Rischi antidepressivi
Buonasera Gentili Dottori,
Mi sono rivolto al CSM, dove sto facendo un inquadramento diagnostico, da cui per ora sembra emergere fobia sociale.
Ho chiesto un'opinione alla psichiatra sugli antidepressivi; ha detto che per decidere il trattamento è ancora presto, ma dice che data la mia giovane età, se possibile li eviterebbe per gli effetti collaterali sulla sfera sessuale.
Ovviamente seguirò le sue indicazioni, ma vorrei chiedervi se questi effetti collaterali sono SEMPRE reversibili, o se potrebbero essere irreversibili.
Per ora mi ha prescritto il valium, che non ho comprato data la mia tendenza ad abusare di qualsiasi cosa di psicoattivo.
Ringrazio in anticipo, Cordiali Saluti
Mi sono rivolto al CSM, dove sto facendo un inquadramento diagnostico, da cui per ora sembra emergere fobia sociale.
Ho chiesto un'opinione alla psichiatra sugli antidepressivi; ha detto che per decidere il trattamento è ancora presto, ma dice che data la mia giovane età, se possibile li eviterebbe per gli effetti collaterali sulla sfera sessuale.
Ovviamente seguirò le sue indicazioni, ma vorrei chiedervi se questi effetti collaterali sono SEMPRE reversibili, o se potrebbero essere irreversibili.
Per ora mi ha prescritto il valium, che non ho comprato data la mia tendenza ad abusare di qualsiasi cosa di psicoattivo.
Ringrazio in anticipo, Cordiali Saluti
[#1]
Quindi parliamo scontatamente di antidepressivi ssri mi par di capire, perché non è che esistano solo quelli.
Mi pare che stiamo parlando di effetti senza neanche aver constatato che nel suo caso ci siano. Vero che sono frequenti, però mi pare un salto logico preoccuparsi, peraltro a vuoto, della irreversibilità, piuttosto che partire intanto dalla loro eventuale presenza.
Un'osservazione: se ha la tendenza ad abusare di droghe e farmaci di un certo tipo, forse la fobia sociale non è l'unico aspetto, non vedo altrimenti cosa c'entri. Inoltre, ipotizzare antidepressivi in un soggetto abusatore non è sempre opportuno.
Mi pare che stiamo parlando di effetti senza neanche aver constatato che nel suo caso ci siano. Vero che sono frequenti, però mi pare un salto logico preoccuparsi, peraltro a vuoto, della irreversibilità, piuttosto che partire intanto dalla loro eventuale presenza.
Un'osservazione: se ha la tendenza ad abusare di droghe e farmaci di un certo tipo, forse la fobia sociale non è l'unico aspetto, non vedo altrimenti cosa c'entri. Inoltre, ipotizzare antidepressivi in un soggetto abusatore non è sempre opportuno.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Esatto Dottore, si parlava di ssri. L'argomento è stato affrontato subito e "a vuoto" proprio perchè ho chiesto esplicitamente alla psichiatra cosa ne pensava, dal momento che avevo già fatto alcune sedute da una psicologa in passato, ma non sono servite a nulla, se non a parlare della mie relazione con una ex ragazza, quindi speravo che essendo psichiatra affrontasse il problema (che sinceramente non so bene definire, sono piuttosto confuso nel capire cosa mi faccia stare male) con i farmaci. Mi ha però detto che -per ora- non crede.
"Se ha la tendenza ad abusare di droghe probabilmente c'è dell'altro" che cosa intende dire?
La ringrazio di nuovo
"Se ha la tendenza ad abusare di droghe probabilmente c'è dell'altro" che cosa intende dire?
La ringrazio di nuovo
[#3]
"Se ha la tendenza ad abusare di droghe probabilmente c'è dell'altro" che cosa intende dire?
Non saprei...c'è dell'altro come diagnosi forse, questo lo dico in base agli studi che ho fatto io (sindromi bipolari), ma non so se voleva dire la stessa cosa.
