farmacologia ma sto intraprendendo un percorso che mi sembra cognitivo comportamentale. Cerchiamo di lavorare sull’autostima di cui sicuramente ho un difetto che mi ha portato a farmi mettere i piedi in testa, ma non so se acquistando autostima posso comunque risolvere anche i miei problemi sessuali.
Purtroppo oltre alla sofferenza di non riuscire a trovare la persona giusta per me e creare con essa una famiglia, ora ho anche il problema di non riuscire a godere nemmeno del solo fattore fisico, cosa che mi era sempre riuscita in passato poiché riuscivo a vivere amore e sesso anche come due cose distinte e separate, pur preferendo la prima. Inoltre ho paura che non sentendo più “emozioni” e pulsioni sessuali io non sia più in grado di innamorarmi di altre donne o che nel momento in cui potessi innamorarmi di non riuscirci a farci l’amore. Ho paura insomma che questa relazione mi abbia bloccato talmente tanto a livello emotivo da non farmi andare avanti e farmi realizzare come desidero, nè che se non mi riuscisse di trovare un'altra persone da amare io riesca a godere delle cose belle della vita come il sesso.
Sapreste indicarmi la terapia migliore da seguire in questi casi? Meglio uno psichiatra o uno psicologo sessuologo clinico? Io vorrei continuare con lo psichiatra ma nel contempo cercare anche una seconda opinione.
Purtroppo oltre alla sofferenza di non riuscire a trovare la persona giusta per me e creare con essa una famiglia, ora ho anche il problema di non riuscire a godere nemmeno del solo fattore fisico, cosa che mi era sempre riuscita in passato poiché riuscivo a vivere amore e sesso anche come due cose distinte e separate, pur preferendo la prima. Inoltre ho paura che non sentendo più “emozioni” e pulsioni sessuali io non sia più in grado di innamorarmi di altre donne o che nel momento in cui potessi innamorarmi di non riuscirci a farci l’amore. Ho paura insomma che questa relazione mi abbia bloccato talmente tanto a livello emotivo da non farmi andare avanti e farmi realizzare come desidero, nè che se non mi riuscisse di trovare un'altra persone da amare io riesca a godere delle cose belle della vita come il sesso.
Sapreste indicarmi la terapia migliore da seguire in questi casi? Meglio uno psichiatra o uno psicologo sessuologo clinico? Io vorrei continuare con lo psichiatra ma nel contempo cercare anche una seconda opinione.
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Utente
Io l'anno scorso con un altro psichiatra ho preso Escitalopram che mi faceva stare meglio come umore ma comunque mi portava a una desensibilizzazione... Lei crede che potrei chiedere al mio attuale dottore una terapia con Bupropione? La terapia cognitivo comportamentale ha sicuramente i suoi benefici perchè sto riuscendo a fronteggiare i pensieri negativi, il problema è che comunque ho questa anedonia, non riesco più a sentire emozioni positive, desiderio, euforia ...
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.2k visite dal 07/06/2018.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.