Pip' a letto

Salve,ho già scritto una volta ma ora vi parlo di me. Ho 34 anni e lo scorso settembre è accaduata una cosa che mi ha sconvolto: ho fatto la pipì a letto. Premetto che:
sono bulimica da più di 15 anni, sono stata già in cura presso psichiatri vari e anche all'ABA, ma ho preso in giro tutti, prima fra tutti me stessa, e me ne sono andata dichiarando di essere guarita; insicura delle mie capacità, del mio aspetto, mi sento brutta e fallita su tutti i fronti, anche se ho molti amici, che raramente cerco, fidanzata da 4 anni con un uomo che mi riempie di attenzioni e tutti pensano che sono una ragazza intelligente.
Un fallimento all'università:mi mancano ancora 7 esami alla laurea in giurispeudenza (media del 25/30) ma proprio non ho voglia di studiare tant'è che un mese fa ho trovato un lavoro: sono una segretaria; l'unica cosa che ritengo di saper fare e forse neanche quello perchè spesso ho l'impressione che il mio datore di lavoro mi guardi pensando che io sia un tantino deficiente. Ho anche difficoltà di linguaggio, come se in bocca avessi un'enorme gomma da masticare.
A giugno del 2008 ho perso un lavoro part-time che mi consentiva un minimo di indipendenza economica e nonostante tantissimi curriculum inviati non riuscivo a trovare lavoro. Sono caduta in una profonda depressione, passavo il tempo a mangiare(e poi vomitare ovviamente) e piangere; non uscivo mai se non per fare la spesa; ero aggressiva specie a casa, gli altri andavano avanti e io rimanevo ferma; morivo pian piano, fin quando una mattina di settembre non mi sono svegliata col letto bagnato.
Ora ho trovato un lavoro da segretaria sottopagato e per niente stimolante,ma almeno sto meglio e sono più serena. Solo che tutte le mattine mi sveglio e la prima cosa che faccio in preda al panico e toccare il letto per vedere se è bagnato. Ho paura che possa riaccadere. C'è una relazione fra la mia depressione e la pipì a letto vero? Datemi un consiglio per favore.
Alessandra
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Gentile signorina. Tenendo anche conto dell'altro suo consulto, dove esprime pensieri a figli futuri e preoccupazioni, mi sembra che Lei stia prolungando una fase della sua vita, come sembra capitare a tanti suoi coetanei oggi. La bulimia è iniziata a 18 anni e ora ne ha 34 e sembra aver caratterizzato questi 15 anni come in un circolo vizioso. E' un po' come se si fosse fermata in una specie di area di parcheggio, con autogrill, e non riesce a decidersi a uscirne e riprendere la sua strada. Invece che qualche tempo si è fermata per tanti anni: università, fidanzamento, lavoro, sono fermi come in una fase sospesa. Non so per l'episodio di incontinenza urinaria nel sonno, ma per il resto io le consiglierei, ovviamente discutendolo direttamente con il suo medico o psichiatra di riferimento, un aiuto psicologico a mettere meglio a fuoco i possibili ostacoli che frenano lo sviluppo della sua personalità e ad affrontarli e trovare la strada per uscire dalla zona di attesa in cui si ritrova e in cui è sempre più a disagio giustamente a starci ancora.
Cordiali saluti e non si perda d'animo.

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

Più che l'episodio di "pipì a letto" colpisce il tipo di disagio che le ha creato, che sembra un'ossessione. Lei controlla sapendo poi già la risposta ma "impazzisce" tra virgolette perché è come se non ne fosse più certa a causa del terrore che sia capitato senza che lei ne possa avere il controllo.
Depressione e questo tipo di fenomeni ansiosi sono correlati. Così come sono correlati con i disturbi alimentari.
Ci sarebbe da capire se sta seguendo una terapia per la bulimia e per la depressione e c'è ancora in corso una terapia efficace per l'insieme dei disturbi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie per le risposte.
Sono ormai anni, circa 5, che non seguo più una terapia e comunque non ne ho mai seguita una farmacologica.
So che l'unica via per riprendere in mano la mia vita è quella di uscire da questo tunnel, ma ho troppa vergogna ad ammettere di aver bisogno di aiuto. Faccio finta che il problema non esiste, altrimenti dico a me stessa che riuscirò a farcela da sola, ma so già che non è vero e rimando a domani....domani....e così sono passati 15 anni. Ho letteralmente buttato la mia vita nel gabinetto!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Gentile utente,

guardi, la situazione è aperta (nel senso buono) perché lei ha (stando a quanto riferisce) una disturbo dell'umore associato a disturbo alimentare di tipo bulimico. Si tratta di disturbi curabili. Mi spiace che uno degli strumenti efficaci in queste forme non le sia mai stato proposto, o forse non in maniera sufficientemente informata. In ogni caso non è una buona ragione per non iniziare a curarsi in maniera più completa, senza girare in tondo intorno al problema, che ormai conosce bene e da cui se mai non vorrebbe più dipendere.
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