Non saprei...c'è dell'altro come diagnosi forse, questo lo dico in base agli studi che ho fatto io (sindromi bipolari), ma non so se voleva dire la stessa cosa.
[#4]
Ex utente
In effetti ho familiarità per il disturbo bipolare..
Mi scusi se abuso della disponibilità di questo servizio, ma la prossima visita la avrò tra un mese circa e in questo periodo sono in "crisi".
Ho molte cose che dovrei fare, ma a meno che non siano impegni non rimandabili sto a letto a fumare tutto il giorno e a fissare il soffitto.. non sono particolarmente triste o depresso, ma proprio non riesco (o non voglio) fare qualcosa.. è come se avessi bisogno di stare in questo stato di immobilità.. e in fondo non mi dispiacesse.
Non capisco se sono solo pigro o cosa.. non riesco a smettere di pensare, vivo piu nella mia testa che nel mondo esterno. Non che di solito sia diverso, ma in questo periodo ancora peggio del solito
Non capisco perche mi comporto così!?! Ci puo essere un motivo?
Mi scusi se abuso della disponibilità di questo servizio, ma la prossima visita la avrò tra un mese circa e in questo periodo sono in "crisi".
Ho molte cose che dovrei fare, ma a meno che non siano impegni non rimandabili sto a letto a fumare tutto il giorno e a fissare il soffitto.. non sono particolarmente triste o depresso, ma proprio non riesco (o non voglio) fare qualcosa.. è come se avessi bisogno di stare in questo stato di immobilità.. e in fondo non mi dispiacesse.
Non capisco se sono solo pigro o cosa.. non riesco a smettere di pensare, vivo piu nella mia testa che nel mondo esterno. Non che di solito sia diverso, ma in questo periodo ancora peggio del solito
Non capisco perche mi comporto così!?! Ci puo essere un motivo?
[#6]
Ex utente
Intendo dire che non capisco perchè sono "bloccato", qual è il motivo di questa inerzia. Non mi faccio neanche la doccia, dovrei anche radermi, ma pur sapendo che mi basterebbero cinque minuti, rimando sempre. In questi giorno sono uscito solo per lavoro, per il resto io mi lascerei andare a me stesso.
[#8]
Ex utente
La ringrazio per la disponibilità Dottore, volevo chiedere un'ultima cosa. Ora la fase di valutazione psichiatrica si è conclusa, e inizio tra poco la psicoterapia. La psichiatra mi ha detto che se dovessi attraversare momenti particolarmente difficili, posso contattarla per avere un supporto farmacologico per l'ansia e la depressione.
Come già detto nel consulto, mi ha detto che EVENTUALI effetti collaterali sulla sfera sessuale potrebbero essere permanenti. Io avevo chiesto qua un secondo parere, e lei mi ha detto che non ha senso preoccuparsi prima della loro comparsa. Ma io ripensandoci non trovo questa risposta esauriente, cioè mi sembra come dire a un fumatore "penseremo alla sua malattia polmonare CRONICA se si sarà presentata, per ora fumi". Ma se una cosa è cronica come è possibile ignorare la sua eventualità? Le chiedo, se può, ulterioi delucidazioni per poter prendere una decisione con cognizione di causa
La ringrazio, cordiali saluti
Come già detto nel consulto, mi ha detto che EVENTUALI effetti collaterali sulla sfera sessuale potrebbero essere permanenti. Io avevo chiesto qua un secondo parere, e lei mi ha detto che non ha senso preoccuparsi prima della loro comparsa. Ma io ripensandoci non trovo questa risposta esauriente, cioè mi sembra come dire a un fumatore "penseremo alla sua malattia polmonare CRONICA se si sarà presentata, per ora fumi". Ma se una cosa è cronica come è possibile ignorare la sua eventualità? Le chiedo, se può, ulterioi delucidazioni per poter prendere una decisione con cognizione di causa
La ringrazio, cordiali saluti
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Lei purtroppo si fissa su un tipo di risposta che non esiste, per Lei come per nessuno. O ne esiste una operativa, che corrisponde alla sua decisione rispetto a una prescrizione, oppure a livello razionale rimane tutta la gamma degli eventi possibili.
