Stress e ansia anticipatoria
Buongiorno.
Ho 32 anni e vi scrivo in quanto, due anni fa, ho trascorso un periodo di circa 2 mesi caratterizzato da forte ansia dovuta ad una situazione lavorativa pessima e alla fine di una relazione, che per ben tre volte è sfociata in attacchi di panico. Ho risolto con 6 sedute di psicoterapia associate ad una breve assunzione di xanax (5 gocce la mattina prima di andare al lavoro, più altre 5 il pomeriggio se necessario, per due settimane).
Da quel momento, mi è capitato talvolta di sentire ancora l'ansia sopraggiungere, ma sempre in condizioni fisiche particolari (stanchezza, caldo eccessivo e/o cali di pressione di cui soffro abitualmente, tutte situazioni in cui iniziavo a percepire delle vertigini che mi ricordavano la bruttissima sensazione di quei 3 attacchi di panico avuti in passato) e sono sempre riuscita a gestire il tutto.
Circa due settimane fa, complice di nuovo una situazione lavorativa stressante pur avendo cambiato impiego da un anno e mezzo (ingegnere trasfertista, orari di lavoro assurdi e stipendio minimo) unitamente all'assenza di una relazione sentimentale stabile (situazione che inizia a pesarmi), è ritornata l'ansia, senza attacchi di panico, ma con una forte componente anticipatoria. Ho provato e sto provando a tratti, durante la giornata, la paura di svenire, di impazzire, di perdere il controllo; questi pensieri negativi arrivano sempre nei momenti in cui sono in fase di relax mentale, non concentrata su altro, anche se in pochi minuti riesco a calmare il respiro, riprendermi e razionalizzare. Dopo un paio di giorni in cui si presentavano questi sintomi, ho ricontattato la psicologa, con la quale ho già effettuato un colloquio la settimana scorsa e prenotato il prossimo tra due giorni. Sono anche stata dal medico di base, il quale mi ha riprescritto lo xanax (4_5 gocce al mattino se sono in ansia, più altre 4 eventualmente al pomeriggio). Al momento, le ho assunte una volta sola prima di partire per un weekend di svago (ero in ansia al pensiero di poter stare male e rovinarmi il fine settimana) e ho sentito subito un miglioramento. Il weekend è andato bene, anche se in qualche situazione ho provato un po' di ansia (es. nello stare chiusa in una stanza con migliaia di persone, musica alta e caldo), ma facilmente gestibile.
Il mio dubbio è: dovrei forse contattare uno specialista in psichiatria? Il mio malessere potrebbe risolversi definitivamente con la sola psicoterapia unitamente ad un paio di gocce di ansiolitico al bisogno (come è già successo due anni fa, quando sono stata molto peggio di adesso) o potrebbe rendersi necessaria un'assunzione di ansiolitici continuativa per un certo periodo?
La mia paura più grande è di ritrovarmi nuovamente in una situazione come quella già vissuta, in cui ho davvero provato per giorni la paura di impazzire e perdere il controllo, ed è stato terribile.
Grazie a chi risponderà
Ho 32 anni e vi scrivo in quanto, due anni fa, ho trascorso un periodo di circa 2 mesi caratterizzato da forte ansia dovuta ad una situazione lavorativa pessima e alla fine di una relazione, che per ben tre volte è sfociata in attacchi di panico. Ho risolto con 6 sedute di psicoterapia associate ad una breve assunzione di xanax (5 gocce la mattina prima di andare al lavoro, più altre 5 il pomeriggio se necessario, per due settimane).
Da quel momento, mi è capitato talvolta di sentire ancora l'ansia sopraggiungere, ma sempre in condizioni fisiche particolari (stanchezza, caldo eccessivo e/o cali di pressione di cui soffro abitualmente, tutte situazioni in cui iniziavo a percepire delle vertigini che mi ricordavano la bruttissima sensazione di quei 3 attacchi di panico avuti in passato) e sono sempre riuscita a gestire il tutto.
Circa due settimane fa, complice di nuovo una situazione lavorativa stressante pur avendo cambiato impiego da un anno e mezzo (ingegnere trasfertista, orari di lavoro assurdi e stipendio minimo) unitamente all'assenza di una relazione sentimentale stabile (situazione che inizia a pesarmi), è ritornata l'ansia, senza attacchi di panico, ma con una forte componente anticipatoria. Ho provato e sto provando a tratti, durante la giornata, la paura di svenire, di impazzire, di perdere il controllo; questi pensieri negativi arrivano sempre nei momenti in cui sono in fase di relax mentale, non concentrata su altro, anche se in pochi minuti riesco a calmare il respiro, riprendermi e razionalizzare. Dopo un paio di giorni in cui si presentavano questi sintomi, ho ricontattato la psicologa, con la quale ho già effettuato un colloquio la settimana scorsa e prenotato il prossimo tra due giorni. Sono anche stata dal medico di base, il quale mi ha riprescritto lo xanax (4_5 gocce al mattino se sono in ansia, più altre 4 eventualmente al pomeriggio). Al momento, le ho assunte una volta sola prima di partire per un weekend di svago (ero in ansia al pensiero di poter stare male e rovinarmi il fine settimana) e ho sentito subito un miglioramento. Il weekend è andato bene, anche se in qualche situazione ho provato un po' di ansia (es. nello stare chiusa in una stanza con migliaia di persone, musica alta e caldo), ma facilmente gestibile.
Il mio dubbio è: dovrei forse contattare uno specialista in psichiatria? Il mio malessere potrebbe risolversi definitivamente con la sola psicoterapia unitamente ad un paio di gocce di ansiolitico al bisogno (come è già successo due anni fa, quando sono stata molto peggio di adesso) o potrebbe rendersi necessaria un'assunzione di ansiolitici continuativa per un certo periodo?
La mia paura più grande è di ritrovarmi nuovamente in una situazione come quella già vissuta, in cui ho davvero provato per giorni la paura di impazzire e perdere il controllo, ed è stato terribile.
Grazie a chi risponderà
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Xanax è una benzodiazepina e come tale non guarisce non cura.. e non è il caso di assumerla consecutivamente. ..può dare infatti dipendenza È necessario che si faccia seguire da medico specialista psichiatra psicoterapeuta .
Presenta una vulnerabilità costituzionale per ansia e disturbo di panico....e bisogna evitare che il problema si cronicizzi.
La vulnerabilità costituzionale significa che su un terreno costituzionale predisposto i fattori stressanti di vita ambientali ripetuti scompensano l'equilibrio dei neurotrasmettitori quali la serotonina per esempio.
A questo punto per risolvere è necessario associazione di cura farmacologica specifica associata a psicoterapia breve.
La figura è specialista psichiatra psicoterapeuta .. ..
Ps deve anche controllare la tiroide mi raccomando .
Buona serata
Presenta una vulnerabilità costituzionale per ansia e disturbo di panico....e bisogna evitare che il problema si cronicizzi.
La vulnerabilità costituzionale significa che su un terreno costituzionale predisposto i fattori stressanti di vita ambientali ripetuti scompensano l'equilibrio dei neurotrasmettitori quali la serotonina per esempio.
A questo punto per risolvere è necessario associazione di cura farmacologica specifica associata a psicoterapia breve.
La figura è specialista psichiatra psicoterapeuta .. ..
Ps deve anche controllare la tiroide mi raccomando .
Buona serata
Dr.ssa Nicole Romeo
Medico Chirurgo
Specializzata in Psichiatria
Specialista Psicoterapeuta
Medicina Estetica
(Iscritta Registro Med.Estet)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.6k visite dal 01/05/2018.
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Approfondimento su Ansia
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