Non riconoscere le espressioni del viso

Sono una ragazza di 21 anni,seguita da una psicoterapeuta per problemi alimentari.Di ciò che scriverò nelle righe seguenti ne ho parlato con la terapeuta e con altre persone delle quali mi fido senza mai trovare una risposta.Da bambina non riuscivo a riconoscere le espressioni del viso nei disegni o nelle fotografie.Mi spiego:per sei anni,dai miei 5 ai miei 11 anni,tutti i giorni disegnavo ossessivamente famiglie:la mamma,il papà e alcuni bambini.Tutti in fila.Era ossessivo perchè volevo solo un certo tipo di fogli,al minimo sbaglio stracciavo il foglio e iniziavo su un altro,non li coloravo,e misuravo sempre l'altezza delle figure disegnate con il righello.L'altezza nella mia testa corrispondeva all'età della figura disegnata.Avevo come uno schema in testa.Inoltre se non facevo qualche disegno al giorno diventavo ansiosa.Terminato il disegno chiedevo a mia mamma che espressioni avevano le figure disegnate:allegra,triste ecc. Io non lo capivo.Facevo le stesse domande guardando fotografie.Ancora oggi,guardando gli smile sul cellulare,non riconosco le espressioni.Mi chiedo se può essere normale,se significa qualcosa.Grazie in anticipo a chi mi risponderà.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

ovviamente il dubbio sarebbe su un disturbo neurologico relativo ai significati di ciò che vede (e disegna, quindi sa riprodurre scegliendolo). Sembrerebbe più di pertinenza ossessiva, sia la ritualità del disegno che la compulsione a chiedersi "che espressione ha ?". Chi si chieda cento volte quale è la destra e quale la sinistra alla fine si convince di non saperle più distinguere, e un pò tentenna davvero. La ripetizione ossessiva delle domande ingenera la convinzione di non conoscere più le risposte (ovvie e automatiche) perché dipendono prima dalla risposta all'ossessione (che qualcun altro le dà).
Se i neurologi l'hanno già visitata a suo tempo, a questo punto forse uno psichiatra può darle un parere più specifico su questi aspetti.

Dr.Matteo Pacini
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