Lei scambia questo tipo di risposte per delucidazioni.
Non c'entra il paragone col fumo. Il medico le direbbe semplicemente: non mi riguarda, se vuol fumare lo decide lei, queste sono le possibilità. Qui si tratta di una cura, il medico le dice: se vuol curarsi ora queste sono le possibilità, decida Lei.
Lo stesso vale per la maggior parte dei farmaci, se è per questo ci sono scritte anche rischi immediati e di altro tipo, il punto è che Lei si focalizza su quello perché è preoccupato di quello. Soltanto che è una preoccupazione iper-razionale, per cui non si risove certamente con una delucidazione.
Lei scambia questo tipo di risposte per delucidazioni.
Non c'entra il paragone col fumo. Il medico le direbbe semplicemente: non mi riguarda, se vuol fumare lo decide lei, queste sono le possibilità. Qui si tratta di una cura, il medico le dice: se vuol curarsi ora queste sono le possibilità, decida Lei.
Lo stesso vale per la maggior parte dei farmaci, se è per questo ci sono scritte anche rischi immediati e di altro tipo, il punto è che Lei si focalizza su quello perché è preoccupato di quello. Soltanto che è una preoccupazione iper-razionale, per cui non si risove certamente con una delucidazione.
[#10]
Ex utente
La ringrazio per la risposta. Credo di aver capito, in pratica io mi sto fissando su un effetto collaterale perchè ne ho paura, ma in realtà praticamente qualsiasi farmaco sul mercato può potenzialmente avere effetti collaterali anche più gravi che io non considero in quanto non mi preoccupano. È giusto?
Però mi manca un elemento fondamentale per poter dire: è vero, sto amplificando il fenomeno a causa della mia paura. E cioè la frequenza di questi effetti collaterali.
È ovvio che se queste disfunzioni permanenti si presentano in un caso su 1000, io le ignoro tranquillamente. Ma se dovesse capitare a una persona su 10, la mia decisione sarà diversa. Era questo che volevo sapere, cioè se è un fenomeno frequente o raro. E mi sembra una preoccupazione comprensibile.
Però mi manca un elemento fondamentale per poter dire: è vero, sto amplificando il fenomeno a causa della mia paura. E cioè la frequenza di questi effetti collaterali.
È ovvio che se queste disfunzioni permanenti si presentano in un caso su 1000, io le ignoro tranquillamente. Ma se dovesse capitare a una persona su 10, la mia decisione sarà diversa. Era questo che volevo sapere, cioè se è un fenomeno frequente o raro. E mi sembra una preoccupazione comprensibile.
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Non si sta fissando neanche su un effetto collaterale concreto, ma con una ipotesi. Scelta in base ad una paura arbitraria, e che non le consente di orientarsi nella maniera più banale e riassuntiva, cioè il foglietto a disposizione di chiunque. Infatti, come dice Lei, di solito nei foglietti si fa un commento o una tabella sulla frequenza approssimativa, se si conosce.
Non è neanche detto che si conosca peraltro. Non sempre ci sono valutazioni statistiche, magari solo segnalazioni, magari neanche è certo che c'entri qualcosa il farmaco.
Al di là di tutto, chi ha un'ossessione non si tranquillizza per niente se l'effetto è raro.
Non è neanche detto che si conosca peraltro. Non sempre ci sono valutazioni statistiche, magari solo segnalazioni, magari neanche è certo che c'entri qualcosa il farmaco.
Al di là di tutto, chi ha un'ossessione non si tranquillizza per niente se l'effetto è raro.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 1.5k visite dal 17/05/2018.
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