Anti depressivi

soffro di una depressione medio alta, diagnosticata dalla mia ultima psicologa da cui ho smesso di andare perché mi sentivo a disagio..
ho fatto il classico gesto: "mi sento un po meglio quindi ora posso cavarmela da solo".
per quanto mi riguarda penso di aver sempre sofferto di depressione.
Mi preclude ogni genere di opportunità, perché ci sono giorno in cui non riesco a fare nulla
ed è ovvio che in ambito lavorativo questo non è ammesso.
Ho abbandonato ultimamente un lavoro lontano da casa
perché stando da solo la depressione è peggiorata
e la voglia di suicidarmi cresceva fino al punto di stare per buttarmi.
Sono dovuto tornare a casa sconfitto e deluso di non essere riuscito anche stavolta
sia nel lavoro che nel uccidermi.
Vorrei fare una cura di anti depressivi, cosa che ho sempre evitato per paura delle conseguenze.
ho paura di non sentire più nulla e che nulla mi dia più gioia..
ora sono i film, la musica, le ragazze.
ho paura di cambiare troppo drasticamente fino a non riconoscermi.
e infine ho paura di tentare il suicidio non appena le assumo come in un raptus.
che cosa posso fare?.
Potrei rimanere così ma che genere di vita posso condurre..
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Ragiona sulla cura come se anziché curare dovesse provocare la depressione. E' un ragionamento tipico della depressione, in cui ogni cambiamento è percepito pessimisticamente, fino a questi paradossi.

La conseguenza di fare una cura per la depressione è che migliora la depressione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
in parte il suo ragionamento è vero, però sono stato anche fuorviato dalla pubblicità diffamatoria che è sempre esistita sugli anti depressivi, sia nelle strade che sul web.
Avranno un filo di verità?
è questo che mi rende perplesso.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Non ne ho mai trovata una che ragioni in termini scientifici. Se vuole sentire voci critiche su questi temi basta cercare pubblicazioni scientifiche indipendenti, o anche articoli su riviste maggiori del settore, o congressi etc.
Fioccano invece le campagne diffamatorie in cui poi alla fine si dirottano le persone verso sette, organizzazioni che lucrano su presunte disintossicazioni, percorsi di consapevolezza e quant'altro.
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